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-Come hai detto che si chiama il ragazzo?- Mi chiese Leda, già pronta a cercare su internet.

Leda Bardhi era la classica bionda con occhi chiari e fisico da urlo. 

Era una figura ben nota tra gli studenti ai tempi del liceo, la tipica ragazza che avresti immaginato come protagonista in un romanzo, con un fascino innato che catturava l'attenzione di tutti. 

-Jake Lee Hale.- Risposi, allungandomi accanto a lei sul letto mentre Nathan digitava il nome nella barra di ricerca, superando la mia amica nella corsa a trovare informazioni. 

Oltre ad essere il mio vicino di casa da anni ormai, era il nostro migliore amico dalle medie, l'unico che tollerasse le chiacchiere interminabili di Leda e i miei sbalzi d'umore. 

Con i suoi capelli rossi costantemente in disordine e una cascata di lentiggini sul viso, aveva un aspetto simpatico e caloroso. 

I suoi occhi scuri si nascondevano sotto un paio di folte sopracciglia, mentre le sue labbra sottili e rosa si curvavano spesso in un sorriso storto. 

Erano già trascorsi tre giorni da quando avevo parlato con la signora Black, e quel giorno ero andata da Nathan, il quale si era offerto di aiutarmi a creare il mio curriculum da inviare entro la fine della settimana. 

Leda, naturalmente, si era presentata senza invito, ma aveva portato i nostri doughnuts preferiti, quindi l'avevamo accolta a braccia aperte. 

Qualcuno entrò in casa di Nathan sbattendo la porta e facendolo alzare gli occhi al cielo. 

-Scommetto che il suo appuntamento non è andato come sperava.- Dedusse alzandosi dal letto e sporgendosi fuori dalla stanza. 

-Gareth, com'è andata?- Lo sentii dire nel corridoio. 

-Uno schifo! Uno schifo che non ti immagini, Nathan.- Rispose una voce lontana. 

-Mi cambio velocemente e poi ti racconto.- Concluse, sbattendo la porta dietro di sé.

Era un ragazzo eccentrico e pieno di risorse, non mi spiegavo come mai ancora non avesse trovato il ragazzo giusto per lui. 

Il biondo dei suoi capelli era talmente chiaro che quasi abbagliava la vista, i suoi occhi blu come l'oceano. 

Era un ragazzo di statura media, ma il suo fisico ben definito compensava in abbondanza. 

Era anche il più elegante tra di noi quattro. Amavo gli anelli che indossava e il septum al piccolo naso dritto. 

Ammetto che avevo avuto una cotta per lui in passato, prima del suo coming-out. 

-Ogni settimana la stessa storia.- Sospirò Nathan chiudendosi la porta alle spalle mentre il nostro amico sbraitava dalla stanza a fianco.

-Con chi è uscito questa volta?- Volle sapere Leda. 

-Un tipo conosciuto su un'app di incontri, da quel che mi ha detto.-

-Spero che prima o poi ne trovi uno normale.- Esordii rotolandomi nel letto. 

-Vi ricordate quello con la mania dei francobolli? Secondo me teneva più a loro che a se stesso.- Ricordò Nathan ridacchiando. 

-E il tatuatore?-
-Chi?-

-Quello che voleva farsi tatuare il viso di Gareth sulla schiena, Leda.- Le ricordai e dopo un momento di riflessione scoppiò a ridere. 

-Ho sentito una risata familiare.- Esordì il coinquilino di Nathan facendo irruzione nella stanza.


La LucciolaWhere stories live. Discover now