Losing ground

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24 MARZO 1986

Io e Billy dormimmo più a lungo di quanto avremmo voluto. Era stata una notte lunga e tormentata e nonostante la sera prima c'eravamo finalmente ritrovati, potevo sentire che non c'eravamo veramente riappacificati. Le parole dette – soprattutto le mie - erano riuscite a incidersi nel profondo e onestamente mi stavo allontanando da lui sempre più. Paradossalmente, aver fatto l'amore con Billy non aveva fatto che insidiare in me sempre più dubbi e sconforto. Lui lo aveva percepito. C'eravamo scambiati poche parole dal momento in cui c'eravamo svegliati, sentivo che si tratteneva. Si tratteneva dal darmi attenzioni ed essere premuroso per non starmi troppo addosso. Nonostante ciò non mi sentii di rassicurarlo nè di invitarlo a fare. Con la vita appesa ad un filo, ciò che desideravo di più era rendere una mia ipotetica scomparsa meno dolorosa possibile per lui.

Arrivati a casa di Nancy, a darci il benvenuto non fu altro che un'altra cattiva notizia. Scoprire ora che mi rimaneva meno di una settimana prima che Vecna prendesse anche me, non fece che peggiorare le cose. Piegai la lettera fra le mie mani con un sospiro e la inserii nella busta.  Vi scrissi il nome di Billy. Voltai leggermente il capo guardando alle mie spalle con la coda dell'occhio. Era seduto sul divano accanto a Steve, Dustin e Lucas. Con un'espressione stoica in viso, leggeva uno dei fogli di giornale che Robin e Nancy avevano dato loro prima di recardi a quell'ospedale psichiatrico per parlare con Victor Creel. Nessuno di loro mi stava guardando in quel momento, ma ero riuscita a sentire i loro occhi perforarmi la schiena da quando m'ero seduta alla scrivania.

-Lo so che mi state fissando.

Colti sul fatto, finsero naturalezza.

-Cosa? Scusa?

-No, ma che dici?

-Ti serve qualcosa?

Billy fu l'unico a non dire nulla. Sospirò e scosse la testa, tornando a leggere. Alzai gli occhi al cielo nel vedere Dustin e Lucas afferrare un libro alla rinfusa e Steve lanciare una pallina in aria.  -Cazzeggiamo. – aggiunse Steve.

Iniziai ad accumulare le lettere fra le mani. -Pensate che stando lì seduti a fissarmi la nuca mi proteggerete da Vecna? Non credo.

Raccolsi tutte le buste e mi alzai dalla sedia, contandole un'ultima volta. Sospirai, sapendo già che non si sarebbero limitati ad ascoltare ciò che gli avrei detto. Specialmente Billy. Fu l'unico a fissarmi mentre li raggiunsi davanti al divano. Gli altri tre fingevano ancora di essere distratti a fare altro. Aspettai qualche secondo, ma quando notai che Steve non aveva nessuna intenzione di finire di far rimbalzare la pallina, intervenni.

-Potete guardarmi ora. – dissi. Si ridestarono immediatamente balbettando scuse. Decisi di farla il più breve possibile. Tesi la prima lettera a Dustin, scuotendola leggermente quando non reagì. La tesi in seguito a Steve, poi a Lucas e infine a Billy. Ignorai i loro sguardi interrogatori e agitai le ultime tre buste rimaste fra le mie mani, prima di tenderle a Lucas. -Queste le darò a Mike, Will e Undi. Ehi che fai? No fermo, non devi aprirla adesso. – fermai Dustin con urgenza notando che stava già per aprire la sua busta.

-Okay. Scusa, ma che cos'è? – domandò Dustin.

-È... - mi fermai, non sapendo come dirlo senza instaurare un'atmosfera funesta. Sbattei le palpebre un paio di volte, un tic nervoso che mi veniva nel mezzo di situazioni che non sapevo gestire. -Un piano B. Per dopo. Sì, nel caso finisse male.

Lucas aprì la bocca per dire qualcosa ma Billy lo precedette rimpiazzando qualsiasi tipo di mite rassicurazione con la sua franchezza.

-Che cazzo dici?

Decisi di dirigere la risposta a tutti quanti per evitare di discutere direttamente con lui.

-No. – sbottai. -Non ho bisogno che mi rassicurate, che mi diciate che andrà tutto bene, perché me lo sento dire da una vita e non è quasi mai vero.

Good Girl | Billy HargroveWhere stories live. Discover now