Sentendomi in trappola, tornai a punzecchiare una patata con la forchetta. -Non c'è niente, Lucas. Sono solo stanca, tutto qui.

Lucas sospirò.

-Lo sentiamo che c'è qualcosa.

Con uno scatto repentino del capo, guardai Mike. Temendo che avessero colto esattamente la verità. Che avessero colto il segreto che mi tenevo dentro da tempo.

Mike proseguì. -Quando io e Undi avevamo problemi poco fa, mi comportavo esattamente come fai tu. Non ci si può tenere tutto dentro quando non va. Puoi dirci tutto Max, qualsiasi sia il problema lo risolveremo. Vero, ragazzi?

La mia agitazione svanì com'era venuta. Non avevano capito. Venni travolta invece da un gran sentimento di stanchezza.

-Devo ricordarti che abbiamo combattuto i Demogorgon e siamo entrati nel Sottosopra? Non c'è niente che non possiamo fare. – aggiunse Dustin, dandomi una gomitata nel tentativo di rallegrarmi. -Per non parlare del Mostr-ahia!

Mike gli tirò un pugno sul braccio e scosse la testa, rimproverandolo con lo sguardo. Dustin si apprestò a protestare ma colse l'occhiata sottile, quasi impercettibile che Mike stava lanciando verso Eddie.

Eddie non sembrava aver prestato particolarmente attenzione a ciò che aveva detto Dustin. Probabilmente pensava stesse scherzando riferendosi alle poche campagne di Dungeons and Dragons a cui avevo partecipato. Mi stava squadrando con quei suoi occhi profondi e osservatori, questa volta stranamente serio. Come se avesse percepito più degli altri. Preferivo decisamente il suo lato stravagante.

-Tuo fratello passa spesso in roulotte in questi giorni.

Quella frase, accompagnata dal tono di voce inusualmente grave colpì tutti quanti. Al nostro tavolo, piombò il silenzio. Quattro paia di occhi furono su di me. Menzionando Billy, Eddie aveva scatenato la mia sete di sue notizie. Era come svanito nel nulla, qualsiasi piccolezza che lo potesse riguardare mi bastava.

-Come sta? Come mai viene spesso?

Tutti quanti, Eddie compreso, colsero la mia impazienza. Eddie abbassò lo sguardo sul suo piatto e intinse la sua fetta di pane nella salsa arrosto rimanente.

-Ah...si ferma da me a fumare. Per quanto riguarda il suo benessere, non saprei. Ma uhm...diciamo che riusciamo a farcene tre in un'ora. – tornò a guardarmi, storcendo le labbra in un sorriso che si voleva imbarazzato e volto ad alleggerire l'atmosfera. Una piccola parte di me di cui mi vergognavo, invidiava e quasi provava astio nei confronti di Eddie in quel preciso momento. Per avere la possibilità di vederlo, di parlargli.

-Oh.

-Piuttosto male, se mi chiedi di giudicarlo dalla quantità di erba che prende.

Sentii d'un tratto un gran bisogno di parlare con qualcuno, liberarmi almeno un poco da quel peso che era tenermi tutto dentro. Era chiaro che avessero capito che il mio malessere centrava con Billy. Non aveva senso fingere. Allontanando definitivamente il piatto da me, convinta di non riuscire più a mangiare, iniziai con un sospiro pesante.

-Billly è andato via di casa.

Mi guardarono, in attesa che continuassi. Eddie era l'unico a non risultare sorpreso. Probabilmente Billy gli aveva accennato qualcosa.

-Il mio patrigno, Neil...è un coglione. Le cose non sono mai state facili a casa. – deglutii, ponderando se aggiungere quel dettaglio cruciale o meno. Billy non avrebbe voluto. -Ma adesso...adesso sono peggio.

Ripensai ai gemiti che erano scappati dalle sue labbra mentre Neil, implacabile, sferrava pugni e calci sul suo corpo martoriato. Abbassai bruscamente lo sguardo sulle mie mani, sentendo le lacrime agli occhi. Sentii la mano di Lucas sul mio braccio.

Good Girl | Billy HargroveWhere stories live. Discover now