52°

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***

Sentì il respiro mozzarsi quando la Mocciosa si allontanò da lui andando dritta contro il pericolo.

E allora non esitò oltre.

Si ricordò il dolore lancinante al naso e il suo corpo cadere senza controllo su quello della ragazza.

Un rantolo era uscito dalle sue labbra mentre il sangue aveva cominciato a fuoriuscire senza controllo.

Si era sentito in dovere di rassicurarla, non osava immaginare la sua espressione.
Doveva essere disgustata da tutto quel sangue.

Strinse i denti sentendo il naso pulsare e la gola seccarsi.

La udì piangere, qualche lacrima gli cadde sulla fronte.
Avrebbe voluto rassicurarla, dirle che la polizia sarebbe arrivata a momenti.

Lei si portò il suo viso sanguinante in grembo e Jake, per un istante, non sentì più il dolore.

Cadendo aveva perso i punti di riferimento, non aveva idea di dove si trovasse Vince e al pensiero che ora se la potesse prendere con Amber sentì il terrore crescergli nelle viscere.

Non poteva permetterlo.

Ma il suo corpo era pesante, l'emorragia intensa.
Il massimo che riuscì a fare fu sorridere quando udì le sirene della polizia avvicinarsi.

Era orgoglioso di essere riuscito a proteggerla, si sentiva sicuro di se per la prima volta dopo tanto tempo.

Quella sensazione svanì non appena la sua testa si fece di piombo e il suo corpo si lasciò andare fra le sue braccia.

I ricordi che susseguivano erano ovattati, ricordava solo il gran mal di testa e il ghiaccio che gli bruciava la fronte.

L'unica cosa su cui risiedeva la sua attenzione, però, era la sua voce.
Sommessa, addolorata.
Era preoccupata, preoccupata per lui.

Forse era un'allucinazione dovuta alla forte botta ma gli sembrò come se le sue labbra si fossero posate sulla sua fronte ad un tratto.

Sentì il suo respiro a pochi centimetri dalla sua pelle e la sentì bloccarsi quando decise di aprire di poco gli occhi.

***

Quando arrivò anche l'ambulanza Vince era già stato portato via dalla polizia mentre Nathan venne caricato sul grande veicolo bianco e rosso e portato velocemente in ospedale.

Io mi trovavo seduta sulla barella a bordo della seconda ambulanza, al mio fianco un'infermiera tamponava il naso di Jake con cura.

Dopo circa un quarto d'ora erano riusciti a fermargli l'emorragia e ora aveva davvero una pessima cera.

Io gli tenevo la mano accarezzandone il dorso con l'indice mentre un uomo mi controllava il ginocchio che avevo sbattuto quando ero caduta a terra.

-Starà bene?- Domandai per la diciannovesima volta alla donna che, guardandomi esasperata, si decise finalmente a darmi una risposta.

-Non riesco a spiegarmi come, ma non ha fratture. Tuttavia sarebbe meglio evitare soffiate di naso e altre azioni che potrebbero danneggiarlo ulteriormente.- Si raccomandò per poi tornare a concentrarsi sul ragazzo steso inerme sulla barella.

Mi rivolse un'occhiata dolce quando notò come non staccassi gli occhi dal suo viso. -Si sveglierà presto, ha perso molto sangue e deve soltanto riposare.- Spiegò.

L'uomo davanti a me tornò in piedi osservando la sua collega al lavoro, poi uscì andando a riferire le nostre condizioni ai poliziotti che si stavano appuntando ogni cosa per poter fare la denuncia, come richiesto da Leda.

La LucciolaWhere stories live. Discover now