"aspetta e vedrai"

358 9 0
                                    

"eccomi scusa certe volte Arthur parla troppo" feci una piccola risata
"Tranquillo. Sembrate così legati. È il più piccolo giusto?"
"si è il piccolino di famiglia e ci sono molto legato perché abbiamo avuto sempre la stessa passione"
"che bello. Ho sempre voluto un fratello per condivide le passioni, i segreti, i vestiti, gli amici"
"si è bello avere un fratello ma certe volte non è il massimo"
"c'è sempre un pro e un contro" lui sorrise
"allora che vuoi fare Cherie"
"quello che vuoi, sei tu che abiti qui da quando sei nato"
"hai ragione allora ti porto in una gelateria in cui andavo sempre da piccolo" io sorrisi e iniziai a battere le mani tutta felice
"siii che bello adoro il gelato"
"e va bene bimba adesso andiamo" si mise a ridere e io lo seguii a ruota.

"oddio è buonissimo questo gelatooo" lui si mise a ridere
"lo so ogni volta che succede qualcosa di brutto vengo qui. Venivo sempre con il papà poi quando..."
"ei tranquillo non c'è bisogno che tu me lo dica"
"quando è venuto a mancare mio papà non sono più venuto, ho ricominciato a venire qualche anno fa, quando sono triste vengo qui e mi prendo il mio gelato preferito"
"e qual'è il tuo gelato preferito?"
"quello al cioccolato o al pistacchio"
"che buoniii io da piccolina prendevo sempre quello al cioccolato con le nocciole"
"è buonissimo quello però nessuno batte il pistacchio"
"concordo" non so come eravamo passati da suo papà al gelato

"Charles mi sa che sei desiderato da qualcuno" indicai i due bambini che si nascondevano timidamente. Lui sorrise e io mi alzai andando da loro

"ei" mi sorrisero timidamente
"ciao"
"come vi chiamate"
"Leonardo e Davide"
"che bei nomi che avete"
"grazie t-tu come ti chiami?"
"io sono giada" loro sorrisero
"che ne dite de andiamo da quel ragazzo li?"
"l-lo conosci?"
"abbastanza da sapere che mi sta guardando curioso e che vorrebbe tanto fare una foto con voi" i loro occhi si illuminarono
"davvero?"
"certo dai andiamo" li presi per mano e andai da Charles

"eii"
"l-la ragazza ha detto che possiamo fare una foto con te"
"certo che potete venite dai" Charles si abbassò per fare la foto e io la scattai con il telefono del bambino che aveva preso dalla mamma.
"grazie mille"
"di nulla piccolini state attenti" loro annuirono e ci salutarono.

"sei davvero brava con i bambini"
"grazie mi sono sempre piaciuti. Anche tu sei bravo, li riesci a far sorridere e a mettere a loro agio" lui mi sorrise
"è come se rivedessi in loro me e Arthur. Lorenzo è il più grazie e si prendeva cura di noi, ora invece siamo io e Lore che ci prendiamo cura di Arthur. Cerchiamo di non fargli mancare nulla da quando papà non c'è più" io gli accarezzai la guancia e lui mi sorrise
"è fortunata vostra mamma ad avere dei figli così"
"certe volte si lamenta però ci vuole bene" io risi e lui mi seguì

Avevamo ripreso a camminare. Eravamo abbastanza vicini e nessuno dei due parlava, eravamo tutti e due assorti nei nostri pensieri.
Sentii qualcuno toccarmi la mano e poi unirla alla sua. Abbassai lo sguardo e trovai le nostre due mani intrecciate, sorrisi come una bambina e alzai lo sguardo, lui non mi stava guardando ma stava sorridendo anche lui. Era così bello, era rilassato ma anche preoccupato per qualcosa. Non dissi nulla, non volevo che si sentisse obbligato a parlare.

"mi dispiace di aver rovinato la serata Cherie" io lo guardai confusa e aveva uno sguardo triste quasi malinconico
"ei non hai rovinato niente"
"si parlandoti di mio papà" io mi fermai e mi girai verso di lui, gli misi la mano libera sulla guancia
"guardami... non l'hai rovinata mi ha fatto piacere che mi hai parlato di tuo papà. È sempre bello ricordare le persone a cui teniamo e mi ha fatto piacere scoprire un'altro lato di te" io gli sorrisi e lui mi fece un sorriso tirato.
"che ne dici di andare a casa?" lui annuì e senza separare le nostre mani ci avviammo alla macchina.

vecchi ricordi e nuove scoperte //Charles LeclecWhere stories live. Discover now