Buon sangue non mente

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Stare senza Trey Weston dopo essere andati a letto con Trey Weston è un po' come quando ti cade il gelato dal cono in una torrida giornata d'estate, dopo averlo a malapena assaggiato.

Non sarei mai sazia di lui.

Il primogenito dei Weston è un mix letale di fascino, dipendenza e pericolo, come la più potente e al tempo stesso dannosa delle droghe.

Sai che finirà per farti male, ma non puoi fare a meno di volerne.

Avrei voluto chiedere ad Ian il suo numero, per ringraziarlo del pensiero per il compleanno, ma poi ho pensato che forse sarebbe meglio un ringraziamento di persona.

Il punto è che, come sempre, non ho idea di che fine abbia fatto l'agente.

Forse avrebbe avuto più successo a lavorare come mago, invece che fare il poliziotto.

Vero che deve mantenere una certa privacy, ma ogni volta che ricompare davanti ai miei occhi, perdo vent'anni di vita.

E difatti ci manca poco che non mi venga un colpo anche stavolta, quando due uomini in divisa fanno la loro entrata dalla porta d'ingresso del Ruby's.

Con mio grande disappunto, però, l'agente Trey non sembra essere uno di loro.

Il più giovane lo riconosco subito: è il ragazzo di colore collega di Trey, quello che ho incontrato quella sera in centrale, che sembrava il più simpatico.

L'altro, invece, è un uomo sulla cinquantina, dallo sguardo freddo come il ghiaccio, se possibile ancora più inquietante e duro di quello di Trey, con un po' di barba e i lineamenti pungenti.

Entra con passo deciso e spedito, venendo verso di noi.

Nonostante io e Blair siamo ormai quasi abituate ad avere le forze dell'ordine all'interno del nostro locale, ci irrigidiamo entrambe sul posto, quando l'uomo giunge al bancone.

Questo tizio mette paura.

« Buongiorno.» saluta l'agente-cioccolato, e io e la mia collega ricambiamo con educazione.

« Michelle Evans lavora qui?» è tutto ciò che esce dalla bocca del superiore, con un tono così glaciale, che sto valutando se sia il caso di rispondergli, o darmela a gambe.

« Lavorava.» specifica la bionda al mio fianco.

« Beh, dite alla vostra amica che posizionarsi davanti alla centrale di polizia con la musica a tutto volume, improvvisando un balletto vestita da poliziotta, non è un valido motivo per farsi arrestare. Anche se c'è andata molto vicina.»

Trattengo una risata, immaginandomi la scena.

Questa Michelle deve essere davvero fuori di testa.

« D'accordo, agente.» annuiamo io e Blair all'unisono.

Il signore inquietante si gira verso la porta, prendendo una specie di radiolina che tiene nel taschino del suo giubbotto e comunica qualcosa ad una squadra mobile nei dintorni di Newport.

Nel frattempo, il poliziotto collega di Trey si accomoda al bancone.

« C'è qualcosa che possiamo fare per lei, agente?» Blair si sporge verso di lui, alzando la voce di un'ottava, facendo gli occhi dolci e mettendo in mostra le tette.

Mi schiarisco la voce, fulminandola con lo sguardo all'istante.

« A dire il vero sì... un caffè. Siamo in pausa lavoro.» conferma il ragazzo.

« Oh, che cosa dolce!» esclama Blair, lasciando sia me che l'agente basiti per il suo commento.

Dolce? Adesso andare in pausa lavoro è una cosa dolce?

MR. POLICEMANWhere stories live. Discover now