"non fare cazzate"

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Erano passate un paio di settimane da quando Charles mi aveva fatto quella sorpresa e ora dovevamo partire per l'Austria.
Sarebbe venuta anche Kika per fortuna.

"piccoletta stai andando all'aereoporto?"
"sì tranquillo monkey sono pure in ritardo"
"guai a te se stai correndo con la macchina ti faccio a piccoli pezzettini"
"senti tu vai a 300 chilometri orari e ti lamenti di me?"
"si perché tu fai paura"
"oh ma stai zitto ora ti saluto che sto arrivando"
"stai attenta ti prego"
"si papà ciao"
Se non c'era mio papà c'era lui.

Ero scesa dall'aereo e stavo aspettando il taxi per andare in hotel. Erano già tutti là io ero partita un giorno dopo perché avevo degli impegni. Kika sarebbe arrivata la sera perché aveva un set fotografico.

"aaaaa mettimi giù Lew" ero appena entrata in hotel e Lewis mi aveva preso in braccio facendomi girare
"ciao piccola peste"
"tu sei matto" lui si mise a ridere
"è per questo che mi vuoi bene"
"forse"
"dillo un'altra volta e"
"non so se ti voglio così tanto bene Lew" lui era scioccato e so che dopo questa frase mi aspettava l'inferno ma mi divertivo a prenderlo in giro

"non sai che ti aspetta piccol-" la mia faccia cambió in pochi secondi e Lewis se ne accorse
"che succede?"
"che ci fa lei qui?" lui si giró stranito e poi quando la vide capì tutto
"non lo so"

"ciao giada"
"alexandra"
"mi ha invitato Charles sapresti dirmi dove si trova?" impossibile lui non l'avrebbe mai fatto
"mi dispiace non sappiamo aiutarti" Lewis rispose per me, prese per una mano la mia valigia e mise un braccio in torno alle mie spalle portandomi via

"tranquilla ci sarà una spiegazione a tutto questo"
"lo spero tanto Lew" lui mi rassicurò con un sorriso e mi diede un bacio sui capelli.
Eravamo entrati in ascensore e Lewis schiacciò il numero del piano. Era ancora con me e nessuno parlava stavamo aspettando che Charles aprisse la camera per appoggiare le mie valige.
"vedrai che andrà tutto bene" io gli feci un sorriso tirato e poi Charles aprì la porta

"Cherie che succede?"
"niente tranquillo" cercai di nascondere il mio stato d'animo ma lo sappiamo tutti che Charles mi capisce con un solo sguardo
"io vi lascio ci vediamo dopo" io annuii e lo abbracciai
"se succede qualcosa sono nella 506" io annuii e gli diedi un bacio sulla guancia.
Entrai in camera e Charles prese la mia valigia, mi stavo togliendo le scarpe e non avevo ancora parlato. Sentii dei passi verso di me e poi due mani prendermi dai fianchi facendomi girare
"Giada che succede?" io non lo stavo guardando avevo la testa bassa
"niente tranquillo sono solo stanca"
"cherie lo sai che non ci credo quindi dimmi che succede, l'ho capito anche dallo sguardo di Lewis"

"ho visto Alexandra" lui sbiancò
"in che senso l'hai vista? Vi siete incontrate a Monaco?"
"è qui Charles, mi ha detto che l'hai invitata tu"
"e tu le credi?"
"no ma"
"niente ma tu le credi perché se no non avresti questa faccia" era arrabbiato e si staccò da me
"Charles come faccio a non crederle? Perché dovrebbe essere qui allora?"
"tu non ti fidi di me"
"io mi fido ma se si tratta di lei no perché è già successo"
"era diverso non stavamo insieme"
"però l'hai fatto e non ci sono scuse"
"perché è qui Charles? dimmi la verità"
"io... mi dispiace giuro che non volevo"
"ho capito tutto tranquillo"

mi girai e mi misi le scarpe, presi la mia valigia e uscii dalla camera
"giada aspetta ti prego"
"non c'è niente da dire Charles. L'hai invitata tu e non mi hai detto niente. Non voglio sapere il perché ma ora lasciami spazio"
"chiariremo come sempre vero?"
"lo spero tanto"

presi l'ascensore e andai nella camera 506, bussai e Lewis corse ad aprirmi. Appena mi vide capì tutto e io mi buttai nelle sue braccia piangendo. Lui mi prese e mi portò dentro accarezzandomi i capelli dolcemente per farmi calmare
"tranquilla honey si risolverà tutto come sempre"

era passata un'ora da quel litigio con Charles ed ero ancora con Lewis che mi abbracciava, non avevo parlato e lui aveva accettato il mio silenzio
"mi vuoi dire che è successo?"
"l'ha invitata lui Lew... l'ha invitata senza dirmi nulla e il perché non voglio neanche saperlo"
"honey magari il perché è più semplice di quello che sembra"
"come può essere più semplice se è stato proprio lui ad invitarla e non mi ha detto nulla" lui sospirò
"honey ascoltami io conosco Charles e per quello che fa c'è sempre un perché e poi è così innamorato di te che non vorrebbe mai ferirti lo sai"
"l'ha fatto però e lo sapeva benissimo che sarebbe finita così" lui non disse nulla capendo che volevo chiudere questo argomento

"andiamo al circuito?"
"si ma prima devo trovare una stanza non posso invadere la tua" lui sorrise
"certo che puoi ormai ti sei appropriata del mio armadio e io le rivorrei indietro le mie felpe" io lo guardai con uno sguardo da bambina innocente
"sei tu che me le hai regalate ora andiamo forza che ti aspettano"

Eravamo appena arrivati e andai da Pierre per salutarlo.
"piccolettaaaaa"
"monkeyyyy" gli saltai addosso e lo abbraccio
"come stai topolina"
"sono stata meglio tu?"
"che succede piccolina?"
"non sai niente neanche te quindi?"
"che cosa dovrei sapere"
"Charles ha invitato Alexandra qui"
"che cavolo dici"
"è la verità"
"impossibile me l'avrebbe detto"
"a quanto pare"
"come l'hai presa?"
"come avrei potuto prenderla? non mi ha detto niente l'ho scoperto da sola perché quella lì è venuta da me a chiedermi dove fosse"
"mi dispiace tanto piccolina"
"vabbè non pensiamoci ora ci sono le prove libere e ti lascio vado a salutare gli altri" lui annui e mi diede un bacio sulla guancia abbracciandomi come solo lui sa fare quando sto male

"dov'è il mio egocentrico?"
"nanaaaa" mi viene in contro e mi alza in aria girando, io mi metto a ridere come solo lui sa farmi ridere
"mettimi giù dai"
"come stai nanetta"
"bene dai tu sei pronto?"
"non c'è neanche bisogno di chiedermelo lo sai già" io scossi la testa rassegnata
"allora ti lascio nel tuo mondo"
"ci sei solo tu nel mio mondo" io ormai ero già fuori e sorrisi per la sua stupida affermazione.

stavo andando nel box ferrari per Carlos e vedere Charles anche se non gli avrei mai parlato però magari l'avrebbe fatto lui. Stavo passando davanti al box 16 e mi guardai in torno per vedere se c'era ma l'unica cosa che vidi era lei con lui e Andre super annoiato come biasimarlo.
"Giada" merda
"Andre ei"
"come stai?"
"bene bene tu?"
"potrebbe andare meglio" io risi leggermente perché avevo capito a chi si riferiva
"Giada"
"ciao Charles" ero fredda e lo percepivano pure i muri
"possiamo parlare?"
"ora non puoi Charlie hai le prove libere" io la incenerii con lo sguardo
"la tua cara segretaria ha detto che non possiamo ritenta la prossima volta che forse sarai più fortunato" gli feci un sorriso falso e poi salutai Andre, andandomene via sentii qualcuno dare uno spintone e poi dei passi verso di me. Io non mi girai ma poco dopo fui presa dal braccio tirata dietro al box lontano da occhi indiscreti

"che cosa vuoi Leclerc?"
"parlare con te"
"non hai sentito la tua segretaria, sei occupato" stavo per andarmene ma mi prese di nuovo per le braccia tirandomi verso di lui
"Ti prego ascoltami, l'ho dovuta invitare perché suo papà è uno sponsor e hanno deciso di farla venire. Ti giuro cherie che non volevo e te l'avrei detto ma avevo paura"
"paura di cosa Charles? di ferirmi? L'hai già fatto e senza dirmi nulla hai peggiorato la situazione" lui mi mise una mano sulla guancia accarezzandomela con il pollice
"lo so e non sai quanto mi dispiaccia e vorrei farmi perdonare, tornare indietro nel tempo per cancellare questo momento"
"non puoi Charles quello che hai fatto resta"
"Cherie mi dispiace resta con me però non voglio allontanarti. Non la sopporto neanche io però devo tu stai con me. Non abbandonarmi" si era avvicinato alle mie labbra e stava per annullare le distanze
"mon amour perdonami ti prego" aveva messo le mani sui miei fianchi avvicinandomi a lui e sapeva perfettamente che con quel nome mi sarei sciolta. Non dissi nulla e lui annullò le distanze

"charles"
"dimmi amore mio"
"non fare cazzate ti prego"
"mai con te"

sono tornataaa scusate giuro ma non sapevo più come andare avanti.
C'è stato un ritorno e chissà cosa porterà, un po' di casini ci voglio certe volte no?

vecchi ricordi e nuove scoperte //Charles LeclecWhere stories live. Discover now