Yo-yo feelings

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7 DICEMBRE 1985

Ogni tanto buttavo un'occhiata nella sua direzione. Billy muoveva la testa al ritmo della musica e quando arrivava il ritornello, picchiettava con la mano sul volante. Benché iniziassi a sentire che riprendevo controllo sui miei sensi, mi rendevo conto che Billy stava guidando da un po' di tempo. Iniziavo a sentire la fame, coi diedi un'occhiata all'orario sulla radio. Erano le 18:30. Cenavamo solitamente verso le 19:30, perciò mamma e Neil non dovevano essere ancora arrivati. Non riconoscevo la strada che stavamo percorrendo, ci eravamo allontanati da Hawkins e stavamo attraversando una foresta. La zona era poco trafficata, ma ogni tanto la strada veniva illuminata dai fari di un'automobile che stava arrivando dalla direzione opposta.
D'un tratto, un accendino mi apparve davanti agli occhi. Mi voltai verso Billy. Aveva inclinato la testa di lato, verso di me, e mi guardava con aria pigra ed una sigaretta spenta fra le labbra.

-Riesci ad accendermela? - mugugnò, attento a non farla cadere.

Capendo la cosa, annuii e afferrai goffamente l'accendino dalla sua mano. Non me l'aveva mai chiesto.

-Dammi qua. Sei ancora fatta. – tese la mano e mosse le dita invitandomi a ridargli l'accendino. Sospirai e scossi la testa, attivandolo. Feci per avvicinare la mano a lui, perché non si facesse distrarre nella guida. Billy invece chinò il capo verso di me e, senza staccare gli occhi dalla strada, allineò la punta della sigaretta con la fiamma. Ebbi l'istinto di allungare l'altra mano e scostare quel ricciolo ribelle che gli ricadeva sull'occhio e si trovava a portata della fiamma, ma mi trattenni. La fiamma illuminava il suo viso nell'abitacolo, accentuando i suoi lineamenti definiti. Feci di tutto per non fissarlo troppo, e ignorare quella strana attrazione che in quel momento provavo nei suoi confronti. Era mio fratello, per la miseria. Billy aspirò dalla sigaretta e la sua punta si accese di rosso. Si raddrizzò nuovamente e trattenne il fumo per qualche secondo, per poi esalare una nuvola di fumo che si rispanse nell'abitacolo. Gli tesi nuovamente l'accendino.

-Gesù, come fai a non farti venire un tumore? Fumi troppo. – commentai, sventolando la mano in aria.

-Disse la stronzetta che era talmente fatta da palparmi il bicipite.

L'imbarazzo mi travolse a ondate, così come il calore sulla mia pelle. Mi voltai a guardarlo. Aveva un sorriso sfacciato ma continuava a guardare davanti a sé. Quel sorriso che gli avrei volentieri tolto con uno schiaffo, perché era ciò che gli dava il suo stupido fascino. Iniziai a capire perché tutte le ragazze di Hawkins erano attratte da lui come mosche con il miele.

-Non ti ho palpato il bicipite. La spalla, semmai. – sentivo che pure il collo era accaldato. Ringraziai Dio che in quel momento facesse buio.

-Sì, sì. La spalla. Fatto sta che mi hai palpato.

-Non ti ho palpato...cosa stai dicendo? – scossi la testa, una risata involontaria uscì dalle mie labbra per l'assurdità della sua affermazione. Stava esagerando, me lo sarei ricordata, non ero il tipo che faceva cose così esplicite. O almeno speravo. -Ti ho solo toccato.

Billy rise a sua volta, per niente convinto della mia protesta. -Cavolo, se quello era toccare allora voi donne dovete fare attenzione. In circostanze normali rischiate di farcele diventar blu.

Lo guardai, confusa. Aspirò dalla sigaretta e, per la prima volta, sembrò in imbarazzo anche lui. Si grattò il capo e rise ancora, tossendo il fumo che aveva inspirato.

-Ah, Max. Diciamo solo che in genere quando una tipa ti tocca in quel modo non è per giocare a carte. E la reazione che provoca non è sicuramente diversa.

Realizzai ciò che intendeva prima con un mix di orrore e nonsoché nel basso ventre. Era come se il mio arrossire si fosse trasferito anche lì. Mi strinsi le braccia al ventre, improvvisamente troppo a disagio, e guardai fuori dal finestrino.

Good Girl | Billy HargroveWhere stories live. Discover now