31°

2.2K 53 2
                                    

Una volta lavati i piatti corsi, letteralmente, in camera mia e, chiudendo la porta con forza, mi rimproverai.

Non era la prima volta che mi piaceva qualcuno... ma mai nessuno mi aveva attirato e confuso allo stesso tempo quanto Jake Hale.

Non ricordavo di nessun ragazzo che mi avesse fatto venire le farfalle nello stomaco in modo così aggressivo o mi avesse mai steso con soltanto un sorriso.

Sotto la doccia calda cercai di concentrarmi solo sul lavare accuratamente i miei capelli evitando ogni singola cosa che mi facesse pensare a quello scorbutico Dio greco.

Mi concentrai su Axel, ripensando ai nostri messaggi e alle nostre chiacchierate per telefono. Era un ragazzo prezioso, educato e sicuramente socievole, molto più di qualcun altro.

Misi la musica sul mio telefono mentre mi asciugavo i capelli e mi truccavo. Indossai una maglia nera che poi infilai dentro un paio di jeans, calzai un paio di normali scarpe Nike bianche e poi infilai il mio cappotto beige.

Lasciai i capelli sciolti dopo essermi raddrizzata gli occhiali, afferrai la mia valigia girandomi intorno e controllando di non aver dimenticato nulla per poi uscire dalla stanza.

Ero emozionata? Sì.
Ero in ansia, agitata, all'idea di passare il Natale con la famiglia Hale e soprattutto con quel Hale? Sì, ancora di più.

Ma, nonostante questo, scesi le scale cercando di sembrare sicura di me agli occhi degli altri.
Jake mi aspettava davanti alla porta d'ingresso con in mano nient'altro che il suo bastone. -La valigia?- Gli chiesi raccogliendo tutto il coraggio che avevo in corpo.

-È  già in macchina.- Disse a bassa voce senza mai aprire gli occhi come per paura di incontrare i miei. Indossava un bellissimo maglione grigio a collo alto con dei jeans neri e un paio di scarpe basse, bianche e costose.

Si sistemò i suoi fidati occhiali scuri per poi passarsi una mano fra i capelli corvini facendomi segno con la testa di uscire. Mi precipitai al suo fianco e lui, con una grazia spaventosa, si aggrappò al mio braccio voltando il viso dall'altra parte.

La strada dalla villa alla macchina sembrò durare un'eternità, cercai di ignorare il battito irregolare del mio cuore.

Liam ci aspettava proprio davanti al cancello e scese per aiutarmi a caricare la valigia nel bagagliaio di una nuova macchina: grande, grigia e dall'aria costosa, sempre di proprietà di Jake.

Aiutai il ragazzo a salire per poi accomodarmi al suo fianco mentre il signor Berardi, nel posto di guida, metteva in moto.

Mi voltai osservando la villa farsi sempre più lontana, Jake era diventato improvvisamente più rigido mentre con il viso girato verso il finestrino contraeva la mascella.

Era sicuramente nervoso all'idea di rincontrare i suoi genitori, ma c'era altro.

Sembrava agitato all'idea di trovarsi lì, al mio fianco.

Non gli dissi nulla voltandomi dalla parte opposta e Liam ci osservò dallo specchietto retrovisore.

-Sta bene signorina Hooper? Ha una faccia...- Domandò dopo qualche minuto, annuii nervosamente.

-Sì, ho solo dormito male.- Spiegai vedendo sbiancare il ragazzo al mio fianco.

-Vi da fastidio se metto un po' di musica?- Chiese Liam ad un certo punto appoggiando la mano sul pulsante per accendere la radio, imbarazzato.
-No.-
-Sì.-

Guardai Jake mentre lui girava piano il viso verso di me, sospirando scosse la testa cambiando la sua risposta.

-No, mettila pure.- Disse piano mentre Liam accendeva la radio dopo un momento di esitazione.

La LucciolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora