Shattered

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5 FEBBRAIO 1986

Sfiorai la carta della mia verifica di storia con la punta della penna con leggere carezze, lasciando che l'ora passasse. Il silenzio che aleggiava in classe era ciò che mi serviva. Avevo l'impressione di essere sola ed era l'unica cosa che chiedevo, che mi portava un po' di conforto. Non avevo studiato per questa verifica, non appena essa mi fu messa davanti al naso risposi casualmente a tutte le domande e tornai a rifugiarmi nella mia testa. Non mancai di notare l'occhiata dubbiosa che il professore mi aveva lanciato. Era passato più di un mese da quando avevo visto Billy per l'ultima volta. Non si era più fatto vivo. Ero stata tentata numerose volte chiamarlo. Fortunatamente, riuscivo a fermarmi prima di comporre il suo numero. Non mi voleva vedere. Non voleva avere più niente a che fare con me. E io dovevo rispettarlo per quanto la cosa mi facesse male. Dopo una settimana, avevo buttato l'offensivo pezzo di carta che mi aveva dato nel cestino.

Avevo l'impressione che tutto ciò che mi circondava fosse privo di colori e di vita. Era forse per questo che, a differenza di ciò che accadeva di solito, le pagliacciate stravaganti di Eddie non mi intrattenevano come avrebbero dovuto.

-Venerdì? – domandò Dustin, occhieggiando il volantino che quest'ultimo gli aveva appena schiaffeggiato sul tavolo.

-Yep. – rispose Eddie, afferrando una sedia da un tavolo vicino e sedendovisi al contrario. Le braccia sullo schienale, avvicinò il viso a Dustin per guardare anch'egli il volantino. Totalmente indifferente al concetto di spazio personale, i suoi ricci folti sfioravano la guancia del ragazzo più giovane.

-Non avevi detto che "le futili distrazioni umane" non dovevano mai mettere in secondo piano i piani dell'Hellfire? – Mike fece le virgolette con le dita, la fronte aggrottata in puro fastidio e incomprensione.

-Corretto. – rispose Eddie, poi alzò l'indice all'aria. -Salvo che questa non è una futile distrazione umana.

Strappò il volantino dalle mani di Dustin e lo mostrò a tutti quanti, un sorriso tutto denti e gli occhi brillanti di entusiasmo. -Black Sabbath, baby.

Mi portai alla bocca un boccone di polpette masticando meccanicamente. La mia mente era altrove. I tentativi di Lucas di coinvolgermi nelle loro conversazioni non avevano funzionato e s'era ormai rassegnato.

-Proprio quando non ho basket? – si lamentò.

-E, oltre ad informarci che la campagna sarà posticipata sei venuto per cercare di convincerci ad accompagnarti al concerto così da non andarci da solo? – domandò Dustin, gesticolando verso il volantino senza riuscire a nascondere di essere seccato.

-A dire il vero, avrei già il mio accompagnatore.

-Dubito che qualcun altro sia disposto ad ascoltare quella robaccia. – commentò Mike, assumendo un'aria pressoché disgustata.

Eddie gli rubò la mela dalle mani e gli diede un bel morso. Dopo aver masticato, gliela restituì con un sorriso enigmatico. -Hargrove non la pensa così.

Come se mi avessero schioccato le dita davanti al viso, ripresi vita e riportai la mia attenzione al gruppetto col quale sedevo a tavola. -Cosa?

-Okay. Basta.

Mi voltai verso Lucas. Sotto all'occhiata spazientita, vi leggevo della chiara inquietudine.

-Mh?

Mi ignorò, dando una gomitata a Dustin. -Visto? Te l'avevo detto che c'entrava lui.

Le sue parole fecero scattare un campanello d'allarme dentro di me. Mi irrigidii, fulminandolo con lo sguardo.

-Devi parlarci. Sono giorni che sei altrove, Max. Cosa succede? – agitò le mani in aria, lasciandole poi cadere pesantemente sul tavolo.

Good Girl | Billy HargroveWhere stories live. Discover now