35°

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Ho pensato di invertire un po' le cose... questo capitolo è uno dei miei preferiti <3

***

Quando aprì gli occhi ad accoglierlo fu soltanto il buio.

Strizzò le palpebre sentendo la solita sensazione di claustrofobia graffiargli la pelle e premergli sul petto.

Qualcosa... qualcuno, al suo fianco si mosse e la sua attenzione balzò su un corpo esile appoggiato al suo.

Forse stava sognando.
No.

Nei suoi sogni almeno scorgeva sfumature diverse dal nero pece in cui era immerso costantemente, almeno vedeva sagome, notava i movimenti.

Era sveglio, ne era convinto.

Fuori pioveva, immaginò fosse freddo ma si sentì andare a fuoco quando si ricordò chi fosse l'altra persona nella stanza. Come una reazione allergica gli si diffuse su ogni centimetro della pelle. 

Ogni volta che erano così vicini lo sentiva, come edera infestante si diramava attorno al petto stringendo e rendendo difficile respirare.

Lo odiava... però... allo stesso tempo lo faceva sentire vivo.

Ogni qualvolta udiva la sua voce il suo cuore sembrava mancare d'un battito.
Sentiva la sua sicurezza vacillare quando lei gli parlava, lo ammorbidiva.

Spesso si ricordava del loro primo incontro: superficiale, lo avrebbe descritto così.

Non aveva dormito la sera prima, ne aveva toccato cibo.

La signora Holland ultimamente era pressante, sentiva sempre il suo fiato sul collo e i suoi occhi puntati addosso.

Lo infastidiva.
Tanto.

Ancora non poteva sapere quanto gli sarebbe mancata nei mesi a venire.
Anche lei, l'unica che gli era sempre stata accanto, presto se ne sarebbe andata.

Lo avrebbe abbandonato.
E lui questo non glielo avrebbe mai perdonato.

Era da quando lo aveva trovato accasciato nel bagno a testa china, il viso pallido e un agghiacciante rosso scuro che gli scorreva lungo le dita lunghe e affusolate riversandosi sul freddo pavimento, che teneva d'occhio ogni suo movimento.

Non era la prima volta che provava a mettere fine a quel tormento.
Ci aveva già provato in passato, e aveva fallito.

Falliva continuamente, per qualsiasi cosa.

Erano passati 4 mesi da quella sera, ma il dolore sulla pelle lui continuava a percepirlo.

Quel giorno non ascoltava i candidati per il posto parlare, già sapeva di non volerli intorno. 

Lasciava che la donna al suo fianco li illudesse per poi invitarli caldamente a uscire promettendogli di ricontattarli presto.
Che teatrino.

Odiava stare in presenza di persone nuove.
Odiava la presenza delle persone in generale.

Lei entrò come gli altri.

Capì subito che non si trattava di un uomo, dai passi.
Rumorosi e goffi, ma non pesanti.

Leggendo il suo curriculum sentì un accenno di sorriso presuntuoso spuntargli in volto. Era una ragazzina inesperta, mediocre. Era perfetta.

Non sarebbe mai stata così attenta alle sue azioni come lo era Geraldine.
E invece lo era.
Dio, se lo era.

La LucciolaWhere stories live. Discover now