Gli occhi non mentono

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Non riesco a crederci.

Trey Weston ha una casa pazzesca!

Non è molto grande, è piccola e ben curata, con un arredamento moderno ma accogliente. Il ragazzo ha buon gusto.

Il piccolo ingresso sfocia direttamente nel salotto, in cui un divanetto color crema posizionato davanti ad un mobile con una tv al plasma sembra invitare ad accomodarsi; confinante ad esso c'è una cucina altrettanto piccola, ma da quello che sono riuscita a sbirciare davvero ben organizzata, mentre immagino che le altre porte nascondano il bagno e la camera da letto -che sfortunatamente non mi è stato concesso di vedere-.

Sto fotografando mentalmente ogni singolo dettaglio della sua abitazione, perché è come se mi avesse permesso di entrare letteralmente nel suo mondo per una volta.

Se l'interno della casa è così bello, chissà il suo letto...

Mi mordo l'interno guancia, per zittire i miei stupidi ormoni impazziti nel cervello, finché continuo il giro turistico.

« Vuoi qualcosa da bere?» la sua voce sbuca dalla cucina.

« Uhm... un tè verde?»

Segue un attimo di silenzio, in cui immagino l'agente che ride tra sé e sé.

« Mi dispiace, non abbiamo tè verde a casa Weston.»

« E' un vero peccato...» lo raggiungo in cucina.

« Dovresti rimediare, agente. Sai, nel caso in cui avessi visite più frequenti.» mi accontento di un bicchier d'acqua iniziando a sorseggiarla nel momento in cui lui viene accanto a me.

« Nessuno beve tè verde, oltre a te.»

Alzo un sopracciglio e sbatto le ciglia più volte.

« Beh, allora ti converrà fare scorte per me.»

Lui sorride -sorride!-, ed io mi butto sul mio bicchier d'acqua per non restare lì imbambolata a fissarlo come un'allocca.

Com'è possibile che un uomo così bello sia in grado di essere tanto crudele come mi hanno raccontato?

Trey Weston, sei un rompicapo che non riesco a risolvere!

Lui deve accorgersi della mia espressione, perché mi studia per un poco.

« Qualcosa mi suggerisce che non sei venuta fin qui solo per restituirmi la felpa.»

Oh, diamine, adesso scopro che è anche un detective!

Mi schiarisco la voce, appoggiando il bicchiere sul bancone in cucina.

« Ehm... colpita e affondata. Era così ovvio?»

Lui mi trapassa le pupille con uno sguardo, e per un attimo credo che riesca a leggermi anche l'anima.

« Gli occhi non mentono, Nesta. I tuoi, poi, parlano molto chiaro.»

Distolgo lo sguardo dai suoi, sentendomi improvvisamente in imbarazzo, e girandomi dall'altra parte.

Questo permette all'agente di vedere il rossore sulla mia guancia.

« Cos'hai fatto lì?» ma possibile che non gli sfugga nulla?

Tento di rigirarmi in fretta, lasciando cadere i capelli davanti.

« Oh, niente... solo, uhm... mi è arrivata una pallonata in faccia.»

Trey sposta i miei capelli dalla guancia, facendomi praticamente una radiografia con gli occhi.

MR. POLICEMANDonde viven las historias. Descúbrelo ahora