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Quando il viso sorridente di Axel comparve sulla soglia della villa ogni mia preoccupazione sembrò evaporare. 

-Finito di lavorare o sono arrivato troppo presto?- Chiese porgendomi un piccolo mazzo di fiori profumati. 

-Non lavoro mai la domenica. Oddio, sono meravigliosi!- Li presi e, cercando di non sembrare affrettata, li annusai per sentirne il profumo. 

-Sei bellissima oggi... beh non intendo solo oggi!- Balbettò agitato ridacchiai facendo una giravolta su me stessa per mostrargli il bellissimo vestito grigio che indossavo.

Credo fosse il mio vestito preferito da sempre, in velluto grigio e lungo fino a poco prima delle ginocchia.

Liam ridacchiò sotto i baffi per la goffaggine del ragazzo, seduto sul grande divano teneva in mano un giornale stropicciato mentre si grattava la testa calva cercando di fare finta di nulla. 

Sapendo che di lì a poco sarei uscita lo avevo chiamato nella speranza che potesse tenere compagnia a Jake mentre non c'ero. 

Axel lo guardò curioso lanciandomi un'occhiata interrogativa.
-È Liam, l'autista del signor Hale.- Gli spiegai mentre l'uomo gli faceva un veloce cenno con la testa a mo' di saluto.

-Molto piacere.-
-Altrettanto, ragazzo.- L'autista si alzò emettendo un sonoro respiro. 

-Il signor Hale oggi non ha impegni, vero?- Scossi la testa alla sua domanda. -Beh tanto meglio, spero solo che non sia di cattivo umore.- Si augurò mentre si dirigeva nella stanza di Jake. 

Il ragazzo si era limitato a sfoderare la sua solita faccia indifferente quando lo avevo informato della mia uscita quel giorno, non mi aveva rivolto parola alcuna. 

Cercai di non pensarci mentre mi voltavo verso il ragazzo francese piantando i miei occhi nei suoi. -Andiamo?-



Quando capii dove aveva intenzione di portarmi ebbi uno strano tuffo al cuore. 

Un sorriso gli comparve sulle labbra. -Sai pattinare, no?- Annuii tranquilla cercando di non far notare come un flashback mi avesse appena inondato i pensieri. 

-Sono un'esperta!- Scherzai ridacchiando con una punta di nostalgia, lui non sembrò cogliere l'ironia.

La punta del mio naso era congelata, mi strinsi nel caldo cappotto. -Hai freddo?- Mi rivolse uno sguardo preoccupato mentre incerto si avvicinava, lasciai che mi avvolgesse la vita con un braccio.

Non c'era l'ombra di Rachel alla pista di pattinaggio, ma meglio così: mi sarei risparmiata possibili polemiche. 

Axel insistette per pagare entrambi i biglietti, mi ripromisi che almeno avrei dovuto offrirgli da bere successivamente.

Il ragazzo mi prese con delicatezza la mano mentre la dolce musica natalizia accompagnava i nostri movimenti sul ghiaccio. 

Non furono poche le volte che caddi con un tonfo sul gelido pavimento, la sua risata però sembrava in grado di scaldarmi ogni centimetro di pelle. 

Avevo dimenticato quanto la sua presenza mi facesse stare bene, eravamo in sintonia. -Piaciuta la sorpresa?- Domandò tirando su col naso arrossato dal freddo. 

Annuii ridendo quando per poco non volai al suolo, le sue braccia mi afferrarono da dietro.
-Avevo pensato sarebbe stato carino organizzare qualcosa di natalizio, giusto per restare in tema.-

-È perfetto.- Lo rassicurai voltando un po' il viso, mi ritrovai il suo naso a pochi centimetri dal mio. Sentii la terra mancarmi da sotto i piedi quando i suoi occhi verdi incrociarono i miei. 

La LucciolaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant