TREY WESTON

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« Weston, Clark, Jones.»

La fastidiosa voce di Rachel Russo, la nostra dirigente, s'insinua nelle mie orecchie come il ronzio di una zanzara.

Da quando sono arrivato qui, la Russo è stata una delle persone con cui ho meno legato. Sicuramente colpa del fatto che abbiamo entrambi un carattere davvero molto pacifico e malleabile nelle varie situazioni.

Il nostro capo tamburella con il retro della penna sulla scrivania del suo ufficio, lasciando le parole sospese nel vuoto, e noi allo stesso modo.

Studio i miei colleghi, per riuscire ad interpretare una qualsiasi delle loro espressioni, e anche perché mi sto annoiando a morte.

Odio essere chiamato a rapporto.

Mi volto lievemente verso il mio collega, l'agente Michael Jones, nonché la mia spalla di lavoro: i suoi occhi grandi e bianchi risaltano in contrasto sulla carnagione color cioccolato, e captano ogni segnale di movimento della Russo. Michael ha circa la mia età, se non sbaglio dev'essere di due anni più giovane, e francamente qui dentro è quello che meno si avvicina al ruolo da cazzuto del poliziotto.

Diciamo che ha molto a cuore la giustizia, del tipo che salverebbe una farfalla se la stessero per schiacciare.

E' uno spilungone di un metro e novanta, diligente e disciplinato, che conosce la legge ed il codice stradale praticamente a memoria, ma che fatica a farlo rispettare anche agli ottantenni al ricovero.

Ruoto di poco la testa, ed i miei occhi vanno a posarsi sull'agente Nora Clark.

Io e lei abbiamo invece la stessa età, anche se per la sua maturità mentale lei sembra dimostrarne molti di più.

Nora è l'esatto contrario di Michael, sia fisicamente che mentalmente: alta un metro e sessantacinque, caschetto biondo e occhi azzurri, labbra sottili e nasino alla francese.

Di tutte le persone arruolate nel corpo della polizia di Newport, credo che Nora sia una di quelle che più merita di sfoggiare il suo distintivo: è determinata, non si fa fermare da niente, s'impegna davvero per mantenere l'ordine pubblico e non ha peli sulla lingua.

Se fosse il mio tipo, ci farei un pensierino... ma non è decisamente il mio tipo.

« Weston, Clark, Jones...» ripete la Russo, dopo un tempo interminabile, in cui non ci ha ancora fornito alcuna indicazione o ragione per cui ha voluto convocarci nel suo ufficio quanto prima.

« Siamo qui.» preciso sbuffando, sapendo per certo di andare a sfidare la sua pazienza e il suo ruolo.

Nora mi tira una leggera gomitata, mentre la Russo mi fulmina con un'occhiata.

Almeno l'ho aiutata a svegliarsi dal suo stato di trance.

« Come ben sapete, noi lavoriamo per mantenere la sicurezza e l'ordine pubblico. Ed i crimini in questo periodo sono aumentati.»

Lancio un'occhiata di traverso a Michael: non può saltare il riassunto e andare direttamente al sodo?

Come se mi capisse, il mio collega fa spallucce.

« Al giorno d'oggi la città non è più sicura, ed è colpa dei tanti elementi pericolosi che si aggirano per le strade, fingendo di passare inosservati, soprattutto di notte.»

Mi mordo il labbro a ripensare agli elementi che conosco e che ho incontrato io.

Davvero molto pericolose le ragazze in accappatoio. Dovremmo perquisire la città più spesso.

MR. POLICEMANWhere stories live. Discover now