21.L'epidemia

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A posteriori, Liam avrebbe correlato la blanda epidemia di influenza, che aveva colpito la popolazione di Colorado Springs quella primavera, alla grave epidemia che scoppiò a fine agosto, capendo che la prima era solo precursore di qualcosa di molto peggio.

Tutto ebbe inizio con l'arrivo di alcuni visitatori  provenienti dal Texas, casualmente in occasione della festa della Primavera. L'ironia della sorte volle che queste persone, sopravvissute ad uno dei cataclismi più violenti degli ultimi anni, cioè il tremendo uragano che flagellò l'isola di Galveston l'otto settembre 1900, fossero state contagiate da un banalissimo virus influenzale, per la precisione il virus A- H1N1. All'epoca, naturalmente, tutto ciò ancora non si sapeva; il dottor Payne, comunque, si ritrovò a visitare numerosi pazienti affetti da una lieve influenza, con prognosi benigna. Nonostante fosse fuori stagione, la cosa non destò particolari sospetti, rientrando nel normale andamento epidemiologico annuale.

La popolazione di Colorado Springs ammontava a circa trecentocinquanta persone; la cittadina era cresciuta rapidamente nel corso degli anni, grazie anche al collegamento recente alla rete ferroviaria, ma restava pur sempre un villaggio di frontiera, con tutte le limitazioni che ciò comportava. I visitatori erano sporadici, e per tutto il resto della bella stagione Liam non fece che occuparsi delle solite cose, variate soltanto da qualche proiettile accidentale da estrarre, un paio di parti complicati, anziani affetti da artrite, qualche polmonite, ed infine la faccenda del capotribù, agli inizi di agosto. Quando i soldati avevano preso a piantonare la clinica, il giovane medico aveva appena iniziato a notare che, in città, pareva essere tornata di nuovo l'influenza, ed i venti posti letto, divisi in due grandi stanze, erano tornati ad essere occupati. Poi erano aumentate le richieste di visite a domicilio.

Era appunto il giovedì di quella settimana, e Louis stava facendo visitare la scuola ad un neoarrivato Niall. Gli aveva mostrato i materiali ed i libri a loro disposizione, e stavano consultando uno scarno catalogo per scegliere un sussidiario per la classe avanzata. Erano chini sui fogli, quando un trambusto in strada attirò la loro attenzione.

-Ma che succede?- Chiese Louis, affacciandosi. Un capannello di persone si spostava verso il centro del paese; i due maestri uscirono, attraversarono il minuscolo giardinetto e guardarono la crocchia di persone fermarsi davanti alla clinica di Liam. Anche Peter e Tyler uscirono dal panificio, attiguo alla scuola.

-Cosa sta succedendo?- Chiese di nuovo Louis, stavolta rivolto al fornaio, che alzò le spalle e si incamminò verso la clinica.

Raggiunsero il gruppo proprio mentre il dottor Payne si affacciava dalla porta di ingresso, uscendo sul piccolo portico. Peter non ci aveva più parlato insieme dopo l'operazione, per smussare i sospetti nei loro confronti; lo vide pallido e tirato, e capì che qualcosa dovesse esser successo.

-Vi prego di stare calmi. E' una misura precauzionale che prendiamo per limitare il diffondersi della malattia- esordì, e solo allora Louis e gli altri tre notarono il foglio affisso al legno della parete.

-Liam, cosa succede?- Intervenne allora Peter, salendo i due gradini ed avvicinandosi per leggere.

-E' un'ordinanza di isolamento. E' in corso una epidemia di influenza che si sta dimostrando molto contagiosa; ieri notte è morta una persona- gli disse a bassa voce Liam, in modo che sentisse solo lui.

Poi si rivolse alla piccola folla:

-Pe evitare il diffondersi della malattia sarebbe meglio isolare gli ammalati dai sani; in clinica non ho più letti, ma ci stiamo attrezzando con l'ostello di Sue e con giacigli di fortuna. Se in casa avete una persona ammalata, trasportatela qui. Lavatevi bene le mani, evitate i luoghi affollati, lavate spesso i fazzoletti, e chi può, venga a dare una mano-

-Dov'è Ferguson?- Chiese Blake.

Liam strinse le labbra, poi rispose:

-Ha detto che non verrà. Vuole evitare di propagare il contagio all'albergo...-

-Certo, come no. Vuole evitare di ammalarsi lui!- Lo interruppe il barista, subito approvato a gran voce dai concittadini. Liam alzò le mani, mitigando i toni:

-Comunque, siamo in quarantena. I treni sono soppressi fino a nuovo ordine, e la diligenza non passerà-

Louis si girò verso Niall:

-Però. Hai scelto proprio un bel periodo per arrivare-

Subito dopo pensò ad Harry. Le sue elucubrazioni mentali furono interrotte da Liam:

-Louis, la scuola è in zona centrale ed è un luogo accessibile.. Avremmo bisogno di utilizzare anche quegli spazi. Cosa ne dici?-

-Certamente- rispose subito il maestro.

-Vieni a stare da noi, Louis- intervenne Peter.

-Ed anche lei, che suppongo essere il signor Horan. Lieto di fare la sua conoscenza, anche se speravo di conoscerla in circostanze più felici- aggiunse il fornaio, porgendo la mano al nuovo arrivato.

-Piacere mio, signor...?-

-Mi scusi. Sono Peter Cox, il fornaio-

-Tanto piacere- ripetè il nuovo maestro, guardando verso Tyler. Il ragazzo arrossì, e Peter parlò per lui:

-Lui è il mio garzone, Tyler. Con noi lavora anche mio nipote Harry, che si trova fuori città. Venite. Dobbiamo occuparci di sistemarvi, e devo capire fino a quando non passerà la diligenza. per fortuna ho appena fatto scorta di farine- considerò Peter, incamminandosi. Gli altri lo seguirono. 


Per contestualizzare il racconto senza annoiarvi troppo, volevo soltanto puntualizzare che l'influenza di cui è afflitta Colorado Springs in questa storia ha realmente provocato una grave epidemia mondiale negli anni 1918-1920, ed e' passata alla storia come influenza spagnola. Ai giorni nostri, salvo rare eccezioni dovute a patologie preesistenti o complicanze, è una semplice forma di influenza, con un tasso di mortalità inferiore al due per mille, senza considerare che esiste il vaccino. All'epoca, invece, non era ancora stata scoperta la penicillina, l'antenata degli attuali antibiotici, in grado di curare le sovrainfezioni batteriche che aggravavano la prognosi, per cui ammalarsi di influenza era una cosa seria.

Come neve in settembreWhere stories live. Discover now