Tutti da curare

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« Oh, sì, così!»

« Dai, bellezza, vieni!»

« Ci sono quasi!»

« Ti piace così?»

« Più veloce!»

Sono sudata, ho le gambe che tremano e il respiro affannato.

No, non ho appena raggiunto un orgasmo.

Magari.

Semplicemente sono reduce da una giornata di lavoro al Ruby's.

Non ho idea di che diamine abbia la gente oggi, ma sembrano tutti tremendamente assetati.

E proprio oggi mi ritrovo a dover servire ed accontentare tutti quanti da sola.

Blair ha la sua giornata libera, e Ruby è troppo presa a "parlare di affari" con qualche riccone chiuso nel suo ufficio.

Che poi, non so come si accordino qui a Newport, ma passando poco fa giurerei di aver sentito dei gemiti provenienti dalla fatidica stanza.

Ho comunque preferito non approfondire. Non si sa mai.

La mia testa è già abbastanza piena di complessi e paranoie, immaginate se dovessi anche aggiungere l'imbarazzante scoperta della mia titolare di lavoro distesa sulla scrivania del suo ufficio con un suo probabile cliente.

Ma sì, meglio restare confinati qui, dietro al bancone, nel regno dell'alcol.

Alla radio parte improvvisamente una canzone allegra, ed il mio umore viene contagiato in una frazione di secondo.

Dopo essermi accertata che i clienti siano tutti occupati a farsi gli affari loro, decido di lasciarmi guidare dalla musica, ed improvviso un balletto sul retro del bancone del bar.

Le note della canzone mi avvolgono, entrano in ogni mia cellula vitale, e costringono il mio corpo a seguire la melodia a ritmo.

Beh, sono davvero brava, non c'è che dire.

Avrei dovuto fare la stripper invece che la barista.

Mi lascio prendere un po' troppo dall'entusiasmo, e afferro una bottiglia di tequila, sculettando e facendola roteare tra le mani.

Sono talmente immersa nella mia esibizione, che mi convinco del fatto che le mie doti da ballerina siano nettamente superiori alle mie capacità da barista; così, con un colpo deciso, faccio volare la bottiglia in aria con la certezza di riuscire a riprenderla... ma una voce alle mie spalle mi fa mancare il bersaglio. La bottiglia finisce per schiantarsi a terra con un tonfo rumoroso e mille cocci di vetro si sparpagliano sul pavimento.
Dannazione, credevo di aver calcolato tutto!

« Però! Se non ti considerassi come mia sorella, ci avrei già provato con te!»

Mi volto in preda all'ansia, in un misto tra imbarazzo e preoccupazione per il danno che ho combinato, ma quando i miei occhi incontrano quelli di Chris, il battito del mio cuore si placa subito.

« Parker, che razza di spavento!»

Lui mi si avvicina sghignazzando.

« Perché? Avresti dovuto mettere in preventivo di poter essere visibile a qualcuno, se improvvisi un balletto da stripper nel bel mezzo di un luogo pubblico.»

Getta uno sguardo alla montagna di vetri per terra e trattiene una risata.

« Certo, mi dispiace un po' per il finale...»

« Stendiamo un velo pietoso.» concludo la sua scenetta.

Mi fiondo a recuperare scopa, paletta, mocio e tutto il necessario per rimediare al pasticcio della tequila, mentre tento di intrattenere una conversazione con il mio migliore amico.

MR. POLICEMANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora