38. Punto di svolta

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-29 agosto 1902-

Louis sarebbe ripartito l'indomani, ed avevano trascorso gli ultimi giorni sfruttando ogni momento per stare insieme, per fare il pieno l'uno dell'altro, in previsione della separazione.

Quel mattino, Harry si era alzato prestissimo, incapace di dormire, ed in salotto aveva incontrato sua madre, sempre mattiniera, che faceva colazione. La donna sollevò su di lui gli occhi, sorridente, ma il sorriso si attenuò non appena vide l'espressione del figlio.

-Harry... ti devo parlare- esordì, con un tono che catturò l'immediata attenzione di Harry.

Harry si versò del caffè e del latte dai bricchi d'argento, sedendosi di fronte a lei. Il sole era sorto da poco, e i raggi obliqui entravano dalla finestra aperta.

-Ho parlato a lungo con tuo padre, ed ho deciso di accompagnarti a Colorado Springs. La faremo passare come una visita di lavoro, per allestire un'esposizione, qualcosa ci inventeremo. Così tireremo avanti. Poi Louis potrà venire da noi a trascorrere le vacanze natalizie; in questo modo, intanto passerà qualche mese. Cosa ne dici?-

Harry le sorrise tristemente.

-Mamma... io ti ringrazio. Apprezzo tutti i vostri sforzi; però non posso pretendere che accantoniate la vostra vita per me. Già andare in Europa vi ha tenuti separati a lungo, non voglio che stiate di nuovo distanti a causa mia-

-Ma io e tuo padre siamo abituati. E' la nostra vita, il nostro modo di vivere le cose. Io da sempre viaggio per il mio lavoro, e tuo padre l'ha sempre accettato, ed a sua volta lui ha sempre i suoi viaggi a Washington, lo sai. Per me non è un grande sforzo, soprattutto vedendo quanto tu sia felice-

-Vi ammiro... e mi vergogno di essere così debole- confessò il ragazzo.

-O forse il vostro sentimento è così intenso da non riuscire a stare separati. Non paragonare il mio stato sentimentale al tuo, Harry, perché ogni persona è a sé- considerò saggiamente Anne, sorseggiando il the. -Io sono innamorata di tuo padre, ma amo anche l'arte. Non mi pesa stare distante da tuo padre, se è per l'arte. Per voi è diverso. Siete totalizzanti. E' una cosa che mi spaventa, se ci penso. Tu non hai una nicchia di interesse, nella tua vita, in cui tu possa rifugiarti quando Louis non c'è. Tu sei totalmente assorbito da lui. Sembri star bene solo se c'è anche lui-

-E' una cosa grave?-

-No, è una cosa dolce e bellissima, ma vorrei tanto che tu avessi un po' più di corazza a difenderti. Devi star bene anche solo con te stesso, oltre che quando c'è lui. Forse è una cosa che ti verrà con l'età-

Harry riflettè sulle parole della madre, in silenzio, lo sguardo perso fuori dalla finestra.


Più tardi, Harry uscì a fare una passeggiata con Amira, che era insofferente perché Harry la stava trascurando. Louis si alzò tardi, e si trovò a bere il the con il padre di Harry, che sarebbe ripartito anche lui per Washington di lì a due giorni.

-Louis, mia moglie vuole venire a Colorado Springs con Harry, facendolo passare come un viaggio di lavoro. E' davvero disposta a tutto, pur di far felice Harry, ed io ci ho riflettuto a lungo. Tu sei una brava persona, sei volenteroso, intelligente, onesto. Hai detto ad Harry di aver rifiutato di venire ad abitare qui, come ti avevo proposto?-

-No, non gliel'ho detto, ed è irrilevante. Harry non vuole che io rinunci ad insegnare. E la mia area di competenza sono i bambini, non sarei in grado di fargli da istitutore. Ma ripeto, la ringrazio infinitamente dell'offerta-

Desmond scosse il capo.

-Siete cocciuti come muli, tutti e due. Dopodomani parto per Washington, ed ho preso appuntamento per un colloquio con il giudice, per far modificare la sentenza. Probabilmente ci metteremo mesi, e non so nemmeno se sarà fattibile, ma...-

Desmond si interruppe sotto l'irruenza di un abbraccio forte, fortissimo, che lo spiazzò e lo emozionò.

-Grazie. Infinite. Harry è fortunato ad avere una famiglia come voi- disse il maestro, visibilmente emozionato. Desmond si ricompose, sentendo un calore nel petto che sentiva solo per Harry.

-Di niente. Farei qualsiasi cosa anch'io, per mio figlio. Se mai sarai genitore, capirai-

Louis, incredulo, rise.

Più tardi, Harry era nella stalla, ad asciugare con una coperta il manto sudato della cavalla, dandole da bere, mentre un ragazzo si occupava dei finimenti. Louis lo trovò così, intento ad occuparsi di lei, e mentre lo stalliere lo vide entrare, e gli fece un cenno di saluto, Harry non si accorse di nulla.

Harry appoggiò il viso al muso nero della giumenta, accarezzandola e dandole qualche carota da mangiare. I pantaloni da fantino gli donavano, decisamente, mettendo in risalto le lunghe gambe, coperte sotto al ginocchio dagli stivali, ed il sedere.

-Continuo a preferirti nella semplicità dei tuoi abiti di tela da panettiere, ma anche questi hanno i loro pregi- lo sorprese, ridendo nel vederlo sobbalzare e guardarsi intorno.

-E' uscito, non ti preoccupare. Ed Amira ci approva, quindi non ci sono problemi- continuò, facendolo sorridere.

-Come mai così di buonumore? Hai parlato con mia madre?-

-No, a dire il vero con tuo padre, e lasciamelo dire, sei davvero fortunato ad avere due genitori così-

-Lo dici adesso, e probabilmente hai ragione, ma ho sofferto molto di solitudine da piccolo, perché erano sempre in viaggio, ed io ero sempre parcheggiato con qualche balia- ribattè lui.

-Ora poco importa, piccolo mio. Ci sono io qui con te. Tuo padre a Washington andrà a parlare col giudice per far modificare la sentenza. In un modo o nell'altro l'amore trionfa sempre. Ti avevo promesso che avremmo trovato una soluzione, ed anche se non sarà nell'immediato, faremo tutto quanto possibile per risolvere questo problema-

Harry lo abbracciò, con una luce nuova negli occhi.

-Se le prospettive sono queste, porterò pazienza e saprò aspettare. Te lo prometto. In qualche modo ce la caveremo- gli disse, ed un grosso peso scese dal cuore di Louis, che finalmente sospirò di sollievo. Finalmente, con cauto ottimismo, iniziavano a scorgere uno spiraglio di futuro.


25/03/2015 Ecco a voi i capitoli anche per i prossimi tre giorni.

A tutti e tutte voi, Buona Pasqua! Vi auguro di trascorrere qualche giorno sereno, accanto ai vostri affetti, a fare le cose che più vi piacciono. Per me sarà così, compiti di mia figlia a parte :-(

A martedì! Un abbraccio a tutti, Lucia

Come neve in settembreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora