Seconda intervista con Tony Stark

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* Tony Stark accoglie il suo ospite nella Stark Tower accompagnandolo a sedersi su un divano color cremisi scuro *

Tony: Salve, io sono Tony Stark il suo intervistatore e ti farò qualche domanda per farti conoscere al grande pubblico. Intanto presentati.

Biendel: Mi chiamo Biendel su Wattpad

Tony: Se per questione di privacy non vuoi dirmi il vero nome va benissimo, comunque parlami di te, tutto quello che ti viene in mente.

Biendel: Ho 30 anni e vivo in Calabria. Ho iniziato a scrivere nel 2016 con l'idea di fare un racconto vero e mi sono accorto che è difficile. Pensavo che bastasse mettere insieme dei personaggi e una serie di eventi per avere una storia. Invece così non è. C'è molto lavoro da fare se si vuole avere un lavoro fatto bene. Non sono uno scrittore e nemmeno un narratore, non me la sento di definirmi tale. Ma mi piace scrivere. Soprattutto perché mi fa sentire bene. Entro in una sorta di bolla che mi fa scappare dai fallimenti della vita lavorativa. Non voglio dire che la mia vita fa schifo ma sul piano lavoro ho davvero bisogno di altro e scrivere è una sorta di fuga dalla realtà. Scrivendo io dirigo tutto e non sono in balia di niente e di nessuno.Lavoro come tecnico in una fabbrica di plastica. Come ho già detto il lavoro non mi soddisfa ma (anche se a stento) mi permette di mandare avanti la famiglia. Il mio primo vero racconto è stato un romanzo di fantascienza/fantasy basato sulla teoria degli antichi astronauti. L'ho pubblicato solo in ebook con Streetlib poi dopo due anni ho capito che non era il caso di lasciarlo edito perché mi sono accorto che era un lavoro insipido, crudo e per nulla pronto al pubblico. Di fatto l'ho ritirato e lo sto riscrivendo qui su Wattpad. Sto parlando del racconto Il Manufatto degli Dei. Spero di non aver divagato troppo. Volevo ringraziarti ancora per il tempo che mi stai dedicando.

Tony: Veramente interessante, parlami di questo tuo racconto, "il Manufatto degli Dei"

Biendel: Parte con un ragazzo che si chiama Gabriel. E' un assistente di cattedra all'università della Sapienza di Roma. Nel prologo del racconto lui è in Iraq che sta scavando con una spedizione finanziata in parte dall'università ed in parte dal museo nazionale iracheno. Mentre scava trova un oggetto che alcuni teorici del complotto chiamerebbero oopart che sta ad indicare un oggetto che non dovrebbe trovarsi a quella linea temporale. Ti faccio un breve esempio. Se trovo un orologio in una tomba di una mummia, bene, sarebbe un oopart. Ossia qualcosa che non dovrebbe essere lì. Ma torniamo a Gabriel. Nel rimane affascinato e mentre si reca per catalogarlo con gli altri reperti qualcosa lo blocca. Ne è rapito, conquistato e decide di nasconderlo. Torna in Italia e apparentemente continua la sua vita. Ha una brillante carriera davanti a sé anche in virtù del fatto che è il pupillo del professor Martinez che nel racconto l'ho immaginato come una sorta di autorità accademica. Quasi sacra per via della sua carriera distinta e a volte sopra le righe. Una sorta di rockstar dell'archeologia. Un misto tra Indiana Jones e Stephen Hawking. Come avrei già capito il manufatto che ritrova Gabriele è il lo stesso del titolo del racconto.Fatto sta che Gabriel quando tocca direttamente il manufatto inizia ad avere delle visioni. Cosa che lo sconvolge abbastanza. Con il passare del tempo scoprirà che chiunque abbia avuto un passato con il manufatto essi gli rivela il passato suo e dei suoi avi. Chi invece non ha avuto a che fare con il manufatto niente, non succede niente. Questo più o meno è l'incipit della storia. In Gabriel ho trasmesso tutte le ambizioni che avevo da ragazzo. Ossia studiare davvero, cosa che non ho fatto. Andare all'università, cosa che ho provato e miseramente fallito. In pratica dovrebbe essere un mio alter ego che nella vita ha avuto il successo che io ho sempre desiderato. Forse è un po' patetico ma nella scrittura penso che ognuno di noi crea la realtà per come la vorrebbe per sé e per gli altri. Magari non direttamente e apertamente ma tutti lo fanno.

Tony: Niente affatto, anzi sono una storia e un personaggio molto affascinanti. Ti sei mai trovato in difficoltà nel realizzare la trama, o nello scrivere un capitolo? Ti sei mai bloccato?

Biendel: Sì, certamente. A volte per mesi. Tutt'ora trovo difficile trovare un momento per scrivere. Quando sono a lavoro mi vengono in mente tante cose interessanti dettate dal momento e dalla mia frustrazione poi quando sono a casa tutto sparisce. E' come se non avessi più nulla da dire e dimenticassi tutto. E' veramente frustrante.

Tony: Succede anche ai migliori scrittori. Se dovressi dare un consiglio agli aspiranti scrittori, quale sarebbe?

Biendel: Di scrivere sempre per piacere prima di tutto a sé stessi e poi agli altri. Di non iniziare a scrivere se l'idea è quella che diventerà un successo e poi un film. Non è così. Si scrivere per lasciare nero su bianco un pensiero che tutti conoscono ma che nessuno ha voglia di ricordare. Non si inizia a scrivere per diventare famosi. Si inizia a scrivere per conoscere meglio sé stessi. Se capisce bene queste cose allora è già a metà dell'opera. Ho ritirato il mio racconto da internet proprio perché avevo iniziato con il piede sbagliato.

Tony: Sempre riguardo alla lettura c'è qualche scrittore che ti sta a cuore?

Biendel: Il mio preferito è Valerio Massimo Manfredi. Amo il romanzo storico e lui per me ne è il maestro indiscusso. Una volta l'ho visto dal vivo e mi ha firmato un suo libro. E' stato una cosa bellissima

Tony: Incontrare i propri idoli è sempre una cosa bellissima. Invece per quanto riguarda la TV c'è qualche serie e/o un film che ti è rimasto impresso?

Biendel: Diversi a dire la verità. Reputo il mio film preferito Il Gladiatore. Se lo riguardo tutt'ora mi scappa la lacrima quando Augusta Lucilla decanta il discorso finale quando muore Massimo Decimo Meridio, nonostante l'ho visto tipo quattordici volte. MI piacciono molto i film Marvel in particolare Endegame perché segna la fine di un viaggio durato undici anni che ho seguito quasi interamente al cinema. Come serie Tv devo per forza citare Il trono di spade, L'uomo nell'alto castello, che sono quelle che più mi hanno lasciato qualcosa. Poi ci sono sicuramente altri film e serie ma sono un tipo che va a periodi. Non rimango fermo su qualcosa per sempre.

Tony: Visto che hai visto il mio ultimo film non mi dire che fine farò * ridacchia *

Biendel: Amo il personaggio di Tony. Sopratutto perché nonostante siano film tratti da fumetti di supereroi è quello più reale. Se ci pensi, tra tutti i super poteri e supereroi che possano esistere Iron Man è quello più vicino alla realtà. Almeno oggi, figuriamoci domani. Oggi esistono esoscheletri ma domani chi lo dice che non possano esistere armature come quella che hai tu? Caro Tony...

Tony: Grazie mille, ne sono onorato. Sono felice che ci siano così tante persone che mi amano

Angolo autrice

Ecco la penultima intervista con Iron Man a biendel91

La sua è veramente una bellissima storia vi consiglio di darci un'occhiata!

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Gabriel è un giovane archeologo che lavora come ricercatore a Roma. Durante degli scavi in Iraq ritrova un misterioso oggetto. Attratto da esso non lo cataloga come gli altri e lo porta a Roma con sé per chiedere aiuto al suo mentore, il professore Renzo Martinez. Sarà l'inizio dello stravolgimento della sua vita e di chi gli sta vicino.

Servizio di interviste by _ElvisPresley_ Vol.1( SEMPRE APERTO E DISPONIBILE! )حيث تعيش القصص. اكتشف الآن