Una magra consolazione

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Qualche metro e qualche occhiata dopo, arriviamo davanti ad un pick-up nero, parcheggiato nella parte interna della centrale di polizia.

Trey si ferma, estrae delle chiavi dalla tasca per aprire il bestione, e poi si volta verso di me.

« Sali.» ma quando imparerà a chiedere invece di ordinare e basta?

Apro la portiera, aggrappandomi alla maniglia interna, e poggiando il piede sullo scalino per darmi la spinta per salire a bordo di quest'astronave. Questo bestione sarà alto tre metri.

Quando riesco finalmente a posizionarmi in un modo abbastanza decente sul sedile imbottito, tiro un sospiro di sollievo.

Poi mi giro verso il mio conducente.

« Che significa?»

« Ti riporto a casa.» enuncia lui, come niente fosse, accendendo il gigante.

« Ma scusa, e le domande?» chiedo piuttosto confusa.

« Le domande le faccio io.» conclude, come se la sua spiegazione fosse stata abbastanza soddisfacente.

Cioè, un momento: volete dirmi che mi ha fatta venire fin qui e morire d'ansia per tutto questo tempo senza alcuna reale motivazione?

Ma io lo faccio fuori seduta stante.

« Siamo venuti fin qui per niente?» sbotto piuttosto infastidita, lasciando uscire lo stress degli ultimi minuti.

Lui mi riserva un'occhiata raggelante, che mi fa pentire di aver aperto bocca in quel modo.

« Non siamo venuti fin qui per niente

Infila una mano nella tasca dei suoi pantaloni ed estrae qualcosa.

Oh mio dio, adesso vuole farmi fuori. Lo sapevo che avrei dovuto tenere la boccaccia chiusa. Chris mi aveva avvertita.

Ancora prima che possa dare di matto, l'agente al mio fianco mi mostra un tubetto di pomata.

Ops. Forse ho un po' esagerato con le mie paranoie, effettivamente.

Ma da questo qui non so mai cosa aspettarmi.

« Adesso sta' ferma.»

Senza fiatare, lascio che applichi un po' di gel sul dito e me lo spalmi sul labbro, nell'esatto punto in cui ho il livido.

« Che cos'è?»

« Arnica.»

« Brucia.»

« No, non brucia.»

« Oh mio dio, sì, mi sta corrodendo il labbro!»

L'agente ride di gusto.

« Posso sapere cosa c'è di così divertente?»

Trey mi rivolge un sorriso divertito.

« Non sopravviveresti un giorno facendo il mio lavoro.»

Ah beh, certo, ha parlato Mister Onnipotenza.

« Scusami se tu sei capace di tutto.» mi fingo offesa.

« E poi non è vero, sono molto più forte di ciò che credi.»

« Sta' ferma.»

« Pensa che una volta, in quinta elementare, mi sono arrampicata su di un albero perché volevo sfidare un mio compagno, e quando sono arrivata fino in cima il ramo si è spezzato e...»

« Nesta.» mi richiama sempre con quella voce da generale tedesco, cercando di spalmare l'ultimo residuo di crema rimasto appena sotto il mio labbro.

« Chiudi quella bocca, se non vuoi costringermi a zittirti in un altro modo.»

MR. POLICEMANWhere stories live. Discover now