If you're a good girl

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12 DICEMBRE 1985

Seguito alla sfuriata di Neil, io e Billy eravamo arrivati alla conclusione che dopo che mi fosse venuto a prendere a scuola, saremmo andati dritti a casa. Almeno per la prima settimana. Ne approfittai per recuperare tutti i compiti che avevo da fare. Sembrava che in qualche modo, quell'episodio ci avesse riavvicinati. Il fatto che Billy si fosse permesso di mostrare il suo lato più vulnerabile e io l'avessi accolto senza giudicare ne mostrare pietà, sembrava avergli dato quella spinta per mostrare più confidenza. Aveva stravolto il nostro rapporto in maniera positiva. Certo, ci istigavamo tutt'ora a vicenda e la sua attitudine arrogante non era molto cambiata. Perché questo era lui. Ma ora erano più le volte in cui andavamo d'accordo che quelle in cui litigavamo. Quando arrivavamo a casa il pomeriggio, ci assicuravamo di far trovare la cena pronta nel caso in cui mia madre arrivasse in ritardo. Con Neil bisognava camminare sulle uova e sapevo che quel weekend sarebbe stato ancora peggio con lui attorno.

Ci avvicinavamo alle vacanze di Natale, ma l'atmosfera in casa era più fredda che mai. Quel sabato mattina mi svegliai con i raggi del sole che erano filtrati nella mia stanza, avevo dimenticato di chiudere le tende. Con un grugnito, diedi un'occhiata alla sveglia sul mio comodino. Erano le 9 di mattina, ma mi sembrava di aver dormito soltanto un paio d'ore. Questa notte i miei incubi mi avevano ancora perseguitata, svegliandomi più volte. Erano ormai mesi che andava avanti così, c'erano dei momenti in cui sembrava che la situazione migliorasse ma erano molto brevi.

La voce di Neil dal salotto mi riportò bruscamente alla realtà. Era sveglio e di malumore. Se la sarebbe presa con Billy alla minima occasione, e io non sopportavo più di dover assistere a scene simili a quella di lunedì sera. Con tanta buona volontà, mi alzai dal letto e andai immediatamente in bagno a sciacquarmi il viso, mentre pensavo a come si potesse evitare Neil il più possibile. Tornai in camera e mi vestii per uscire, avevo la mia soluzione. Arrivai davanti alla porta di Billy e bussai leggermente, consapevole che magari stesse ancora dormendo. Come temevo, non ricevetti una risposta. Socchiusi dolcemente la porta e vi sbirciai dentro. Mi ci volle qualche secondo per adattarmi al buio della sua stanza, ma lo scorsi ben presto ancora addormentato sul letto. Mi chiusi la porta alle spalle e mi avvicinai a lui. Quando dormiva, i lineamenti duri del suo viso sparivano totalmente, rendendolo pacifico. I suoi ricci biondi erano sparsi sul cuscino e la bocca era leggermente socchiusa. Doveva aver scalciato le coperte durante la notte, probabilmente anche lui a causa degli incubi, perché era totalmente scoperto. Mi domandai come non avesse freddo con soltanto un paio di pantaloncini e una canottiera addosso. Evitai di soffermarmi sul suo braccio incrociato dietro alla testa e sulla maniera in cui il suo bicipite in quella posizione risaltasse di più.

-Billy. – sussurrai.

Mi inginocchiai silenziosamente e mi morsi il labbro. Avevo paura di spaventarlo o di disturbarlo, ma dovevo farlo oggi. Lo chiamai ancora, stavolta appoggiando una mano sulla sua spalla nuda. A quel gesto reagì immediatamente, svegliandosi di scatto. Non appena registrò la mia presenza lo spavento lasciò il posto alla noia.

Sospirò e tornò ad appoggiare la testa sul cuscino, chiudendo gli occhi. -Dio, Max. Che vuoi? – mormorò, con la voce impastata dal sonno.

-Voglio andare a mangiare i pancakes.

Mi fissò, ancora nel processo di svegliarsi totalmente.

-Mi hai svegliato per questo?

-Sì.

-Cazzo, mi prendi in giro? – socchiuse gli occhi, incredulo.

-Voglio fare colazione da Hideaway.

Si passò una mano sul viso. Sembrò ponderare se davvero facessi sul serio o meno.

Good Girl | Billy HargroveWhere stories live. Discover now