Una magra consolazione

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Restiamo entrambi in silenzio, lui perché sicuramente non si aspettava di dire una cosa del genere, io perché non ero minimamente preparata.

Ci stacchiamo come se ci fossimo dati una scossa, ritornando ognuno al proprio posto e tenendo gli occhi puntati all'orizzonte.

« Ti riporto a casa.» ripete poi, spezzando la quiete e l'imbarazzo, ma con un timbro di voce completamente distaccato.

Stavolta sei davvero riuscito a chiudermi la bocca, agente.


***


« Perché l'hai fatto?»

Io sono una persona loquace, ho bisogno di comunicazione, lui invece si accontenta di rimanere in silenzio.

Che vita triste.

Trey tiene gli occhi sulla strada, come se cercasse la concentrazione per la risposta che intende darmi.

« Il tuo labbro era ridotto male, e non mi piace lasciare qualcosa di inconcluso...»

Sta cercando di evitare la mia domanda, ne sono consapevole.

Ma questo non cancella il fatto che la sua reale intenzione fosse quella di aiutarmi. Quella di portarmi in centrale era solo una semplice scusa.

« Perché hai voluto aiutarmi?» ritento, sperando che questa volta si arrenda alla mia cocciutaggine.

Lascia trascorrere qualche secondo, in cui il silenzio mi sta lentamente consumando da dentro, poi si decide.

« Sai, credo che a volte si abbia bisogno di qualcuno che ci aiuti a tirarci fuori dai guai. Soprattutto quando sei da solo.»

Wow.

Una confessione del genere non me l'aspettavo.

Ci stiamo aprendo, agente Trey?

« E' per questo che fai il tuo lavoro?» gli chiedo cautamente, sperando di non sforare nell'invadenza.

Ci pensa su un poco, e per un attimo vorrei essere in grado di leggergli la mente.

« Anche per questo.»

Il fatto che lui si stia confidando così con me, un po' alla volta, mi farebbe solo venire voglia di scoprire tutto l'intero mondo che si cela dentro di lui. Ma devo andarci con calma.

« E ti è capitato di finire nei guai spesso?» diamine, Nesta, gli stai facendo il quarto grado!

Lui però non sembra scomporsi alla mia domanda, e si passa una mano tra i capelli scuri.

« Mi è capitato, sì.» si sbilancia, senza però specificare altro.

Accidenti, mi sto avvicinando a scoprire chi è davvero Trey Weston.

« Ed erano situazioni gravi? Che ne so, tipo hai aggredito qualcuno o sparato senza motivo...»

« Nesta.» stavolta il suono del mio nome mi arriva duro come uno schiaffo in pieno volto.

« Non ti faceva male il labbro a parlare?»

Okay, ho capito, ho esagerato. E tu non hai voglia di continuare la conversazione.

Un po' delusa, appoggio la testa al finestrino del pick-up, lasciando correre lo sguardo fuori, nel buio della notte.

Sospiro buttando fuori l'aria in modo che lui possa sentire la mia sonora sbuffata di risentimento.

« Forse il tuo stupido gel corrosivo sta iniziando a fare effetto.»

Rimaniamo in silenzio per tutto il tragitto, e qualche curva più avanti riconosco che ormai siamo giunti a destinazione.

MR. POLICEMANWhere stories live. Discover now