Heated kisses and motor oil

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4 GENNAIO 1986

Non ci eravamo fatti confessioni né promesse. Nessun accordo, nessun discorso.

C'era però una cosa della quale eravamo entrambi coscienti: volevamo passare più tempo possibile insieme. Stava iniziando una routine. Non importava che fossero le vacanze. La mattina mi svegliavo quando si svegliava lui. Me ne andavo al tavolo della cucina e facevo i compiti per il rientro a scuola mentre lui faceva colazione. Con un po' di fortuna, Neil e mia madre non erano nei paraggi e riuscivamo a scambiarci qualche bacio badando a non scaldare troppo l'atmosfera. La cosa diventava sempre più difficile. Il mio corpo reclamava di più. Billy, inutile dirlo, non era mai stato il tipo da rimanersene alla prima base. Le sue mani diventavano sempre più vagabonde, le sue labbra più urgenti e sempre più accompagnate da frasi o battute sporche. Fingevo disgusto, ma sotto sotto la cosa mi piaceva.

Oggi non era diverso dal solito. Sia mia madre che Neil erano già usciti di casa e ne aveva approfittato per saltarmi addosso mentre ero ancora nel letto. Aveva saltato anche la colazione pur di passare del tempo con me e strapparmi qualche bacio in più. Mi aveva detto che questo pomeriggio il suo capo se ne sarebbe andato prima, che sarei potuta passare al lavoro e poi saremmo tornati a casa insieme.

Scesi alla fermata del bus guardandomi attorno. Non avevo mai visitato Billy al lavoro, ma conoscevo la zona. Avevo attraversato il centro di Hawkins, il garage doveva trovarsi nella zona più tranquilla di quest'ultimo. Dopo una decina di minuti, riconobbi lo stabile. Non era immenso, le mura erano composte da pannelli bianchi e il posto sembrava esistere già da parecchio tempo. Alla sua cima, vi era l'insegna "Delf's Garage" a caratteri rossi e cubitali. Non vidi nessuno, ma notai che v'erano parcheggiati due veicoli, probabilmente in fase di riparazione. Un'auto verde e un pick-up giallo con il cofano aperto. Il portone del garage era sollevato fino in cima e quest'ultimo era stato parcheggiato per metà all'interno dello stabile. Mi avvicinai esitante, udendo lo sferragliare di arnesi metallici proveniente dall'interno. Sperai di incontrare il viso famigliare di Billy. Una volta superata l'entrata, mi guardai attorno ma non vidi nessuno. Riuscivo a sentire il suono della radio a basso volume, ma non v'era anima viva. Lo spazio era molto ampio ma occupato da una miriade di oggetti. Le pareti tappezzate di aggeggi – non conoscevo il nome di una gran parte di essi –, i piani di lavoro pullulavano di cianfrusaglie tra cui stracci, scatole e numerose taniche erano accantonate agli angoli della stanza. In fondo ad essa era parcheggiata una moto rossa fiammante sospesa da una sorta di sostegno. Strinsi le labbra, indecisa sul da farsi mentre facevo un giro di 360 gradi. Alla mia destra c'era una sorta di ufficio interno, probabilmente la zona dove venivano accolti i clienti o si faceva burocrazia. Convinta che Billy probabilmente non si trovava al suo interno, tornai sui miei passi e passai a fianco del pick-up. Fu in quel momento che, sotto quest'ultimo, vidi sbucare due gambe fasciate da pantaloni da lavoro. Potevo riconoscere quegli stivali da un miglio di distanza.

-Billy?

Billy sussultò. Lo sentii battere contro qualcosa e imprecare. Poco dopo l'intero suo corpo rotolò via dal pick-up sotto a quello che sembrava una sorta di grande skate, con il viso macchiato di nero e una sigaretta accesa fra le labbra. Si massaggiò la fronte con aria corrucciata, sfilandosela nervosamente dalle labbra.

-Cristo. Sempre a fare l'elefante in un fottuto negozio di porcellana tranne oggi.

Sollevai un sopracciglio, per niente sorpresa dall'accoglienza.

-Ciao anche a te. – ironizzai. Billy allontanò le dita dalla fronte e le esaminò, assottigliando lo sguardo. -No, non perdi sangue.

Lui tornò in piedi e io mi guardai attorno, incrociando le braccia al petto. Mi chiedevo come potesse non avere freddo con la porta del garage aperta. Afferrò uno sgabello dall'angolo della stanza e lo trascinò vicino a me.

Good Girl | Billy HargroveTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang