Un anno e mezzo dopo. 24 dicembre.
«No, Harry, così è bruttissima!» mi lamentai, cambiando la disposizione degli addobbi natalizi, a mio parere orribile, che aveva appena fatto sulla lunga tavola.
«Ma non è vero. Thomas è vero che è bellissima la tavola così?» chiese, indicando quest'ultima a Thomas, seduto sul bancone della cucina.
«In effetti, è brutta Harry» disse, scoppiando subito dopo a ridere. Sorrisi, fiero di mio fratello.
«Mi dispiace Styles ma decidono i Tomlinson» dissi, col sorriso, iniziando a disporre gli addobbi in modo diverso, molto più consono ed elegante.
«E io che volevo fare una cosa carina. Me l'avevi chiesto tu di preparare la tavola» s'imbronciò, incrociando le braccia al petto. Sorrisi e mi alzai sulla punta di piedi, per poterlo baciare.
«Per favore, io sono qui!» si lamentò Thomas, sbuffando. Mi allontanai, e risi. D'altronde, dovevo compatirlo dato che si subiva, tutti i santi giorni, effusioni del fratello col ragazzo, visto che da più di un anno Harry si era trasferito definitivamente a casa nostra.
«Thomas, smettila di lamentarti e vai ad aprire» dissi, sollevandolo dal bancone e facendogli poggiare i piedi per terra. Subito corse alla porta, mentre io mugugnai di dolore. Quel ragazzino diventava ogni giorno più pesante. Stava crescendo a vista d'occhio.
Harry rise, e lo fulminai con lo sguardo. «Stronzo» dissi, prima che Gemma ed Ed entrassero in cucina. Sorrisi all'istante alla vista del bambino tra le braccia della ragazza, e subito mi avvicinai per lasciargli un tenero bacio.
«Ma ciao principino» sussurrai, mentre lo accarezzai dolcemente. Quando si scoprì che la donna aspettava un maschietto, Harry, Ed, Thomas e Des non potevano che esserne felici. Io, Gemma ed Anne protendevamo per una femminuccia, ma un maschio era sempre benaccetto.
«Lascia che lo saluti io, adesso» sbuffò, Harry, spostandomi di lato, così da poter prendere tra le sue braccia William. Gemma ed Ed scelsero di chiamarlo così per me, che infatti era il mio secondo nome, e quando me lo dissero, non potevo fare altro che scoppiare a piangere di gioia ed esserne totalmente fiero.
«Ma tranquilli, fate come se io non esistessi» disse Ed, scuotendo le spalle. Risi e Thomas corse verso di lui per stringerlo.
«Ci sono io, Ed» disse il più piccolo, facendo sorridere di vero cuore Ed, che gli lasciò un bacio sul capo. Subito dopo lo abbracciai anch'io, e gli diedi un bacio sulla guancia.
«Auguri, nano» lo fulminai con lo sguardo e scoppiò a ridere. Dopo gli auguri ricevuti anche da Gemma bussarono nuovamente il campanello.
«Vado io!» dissi, correndo alla porta. Quella volta erano i genitori di Harry e Gemma, e dopo gli auguri, accompagnati da un caloroso abbraccio, li feci accomodare.
Come l'anno precedente, avevamo organizzato la cena della vigilia a casa nostra, solo che quell'anno c'era una persona in più: William.
«Tutti a tavola, la cena è pronta!» urlò Harry poco dopo, dalla cucina, mentre gli invitati erano in salotto. Si sedettero a tavola, tranne me perché andai in cucina per dare una mano ad Harry con i piatti.
«E' la tua festa, dovresti riposarti» mi rimproverò, ma scossi le spalle e dopo un veloce bacio a fior di labbra e un dolce sorriso, presi alcuni piatti e li portai agli altri.

STAI LEGGENDO
Greedy for love.
FanfictionLouis Tomlinson, da quando ha 14 anni si prende cura del suo fratellino Thomas di appena 10 mesi, a causa della morte dei suoi genitori in un incidente stradale. Ora Thomas ha 4 anni e Louis 18, e da quando li ha compiuti l'assegno mensile di una zi...