Chapter 28.

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Appena mi fu possibile, o meglio, appena trovai la volontà di staccarmi da Louis che, di lasciarmi andare, non ne era troppo entusiasta, andai a casa di Zayn, luogo dove, per l'ultima volta, avevo visto tutti i ragazzi. Presi numerosi autobus diversi fra loro e passarono quasi cinquanta minuti prima di arrivare a destinazione e, come se conoscessi quel palazzo da tempo, cercai di entrare nell'edificio senza che la mia presenza venisse notata dal ragazzo che, come gli altri, tranne Louis, sapevano del mio ritorno. La mia idea era quella di fare loro come una 'sorpresa' e di scusarmi con tanto di discorso melenso che, sapevo, gli dovevo veramente e che, oltremodo, mi sentivo di fare. Fortuna volle che un bambino lasciasse il portone principale aperto, non notando nemmeno la dimenticanza che il genitore, una volta scoperta, gli avrebbe rimproverato. Per il bambino sarebbe stato mortificante, per me, invece, quella fu una fortuna. Non fu difficile trovare il piano dove era situato l'appartamento di Zayn, presi l'ascensore e attesi, un po impaziente ed ansioso, lo ammetto, l'arrivo al piano, una parte di me, anzi, buona parte di me era spaventata dalla reazione che i ragazzi avrebbero avuto nel vedermi di nuovo lì dopo tre giorni di totale buio, nemmeno Louis sapeva dove fossi andato e cosa avessi fatto, anche se, non c'era nulla di cui preoccuparsi. Riflettendoci meglio, a mente serena, quasi mi vergognavo di quel gesto infantile ed avventato dettato solo dalla rabbia del momento, scappare dai problemi, avevo constatato io stesso, era una cosa tipica della mia persona. Avrei lavorato anche su quell'aspetto di me a tempo debito.

Ancora parzialmente immerso nei miei pensieri e considerazioni, mi ritrovai di fronte la porta della casa di Zayn e, ancora molto titubante ma deciso, suonai il campanello e feci un piccolo passo indietro subito dopo. Sentii dei rumori provenire dall'interno e, dopo qualche secondo durante il quale attesi con il fiato sospeso, la porta si aprì rivelando uno Zayn completamente nudo fatta eccezione per un asciugamano striminzito posto attorno alla sua vita. Mi guardò dapprima perplesso, dopo un poco, però, sorrise e mi invitò ad entrare dentro augurandomi un 'bentornato' che venne accompagnato da una pacca sulla spalla.

Entrai nella stanza principale e, dopo che mi accomodai sul divano e aspettai l'arrivo di Zayn che, grazie al cielo, aveva deciso di mettersi qualcosa addosso.

"Di nuovo qui, eh?" mi disse il ragazzo una volta sedutosi accanto a me.

"Si..Effettivamente mi aspettavo di trovare qui anche Niall e Stan perché volevo parlarvi ma li andrò a trovare dopo." Dissi io misurando accuratamente le parole.

"Oh, si..Veramente sono qui, se aspetti un attimo li chiamo." Disse lui assumendo un'espressione che non mi convinceva per nulla, sembrava incerto ed insicuro delle parole che, poco prima, mi aveva pronunciato.

Vidi Zayn alzarsi e dirigersi verso la fine del corridoio. Qualche minuto dopo entrò Niall nella stanza dove attendevo io e, anche lui mezzo nudo come Zayn all'inizio, venne ad abbracciarmi di corsa, poco gli importò del fatto che l'asciugamano fosse scivolato via durante la sua corsa verso di me.

"Non sapevo fossi tornato, come stai? Sei stato uno stupido, non azzardarti mai più ad andartene, ci hai fatto preoccupare! Sei stato da Louis? Dio, era così triste. Haz, dì qualcosa, dai, parla!" disse lui tutto d'un fiato ed urlando quasi.

"Ehi, calma!" -dissi io sciogliendo l'abbraccio e sistemandomi un attimo i capelli che mi erano finiti sul volto, aggiunsi anche una leggera risata per la frenesia del mio amico- "Louis sta bene, abbiamo parlato, tranquillo! Non me ne andrò più, anzi, non scapperò più! Tu piuttosto che ci fai qua nudo?" aggiunsi io ammiccando.

In quel momento entrò Zayn con una faccia che prometteva davvero poco, o meglio, nulla di buono.

Di colpo, anche noi cambiammo le nostre espressioni e, quasi nello stesso momento, chiedemmo il perché di quello stato in cui versava.

Una notte. (Larry Stylinson)Where stories live. Discover now