Un debole per lui

12.1K 312 64
                                    


Mi sembra di essere tornata indietro a qualche settimana fa.

E' il secondo viaggio in una volante della polizia che faccio.

E sempre in contesti diversi. Ma sempre con lui.

Che strana la vita, eh?

Comunque, qui, le opzioni sono due: o sono io che non riesco a tenermi lontana dai guai... o l'agente Weston ha un tempismo davvero strabiliante.

Abbasso lo specchietto del lato passeggero, per controllare la ferita che sento pulsare ancora: il mio labbro inferiore è deformato, sembra un canotto sgonfio da un lato ed è come se avessi appena imparato a mettermi un rossetto viola intenso. Faccio pena.

« Ti fa male?» tenendo sempre gli occhi puntati sulla strada, Trey mostra il suo interesse nei confronti del mio infortunio.

Si sta preoccupando per me?

Scuoto la testa.

« Un po' meno adesso.»

« Devi mettere altro ghiaccio.»

Grazie, signor poliziotto, questo lo so anch'io, ma qui non vedo né freezer né iceberg ad aiutarmi.

Decido di cambiare argomento, perché parlare di ferite inguaribili e come curarle mi sembra abbastanza fuori luogo.

« Allora, che posto è la centrale?»

Beh, complimenti, Nesta, stiamo davvero migliorando sugli argomenti di conversazione.

Trey continua a studiare la strada, come un lupo che vaga in cerca di prede.

Segue qualche momento di silenzio, poi arriva la risposta.

« Una classica centrale di polizia.»

Oh, ma dai. Grazie per aver ampliato le mie conoscenze.

Comunque non mi dò per vinta, e ci riprovo.

Devo arrivare un minimo preparata, per quando mi faranno l'interrogatorio.

« Mi faranno tante domande?»

Stavolta gli occhi dell'agente si posano sui miei, scavando dentro di essi in modo fin troppo profondo.

« Hai paura?»

Sì. Me la sto facendo sotto dall'ansia in effetti.

Ma mi hanno sempre insegnato a fare buon viso a cattivo gioco.

« No, ma che paura. E' solo che non sono mai stata in una centrale di polizia, e mi chiedevo come potesse essere, ecco.» balbetto, con un tono per niente convincente.

Trey serra la mandibola, poi rilassa i muscoli.

« Non devi aver paura. Sei con me.»

Che cos'era questo, un tentativo di farmi sentire meglio?

Beh, certo, in effetti pensare di arrivare nel covo dei malintenzionati con tutta quella gente armata ad assicurarsi che nessuno di essi tenti di evadere, scortata da Mister Freddezza in persona è decisamente... rassicurante.

« Tu cerca di rispondere con sincerità a qualsiasi cosa ti chiedono, e vedrai che andrà tutto bene.»

Col cavolo che andrà tutto bene. Mi sembra di andare all'ergastolo.

Nonostante ciò, mi rendo conto che Trey si sta sforzando per tranquillizzarmi almeno in parte, e non farmi sentire fuori posto.

« Stai cercando di aiutarmi, agente?»

MR. POLICEMANWhere stories live. Discover now