"abbi pazienza tesoro"

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"t-tua mamma è qui?"
"si"
"io vado allora ci sentiamo va bene?" mi stavo mettendo le scarpe quando lui mi fermò e mi prese il viso con una mano
"ei che succede"
"nulla tranquillo ti scrivo va bene?"
"perché vai via?"
"n-non voglio disturbare"
"o hai paura cherie?" mi sorrise beffardo
"non ho paura solo che"
"che hai paura. Puoi dirlo"
"si ok ho paura è pur sempre tua mamma e non voglio far brutta impressione, c'è guardami sono conciata malissima o magari sono troppo o magari si fa strane idee o magari mi prende per una brutta persona o"
"o niente sei perfetta e ti adorerà togliti i tacchi e rilassati va bene?" io annuii e me li tolsi, se prima arrivavo quasi alla sua altezza ora arrivavo alla spalla più o meno.

Il campanello suonò e io mi irrigidii, lui mi sorrise e mi diedi un bacio sulla fronte sussurrandomi di stare tranquilla
"maman"
"mon petit" si abbracciarono e io rimasi in disparte sperando di sprofondare nel pavimento.
"Oh et elle qui est? Tu ne me le présentes pas?"
"mamma lei è Giada e non parla il francese" io le sorrisi
"Piacere Giada"
"piacere cara sono pascale" io le sorrisi
"Mon petit non mi avevi detto che avevi ospiti"
"e tu non mi avevi detto che venivi"
"hai ragione"
"vuoi fermati a mangiare?"
"se non disturbo volentieri"
"oh non si preoccupi io ora vado" charles mi guardò ma non fece nulla, voleva fermarmi ma sua mamma lo precedette
"oh mia cara resta qui con noi non disturbi e poi mi fa piacere parlare con qualche ragazza visto che sono circondata da uomini" io risi
"mi farebbe piacere conoscerla"
"oh tesoro dammi pure del tu" mi prese a braccetto e mi portò in cucina
"grazie di avermi preso in considerazione" sua madre lo zittì e io mi misi a ridere, questa donna era fantastica.

"mi aiuti a cucinare tesoro?"
"oh ehm certo"
"aspetta però questi vestiti non sono adatti"
"già solo che sono uscita dal lavoro e poi sono venuta qui"
"come mai sei venuta qui?"
"oh abbiamo un'amico in comune, Pierre credo che lo conosci. La sua ragazza gli ha messo le corna e l'avevo scoperto prima io di lui e non sapevo che fare così Charles mi ha aiutato" lei mi sorrise
"Charles dai dei vestiti a Giada"
"va bene vieni con me" io lo seguii

"e tu che avevi paura di mia mamma"
"non avevo paura"
"si che ce l'avevi"
"può essere però la amo è troppo gentile e carina, spero di averle fatto una buona impressione"
"oh fidati preferisce te a me" io gli sorrisi e lui mi passò una maglietta e dei pantaloncini
"ti staranno enormi ma è l'unica cosa che ho"
"grazie" lui sorrise ma non si mosse.
"charles io dovrei cambiarmi"
"oh si scusami" uscì dalla stanza e mi cambiai, strinsi l'elastico dei pantaloni ci e lo arrotolai per farli più stretti. La maglia era grande ma fa niente.

"eccomi scusa"
"come sei bella" arrossii
"grazie"
Iniziamo a cucinare e devo dire che era molto brava. Mi stava insegnando dei trucchetti.
"è davvero brava a cucinare"
"tesoro grazie ma dammi del tuu"
"scusami"
"allora tu e mio figlio siete fidanzati?" io mi strozzai con la mia stessa saliva
"che cosa scusa?"
"se state insieme, si vede come vi guardate"
"oh no noi non stiamo insieme siamo solo... solo amici"
"sai tesoro mio figlio fa fatica ad esternare i suoi sentimenti ma lo conosco da quando è piccolo e so per certo che tu gli piaci devi avere pazienza" io non dissi nulla sorrisi e basta
"sei la ragazza giusta per lui, non lo vedevo così felice da tanto tempo e Arthur mi ha detto che ieri è andato nella sua gelateria e io so che lui ieri sera era fuori con qualcuno"
"si mi ha portato in quella gelateria mi ha raccontato di ciò che è successo. Mi dispiace tanto Pascale ha cresciuto un figlio meraviglioso e credo proprio che anche gli altri due siano come lui, sono fortunati ad averti"
"grazie tesoro"

"non mi dire"
"davvero quando era piccolo mi ha chiamata perché c'erano dei cioccolatini per terra ma era la cacca di Arthur" stavo morendo dal ridere
"come mai ridete così tanto" appena lo guardai mi misi a ridere e Pascale mi seguì.
"voi due insieme mi fate paura"
Se ne andò lasciandoci li a ridere.
"oppure una volta l'avevo lasciato da solo insieme a Lorenzo, ero andata un attimo in bagno e quando tornai li trovai per terra a mangiare le fragole e il gelato erano tutti sporchi. Erano bellissimi però la sera erano diventati così agitati che mi addormentai prima io di loro"
"erano dei monelli"
"si però erano bellissimi"
"immagino" lei mi sorrise e poi chiamò il figlio per mangiare.

Avevamo finito di mangiare e Pascale se ne stava andando.
"è stato bello conoscerti Pascale"
"il piacere è tutto mio cara spero di rivederti presto" io le sorrisi e poi l'abbracciai mi sussurrò all'orecchio di avere pazienza che poi il bello sarebbe arrivato, io le sorrisi e poi abbracciò il figlio.

"ti è piaciuta?"
"molto" lui mi sorrise e mi tirò verso di lui abbracciandomi.
"che vi siete dette voi due"
"nulla di che tranquillo" lui mi guardò con uno sguardo del tipo "non me la racconti giusta".
Ci eravamo seduti sul divano, io avevo la testa appoggiata al suo petto e giocavo con le sue dita, lui con la mano libera mi accarezzava la schiena.
"vuoi andare a casa cherie?"  io alzai le spalle, non volevo andare a casa ma non volevo neanche dirglielo. Lui non aggiunse altro e mi continuò ad accarezzare la schiena.

I miei occhi si stavano per chiudere e Charles lo notò
"cherie dai vieni" mi prese in braccio a modo sposa e mi appoggiò sul suo letto. Mi diede un bacio sulla fronte
"buonanotte mon cherie" stava per andarsene quando lo presi per la mano
"stai qui con me"
"sei sicura?" io annuii e lui si mise dall'altra parte del letto. Io appoggiai la testa sul suo petto
"buonanotte charlie" lui non disse nulla mi accarezzò i capelli e poco dopo sentii
"bonne nuit mon amour" non so se lo sognai perché era quasi un sussurro e poco dopo mi addormentai cullata dai suoi battiti e circondata dal suo profumo

vecchi ricordi e nuove scoperte //Charles LeclecWhere stories live. Discover now