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-Vado a stendere i panni, mi chiami appena sente il timer suonare.- Dissi dileguandomi verso la lavanderia presente sullo stesso piano.

Qualche giorno prima avevo chiesto almeno di poter stendere e piegare i panni, giusto per poter fare almeno qualcosa, e le domestiche non avevano esitato a dirmi di sì, anche se un po' confuse.

Ne approfittai per poter tirare fuori il cellulare e guardare le notifiche. Sussultai quando notai che c'era un nuovo messaggio nella chat di Axel.

Sorrisi cominciando a scrivere sulla piccola tastiera digitale.

Il ragazzo tornò subito online e quando vidi la scritta "sta scrivendo" per poco non urlai.

Continuammo a scriverci per qualche altro minuto dove appresi che lavorava non molto lontano dalla villa.

In tutta quell'agitazione mi dimenticai completamente dei panni fino a che una voce che conoscevo ormai troppo bene mi chiamò dalla cucina.

-Il timer.-

Corsi immediatamente nella direzione da cui proveniva la voce di Jake e afferrando velocemente due presine aprii il forno, versai i biscotti in una ciotola pulita.

Mentre aspettavo che si raffreddassero presi due bicchieri che riempii con del succo d'arancia.

Jake aveva smesso di leggere rimanendo fermo senza spostare le dita sulla pagina completamente bianca.

-Beva questo.- Gli dissi passandogli il bicchiere, sospirando chiuse il libro e lo spostò da parte, si stiracchiò.

-Non pensavo fosse così faticoso fare dei biscotti.- Scherzò e io risi, la sua espressione fredda vacillò per qualche secondo lasciando intravedere un piccolo sorriso.

Lo raggiunsi col bicchiere in mano sedendomi su uno sgabello al suo fianco.

-Signor Hale...- Iniziai piano finalmente ricordandomi della sera prima.

-Non avrebbe dovuto ridarmi i soldi del ristorante.- Lui sembrò compiaciuto, come se aspettasse da tempo che tirassi fuori il discorso.

-Ci hai messo un po' a rendertene conto.-

Per puro caso trovò con la mano i suoi anelli, che erano appoggiati sul piano bianco dell'isola, e corrugò la fronte.

-Pensavo mi sgamassi in auto, ma a quanto pare sono stato silenzioso.- Accennò un debole sorriso quando capì cosa aveva trovato, se li infilò.

-Tu, piuttosto, non avresti dovuto pagare quando ti avevo detto che lo avrei fatto io.- Mi rimproveròtornando di colpo serio.

-Mi sono sentita in dovere di farlo, avevo perso la scommessa dopotutto.- Ribattei accavallando le gambe per sedermi più comodamente, avevo fatto bene così come avevo fatto.

-Ti ho già detto che i soldi per me non sono un problema, Mocciosa.- Era frustrato, si vedeva.

Non potevo dargli vinta anche questa però, ero una persona leale e se facevo una promessa o una scommessa la mantenevo, niente mi avrebbe smosso.

-Beh io non sono abituata a sentire questa frase quindi mi faceva strano.- Dissi alzando il tono della voce facendomi autoritaria.

-E non si discute, argomento chiuso.- Puntualizzai subito dopo.

-Come vuoi tu, tanto è impossibile farti ragionare.-

Ma senti chi parla.

-Andrews!- Urlò facendomi prendere un mezzo infarto.

La domestica dai capelli rosso fuoco, Sandie Andrews, fece capolino dal salotto. -Signor Hale... mi dica.- Aveva il fiatone ed era visibilmente terrorizzata dal ragazzo.

Sfoderando un sorriso le porsi la ciotola invitandola a prendere un biscotto, ma lei rifiutò con un cenno del capo.

Jake girò la testa verso di lei chiudendo gli occhi come se sapesse l'effetto che avevano sulle persone.

-Mi porti quello che le ho fatto preparare questa mattina.-

-Subito.- Disse Sandie con voce stridula sparendo come un fulmine.

-Tu intanto passami i biscotti.- Ordinò Jake riferendosi a me con un cenno veloce della testa.

-Non sono il suo animale domestico.- Dissi a denti stretti allungandomi per afferrare la ciotola di biscotti appoggiata poco distante.

Era ovvio che mi avesse sentita, ma stranamente non disse nulla.

Glieli passai dopo averne afferrato uno per me e subito la rossa entrò in cucina.

-Ecco a lei.- Sandie cercò di non riprendere fiato troppo rumorosamente davanti a lui mentre gli porgeva una busta bianca.

Jake la afferrò piano per poi porgermela.

-Prendi, è per te.- Affermò tranquillo dando un morso ad un biscotto, alzò un sopracciglio. Sapevo che il cioccolato gli sarebbe piaciuto.

Afferrai la busta confusa mentre lui con un cenno veloce della testa mandò via Sandie. Aprendo la busta mi resi conto che conteneva dei soldi, tanti soldi.

-Il tuo stipendio.- Mi spiegò sentendo il mio gemito di meraviglia.

-Sono... per me?- Chiesi sfregandomi gli occhi, mai avevo visto così tanti soldi tutti insieme davanti a me se non nella mia fantasia.

Una smorfia fece contrarre i suoi dolci lineamenti. -Ovvio.-

Urlai internamente.
Era un inizio, ora avrei contribuito anche io alle spese sanitarie di mio zio.

La LucciolaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang