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Quando quella seduta straziante, che era stata definita come pranzo, finì ognuno di noi si alzò e si diresse in direzioni diverse. 

Il ragazzo al mio fianco si aggrappò al mio braccio ed io ebbi l'impressione che, se solo non avessimo dovuto recitare quella stupida parte dei ragazzi innamorati, sarebbe tornato alla nostra stanza da solo.

Appena la porta si richiuse alle nostre spalle Jake si staccò dal mio braccio come se fosse stato incandescente. -Cosa voleva lui da te?- Chiese in tensione. 

-Jake, io... mi dispiace di averti lasciato da solo con i tuoi genitori.- Mi decisi a sussurrare, gli dovevo delle scuse. 

Abbandonandolo, anche se per poco, avevo mancato alla promessa di rimanergli accanto, nonostante sapessi di quel rapporto tanto conflittuale tra i tre. 

Avevo fatto vacillare la fiducia che lui aveva scelto di riporre in me. 

-Non me ne frega un cazzo dei miei genitori adesso!- Uscì come un latrato dalle sue labbra sfregiate. 

Immersa nel silenzio appena creatosi, sfiorai piano il mio nuovo anello. -Scusa...- Lo sentii appena. Le sue pupille bianche ora erano rivolte verso di me. 

-Non è niente.- Per quanto ci provai, per quanto mi sforzai con tutta me stessa, non riuscii a non distogliere lo sguardo. 

-Ora è meglio se ci vestiamo.- Suggerii porgendogli il mio braccio per condurlo al letto su cui erano appoggiate le nostre valigie.
Gli allungai i suoi vestiti e lui si diresse da solo in bagno senza fiatare. 

Cercando di non pensare assolutamente a nulla cominciai a svestirmi e sfilandomi la maglia del pigiama rimasi a torso nudo, solo in quel momento mi ricordai del vestito che mi era stato regalato dai signori Hale. 

Mi spogliai infilandomelo immediatamente, corsi davanti al grande specchio all'angolo della stanza. Dovevo ammettere che non mi stava affatto male. 

Ruotai su me stessa un paio di volte ammirandolo e rimpiangendo di non averne indossati di simili durante l'estate. Mi feci anche due foto che inviai a Leda dopo averla ringraziata del regalo. 

A lei erano sempre piaciuti i vestiti anche se non li indossava più tanto spesso dopo essersi messa con Vince.

Dopo essermi osservata un altro po' decisi che era arrivato il triste momento di vestirsi ma, non appena sfilai il vestito, la porta del bagno si aprì e Jake uscì vestito e pettinato. 

Strillai coprendomi istintivamente con le mani come meglio potevo, il ragazzo fece un passo indietro spaventato.
-Voltati sono nuda!- Urlai e sulle sue labbra comparve una smorfia nonostante le sue guance tinte di un rosso acceso. 

-Ma tanto non posso vederti!- Tentò di ribattere. -Non mi interessa!- Il ragazzo sospirò scuotendo la testa e cercando di nascondere un sorriso divertito. 

Si voltò incrociando le braccia.
-Così va meglio?- Mi chiese e io sbirciai oltre la mia spalla. -Sì, grazie mille.- Dissi impacciatamente mentre mi fiondavo sulla mia valigia estraendo ciò di cui avevo bisogno. 

-Cosa hai fatto in tutto questo tempo invece che vestirti?- Mi domandò il ragazzo aspettando il mio permesso per girarsi. 

-Ho provato il vestito che mi hanno regalato i tuoi genitori.- Dissi infilandomi i jeans velocemente, per poco non caddi di faccia. 

-Ma che fai?- Mi chiese Jake sentendomi imprecare a bassa voce. -Sono inciampata sul pantalone.- Dissi semplicemente e lui non poté fare a meno di ridere per la mia goffaggine. 

Ci misi tutto il mio impegno per non perdermi in quel suo riso così ipnotico.
Velocemente mi allacciai un reggiseno bianco e mi infilai la prima maglia che mi capitò sotto tiro. 

La LucciolaWhere stories live. Discover now