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Louis, in tutto il trambusto della faccenda del vecchio capotribù, perse di vista per qualche giorno il problema che lo angustiava sin da quando era ancora a Boston, ovvero la mancanza di un secondo insegnante per il nuovo anno scolastico. Una volta calmatesi le acque, la questione tornò a preoccuparlo. Le iscrizioni erano cresciute ancora, e giornalmente era andato a parlare col sindaco, cercando di premere affinché prendesse provvedimenti.

Nel frattempo, Louis si angustiava segretamente anche per Harry. Il ragazzo non gli aveva detto niente, e nemmeno Peter, per cui dapprima imputò il fatto allo stress che aveva subito nei giorni dell'evasione del capotribù; tuttavia il comportamento guardingo di Harry lo insospettiva, ed anche l'aria stanca del ragazzo.

Decise, quindi di parlare con Peter. Ne approfittò capitando al forno un mattino, durante il giro di consegne di Harry.

-Cos'è successo, Peter?-

-Non lo so, ma inizio a pensare che tu abbia ragione. Però, conoscendo mio nipote, dubito che mi racconterà qualcosa se glielo chiedo. Louis, in tutta onestà io ti direi di farlo svagare. Approfittane che la scuola non è ancora iniziata ed andate a farvi una gita. Anzi, prima ancora di fare questa cosa, vorrei che tu ci accompagnassi dal maniscalco: sono arrivati dei cavalli, e visto che Lady non ce l'abbiamo più, vorrei regalare una giumenta ad Harry. Sono già d'accordo con Matthew. Visto che te ne intendi, mi farebbe piacere avere anche il tuo parere-

Peter si riferiva al fatto che Lady, una dei due cavalli di casa Cox, era stata data in dono a Piccolo Lupo ed Avonaco; naturalmente, a tutti era stato detto che fosse morta.

-D'accordo. Oggi pomeriggio vi accompagnerò, e nei prossimi giorni faremo una gita per provare il nuovo cavallo. Magari, rilassandosi, ci dirà cosa lo turba- considerò Louis.

Tra i sei cavalli che erano arrivati al maniscalco vi erano due castrati, due giumente e due stalloni. Matthew, il maniscalco, consigliò Harry su una delle femmine, particolarmente ben piazzata ed ottima da tiro, che un domani avrebbe anche potuto riprodursi. Invece Harry si innamorò subito dell'altra, completamente nera come la notte, di costituzione più esile e nervosa.

-Cosa ne pensi?- Chiese a Louis.

-L'altra è un animale da fatica; questa sembra un purosangue da corsa. Sono due animali completamente diversi, Harry. Peter, cos'avevi in mente?-

-Abbiamo già Paco di robusto e da tiro; mi va bene che sia una femmina, vedo che ha i denti sani ed una muscolatura forte. Harry, rimetto la cosa a te. E' un regalo che ti voglio fare; deve piacere a te-

Harry accarezzò il muso nero della cavalla, setoso e dai riflessi brunastri. Le pupille parevano due perle nere. La cavalla gli diede una musatina, cercando di nuovo il contatto con la mano di Harry.

-Direi che è la cavalla che ha scelto Harry- rise Matthew, mentre questi la accarezzava sul manto lucido.

-Bene. E' fatta, allora. Harry, lascio a te il compito di trovarle un nome- decise Peter. Harry aveva gli occhi lucidi di gioia:

-Grazie, zio... è il regalo più bello che io abbia mai ricevuto. Davvero, non so come ringraziarti!-

Louis li stupì contrattando sul prezzo per uno dei due stalloni; scelse quello marrone, dalla stazza imponente e con un caratterino che prometteva rissa, ed a sorpresa lo comperò.

-Era un po' che pensavo ad acquistarne uno; questo mi è simpatico a pelle. Andremo d'accordo- concluse soddisfatto, mentre l'animale tentava di dare un morso alla spalla di Matthew.

-Avrai il tuo bel daffare per domarlo- commentò il maniscalco.


Due giorni dopo, Louis ed Harry partirono all'alba. Avevano in programma di raggiungere il Pikes Peak a cavallo. Con loro, Peter volle che si portassero dietro Golia, l'enorme pastore bovaro di casa Cox.

Come neve in settembreWhere stories live. Discover now