Chapter 18.

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Mi voltai verso Louis con il telefono ancora stretto saldo nella mano ed il messaggio ancora aperto, lui si avvicinò e gli permisi di leggerne il contenuto.

"Chiamala e vedi cosa è successo." propose lui cercando, a modo suo, di non farmi pensare a notizie negative.

Annuii debolmente e mi sedetti sul divano, che era ancora caldo. Avviai la chiamata cercando di risultare tranquillo non solo agli occhi di Louis, ma anche a mia madre, era da un po che non ci sentivamo per telefono. Dopo qualche squillo, rispose.

"Mamma? Che succede?" dissi io con tono neutro, o almeno così era apparso nella mia testa.

"Tesoro.." -cominciò lei- "Non è una notizia facile da darti.." continuò a dire.

"Dillo e basta." proposi io, adesso la mia voce stava tremando appena, Louis se ne accorse e, sedendosi accanto a me sul divano, mi strinse la mano libera con entrambe le sue mani.

"Hanno trovato Stan." disse lei prendendo un po di fiato.

Che avesse finalmente deciso di dirmi la verità?

"Davvero?" chiesi io speranzoso, forse stavolta sarebbero stati sinceri con me, per la prima volta.

"Si tesoro..Mi dispiace." rispose lei con una voce che risultava essere triste.

"Ti dispiace? Per cosa?" chiesi io ingenuo come un bimbo.

"Hanno trovato il suo corpo, sul fondo in un lago vicino il nostro paese, la polizia sospetta che si sia suicidato, sai..Si vociferava in paese che fosse gay e che frequentasse postacci.." disse lei inscenando un finto singhiozzo, come se stesse per piangere.

"Ah.." -riuscì a dire io- "I funerali quando si terranno? Voglio venire." conclusi io con l'intento di metterla in difficoltà, sapevo che stesse mentendo.

"I genitori faranno una cerimonia privata, parteciperanno solo i parenti più stretti e tu non sei fra i desiderati lì, mi dispiace tesoro.." -disse lei- "Io adesso devo andare, ci sentiamo."

Non risposi nemmeno al saluto e chiusi la chiamata, Louis mi guardava in attesa di una risposta o una spiegazione.

"Mi ha mentito..Di nuovo." dissi io, l'amaro in bocca che si rinnovava al ricordo della sua scenetta al telefono.

"Harry.." cominciò lui.

"Non avranno più mie notizie, non più, da adesso io farò come Stan e per loro sarò solo un figlio scomparso." dissi, e non era difficile intuire la delusione e la tristezza nelle mie parole.

Nella famiglia ognuno trova sostegno, io trovavo solo altre bugie.

Una parte di me voleva credere alle parole di mia madre e alla mia famiglia in generale, una parte voleva, e forse credeva, alle parole di Niall.

Decisi di parlarne prima con Niall, omettendo qualche particolare insignificante per lui, così gli mandai un messaggio veloce chiedendogli di vederci. Stavo per uscire da casa di Louis quando, sull'uscio della porta, incontrai una signora che stava per entrare.

"Mamma.." disse Louis, una punta di panico nella sua voce.

Il divano era ancora tutto disordinato, alcuni dei vestiti di Louis giacevano ancora per terra, le nostre facce ed i nostri capelli, quelli di Louis in particolar modo, lasciavano poco all'immaginazione.

La donna, squadrandoci con un sopracciglio alzato di poco, sembrò aver capito tutto.

"Mamma lui è Harry, un..Un amico, si." mi presentò lui con un tono decisamente poco sicuro.

Una notte. (Larry Stylinson)Where stories live. Discover now