26. Cure amorevoli

891 73 1
                                    


Liam era in studio, stava leggendo una rivista scientifica vecchia di tre settimane. Era in arretrato con la posta, e fisicamente molto stanco. L'ultimo mese era stato qualcosa di incredibilmente faticoso. Quando bussarono alla porta, sospirò: non aveva un attimo di pace! Ma quando aprì, subito sorrise. Erano Harry e Tyler.

-Liam, perdonami se ti disturbiamo a quest'ora. Ti ho portato una pasta per farmi perdonare- si scusò subito Harry, offrendogli il dolce in un involto.

-Non disturbate affatto. Entrate, ragazzi-

Niall,che stava andando via, li vide entrare insieme nello studio del medico. Harry non era passato da Louis. Era dunque con Tyler?

I ragazzi si sedettero alla scrivania. Liam aveva avuto a che fare gran poco con il ragazzo biondo, di natura timidissima.

-Cosa posso fare per voi?-

Harry prese la parola, guardando Tyler.

-Volevamo chiederti se c'è una patologia per cui una persona non riesce a leggere-

-Nel senso che non ci vede?-

-No, nel senso che inverte le sillabe-

-Spiegatemi meglio- chiese Liam, sedendosi dietro alla scrivania.

Rimasero a parlare per più di un'ora. Tyler, all'inizio silenzioso, si aprì un pochino, infilando qualche frase in tono mite. A Liam fece tenerezza, e cercò di metterlo a proprio agio.

-Studi scientifici non ce ne sono, ma per esperienza diretta ti posso dire che è un problema che si può risolvere- affermò infine il medico, una volta convinto Tyler a leggere davanti a lui.

-Davvero?- Chiese incredulo il ragazzo, con gli occhi pieni di speranza.

-Certo. Io avevo un problema simile, da piccolo. I miei assunsero una insegnante privata, che una volta capita la natura del problema, che non era poca buona volontà come credevano tutti, mi ha insegnato dei modi per sorvolare l'ostacolo-

Harry si illuminò, felice.

-Visto? Che ti avevo detto,Ty?- Esultò.

-Harry, avresti potuto chiedere anche a Louis. Lui da insegnante avrebbe potuto fornirvi un parere competente quanto il mio. Sentirsi utile lo aiuterebbe a star meglio- commentò Liam, mentre i ragazzi si congedavano.

Harry si rabbuiò, pensando ai due insegnanti, prima.

-Sono stato io a chiedergli di non dirgli nulla- intervenne Tyler, arrossendo.

-Come volete. Tyler, ti aspetto all'ora di pranzo, domani. Vedrai che è questione di tempo, e risolveremo il tuo problema-

Liam li guardò andare via, verso il panificio, pensieroso.


Harry si presentò da Louis dopocena. Il maestro si accorse subito che ci fosse qualcosa che non andava. Gli fece cenno di stendersi accanto a lui, e subito Harry si rifugiò sul suo petto.

-Cosa succede, piccolo?-

-Ti piace Niall?- Lo spiazzò Harry.

-Cosa?! No!- Esclamò il maestro, cercando di guardarlo in viso, ma il ragazzo lo sprofondò ancora di più sul petto, impedendogli di farlo.

-Ma che domande fai, Harry?- Commentò, stranito.

-E' che... io sono solo un ragazzo, senza cultura, capace soltanto di fare il pane...-

-Si può sapere cosa ti sei messo in testa?! Guardami, Harry. Guardami- ripetè, afferrando il viso di Harry per indurlo a farsi vedere.

-Ti sei stancato di me? Trovi che io sia troppo vecchio per te?-

Come neve in settembreWhere stories live. Discover now