Chapter 43.

60 4 0
                                    

"Quindi? Cosa è successo dopo?" Chiese Liam curioso mentre trafficava con il manico della sua valigia che non ne voleva sapere proprio di venir fuori.

Restai impassibile e risposi sbrigativo mentre con una mano spostavo gli occhiali sopra la mia testa per tenere a bada i capelli ormai troppo lunghi ed ingestibili.

Liam, dopo essere riuscito nella sua impresa, impugnò la maniglia della valigia e spostò lo sguardo furbo, come di chi già sa, su di me. Sbiancai un po', d'altronde lui e Louis si conoscevano e probabilmente quest'ultimo aveva raccontato gli avvenimenti di quella movimentata serata. Continuai a mantenere la mia maschera di indifferenza e dissi con tono leggermente acuto per l'imbarazzo: "Andiamo che altrimenti perdiamo l'aereo.", dopo ciò mi avviai, rosso in viso.

Liam ghignò e, portandosi una mano alla bocca, disse: "Harry..Dobbiamo andare dall'altra parte."

Tornai sui miei passi e, mentre superavo Liam, lo spintonai leggermente, dopotutto si stava prendendo gioco di me e non andava bene. Non riuscii tuttavia a mantenermi serio e cominciai a ridere, subito seguito da Liam.

L'aereo era quasi del tutto riempito da gente di ogni tipo, provai a rilassarmi immaginando la vita che ognuno di quelle persone conduceva al di fuori di quell'abitacolo. Mi chiesi se tra di essi non ci fosse qualcuno con una storia tanto assurda quanto la mia e dissi, fra me e me, che era quasi del tutto impossibile, sorrisi amaramente. Il mio pensiero corse a tutti quei rapporti che avevo perso, come con Stan e la mia famiglia, ma anche a tutti quelli guadagnati, anche con una certa fatica, come con Niall, Liam e..Louis. Che ci fosse o meno, per me Louis era ancora una sicurezza, per quanto sbagliato fosse.

Ci pensò Liam a ridestarmi da quei pensieri prendendo posto accanto a me.

"Pronto?" disse lui cercando di infondermi un po' di coraggio.

"Si suppongo."

"Mi vuoi raccontare della'altra sera?" chiese lui cancellando del tutto l'espressione da furbo che aveva assunto prima della partenza.

Lo guardai come a voler dire 'non ne vorrei parlare, ma ti prego, parliamone' e Liam sembrò capire.

"Forse è meglio che mi dica le intenzioni che hai nei confronti di Louis, lui ha sbagliato, e questo lo so per certo, ma non ha per nulla senso rinfacciargli cose che, in realtà, non ha mai fatto." Asserì Liam serio. Non risposi semplicemente perché sapevo che il discorso sarebbe continuato.

"Tutte queste storie che lui non ti ha mai dimostrato nulla, che non ti ha mai sostenuto per davvero, sono tutte delle gran cavolate. Spero che tu te ne sia reso conto e che abbia detto queste cose solo per rabbia." Sembrò concludere lui.

"In quel momento era davvero arrabbiato e forse gli ho detto tutte quelle cose per ferirlo proprio come lui aveva fatto con me. So di aver sbagliato, ma spero di avergli fatto provare un minimo del dolore che ho provato io in questo tempo." Risposi io senza peli sulla lingua. La verità era quella, quella sera avrei voluto ferirlo apposta perché anche io lo ero, a morte, ma il risultato era stato piuttosto disastroso, con un me pentito di quel comportamento ed un Louis che, nonostante forse la delusione, aveva trovato il coraggio di venire a riprendermi, o almeno provarci.

Liam sospirò per poi aggiungere: "ti capisco ma adesso devi essere tu a riaggiustare le cose, sempre che tu voglia riaggiustarle."

A mia volta sospirai pesantemente e annuii più volte con la testa.

Liam alzò entrambe le sopracciglia e poi aggiunse: "Cosa hai intenzione di fare?"

Lo guardai senza lasciare intendere la mia risposta, come a volerlo tenere sulle spine, quando, ad essere sulle spine, ero io. Sapevo cosa volevo fare ma avevo paura, ero come bloccato.

Una notte. (Larry Stylinson)Where stories live. Discover now