Chapter 20.

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Giovedì arrivò presto, forse troppo presto per me che, in fondo, avevo una paura folle di quello che sarebbe potuto succedere. Zayn si presentò a casa nostra dopo pranzo, quando non c'era nessuno a parte me e Niall, e ci spiegò a grandi linee come avremmo dovuto agire sabato notte.

"Perché sabato notte?" chiesi io, avevo un appuntamento con Louis e non mi andava per niente di cancellarlo.

"Nella casa accanto al capanno danno sempre una festa il sabato e ti posso assicurare che, conoscendoli, se ne fregheranno di Stan e se ne staranno tranquilli a festeggiare, in fondo lui, in questi anni, non si è mai ribellato per uscire da quel posto." Chiarì Zayn.

"Ma non lo controllano mai durante la serata?" chiesi di nuovo io.

"Ogni tanto due ragazzi vanno a dare un'occhiata, portano del cibo a Stan e qualche cosa da bere, giusto per non farlo sentire escluso dai festeggiamenti, dopo un certo orario, solitamente le due, nessuno va più da lui perché generalmente già dorme a quell'ora." -cominciò Zayn- "Come al solito, però, avremmo poco tempo perché, come da tradizione, alle tre cominceranno i preparativi per il rito." Concluse lui.

"Ripassiamo il piano." Disse Niall.

"All'una e mezza vi vengo a prendere e ci dirigiamo alla casa, io e Niall convinceremo Lucas, colui che coordina tutto, nonché mio, nostro, 'amico', a farsi un bicchierino con noi, bicchierino che poi diventerà molto più di uno, con il risultato che Lucas si ubriacherà nel giro di mezz'ora. Tu, Harry, resterai nascosto in un posto che ti indicherò io una volta arrivati. A quel punto, con Lucas fuori dai giochi, saranno le due e venti. Io e Niall verremo a prenderti alle due e trenta, dopo che Lucas si rinchiuderà in bagno, e andremo da Stan, Niall gli darà un sedativo leggero, per non rischiare di svegliarlo, Harry taglierà le corde, devi essere velocissimo, ed io porterò il corpo sulle spalle. Tu e Niall andrete a prendere la macchina e a quel punto vi raggiungerò." Concluse Zayn.

"Dove andrà a stare Stan?" chiesi io.

"Starà da me finché non si riprenderà, poi gli racconterò un po di cose appena sarà cosciente e lucido ed in seguito verrete voi per vederlo. Per il resto non so.." rispose Zayn.

"Chiamo Louis." Annunciai io.

"Non, non puoi!" urlò Zayn.

"Che succede? Perché non dovrei dirgli niente?" chiesi io curioso e, a metà, arrabbiato. Dopotutto Louis era il mio fidanzato e sapeva già tutto.

"Non vorrei che, sapendoti in pericolo, perché rischiamo abbastanza, è inutile fingere, intervenisse." Rispose Zayn serio.

Non avevo assolutamente pensato a quella possibilità, sapevo che Louis era protettivo nei miei confronti, anche perché sapeva a cosa ero andato contro fino a poco tempo prima, e molto probabilmente Louis sarebbe intervenuto, anche senza dirmi nulla, per non mettermi in pericolo.

"Non voglio mentirgli.." dissi io guardando per terra.

"Lo fai per il suo e per il nostro bene." Disse Zayn.

Annuii flebilmente, cosa avrei dovuto dirgli per sabato? Non potevo mentirgli guardandolo dritto negli occhi.

Niall stette in silenzio per tutto il tempo della permanenza di Zayn, probabilmente sapeva già tutto, ma sembrava essere preoccupato, sembrava essere in un altro mondo. Zayn cercava di infondergli un po di coraggio accarezzando il ginocchio del ragazzo e stringendolo di poco come per consolarlo.

"Andrà tutto bene, fidati." Disse Zayn.

"E' pericoloso, Zayn, non vorrei mai che succedesse qualcosa a te oppure ad Harry." Rispose Niall con lo sguardo perso nel vuoto.

Io uscii dalla stanza, vedere Niall in quello stato mi aveva angosciato non poco, decisi comunque di lasciare i due ragazzi da soli ed andare in camera per riflettere, o meglio, per calmarmi e convincermi che tutto sarebbe andato bene.

Non riuscii a sentire quello che i due ragazzi si dissero dopo la mia uscita, ma sentii chiaramente dei singhiozzi provenire dalla stanza che avevo lasciato poco prima, non ci pensai un attimo a catapultami lì dentro, pensando che comunque fosse Niall a piangere.

Era Zayn. Zayn stava singhiozzando tenendosi la faccia tra le mani, Niall gli accarezzava la schiena. Mi sedetti a mia volta accanto a Zayn.

"Che succede? Che ha?" chiesi io.

"Nulla Haz, tranquillo, è solo un po teso, aveva bisogno di scaricare l'ansia accumulata, adesso si sentirà meglio." Disse Niall, ero quasi sicuro che stesse mentendo, ma quello non era decisamente il momento di creare polemiche e di puntualizzare, gli avrei chiesto magari dopo, una volta soli.

Dopo circa un'ora e mezza Zayn lasciò la casa dopo aver abbracciato Niall strettissimo, come se sarebbe potuto scomparire da un momento all'altro, questa cosa mi lasciò perplesso. Zayn abbracciò anche me, cosa decisamente insolita, non era decisamente il tipo da smancerie verso persone che non conosceva bene come me, mi sussurrò un 'sii forte' all'orecchio che mi fece spuntare un cipiglio sulla fronte.

Ripensandoci a mente fredda, le parole del ragazzo mi causarono dei brividi poco piacevoli lungo tutto il corpo. Mi sforzavo di mantenere un atteggiamento positivo quando, dentro me, avevo un brutto presentimento causato dal pianto e dalle parole di Zayn e dalla preoccupazione di Niall.

Greg e Denise notarono gli sguardi persi miei e del ragazzo, non dissero niente forse per mantenere la nostra privacy, ma si vedeva che anche loro, come noi, erano preoccupati e pieni di dubbi.

"L'altra notte siete usciti?" chiese Greg guadagnandosi uno sguardo poco piacevole dalla moglie nei suoi confronti.

"Lasciali stare Greg, saranno usciti per fare una passeggiata." Cercò di chiudere il discorso lei.

"Si infatti." -disse il biondo- "Abbiamo fatto una passeggiata qui nei dintorni, mossa azzardata, mi spiace non avervi avvertito, ma era tardi." Concluse lui.

"Greg, Denise..Niall.." -cominciai io- "Domani sera posso portare una persona qui a cena?" chiesi infine.

"Certo! Finalmente ce lo presenti, eh?" -disse Greg- "Guarda che ti sentiamo parlare al telefono, non crederci così ingenui!"

Niall rideva come un pazzo mentre Denise tratteneva a stento dei ghigni, il piccolo Theo rideva ignaro, io ero totalmente nel pallone.

Dopo cena mandai un messaggio a Louis.

"Domani sera sarai tu a venire qui. Ti aspetto al solito orario Boo."

Arrivò una sua risposta subito dopo.

"Puntuale come un orologio svizzero, a domani guanciotte."

Mi addormentai più sollevato, anche se, in cuor mio, era in atto una sorta di guerra.

plugidf��̑

Una notte. (Larry Stylinson)Where stories live. Discover now