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* Bri si trova a Bologna, all'Unipol Arena, a provare le canzoni che saranno in scaletta quando la porta si apre ed entra un suo bodyguard con un ragazzo. Il resto della band, Adam, Roger, Neil e Spike, si fanno da parte per permettere un po' di privacy al chitarrista. *
Bri: Ciao, benvenuto a Bologna. Siediti tranquillamente e fai come a casa tua.
* Il ragazzo entra e si siede su un sofà lì presente e, accanto al comodino, trova una penna ed un foglio. Lì afferra girandoseli tra le mani pensando che avrebbe dovuto riversare tutto il suo malessere ad una seconda Vita per poter sopravvivere: la comprensione da parte delle persone non gli basta più. Affannosamente e in stato cataconico balza dalla poltrona e annuisce meccanicamente accettando di presentarsi. *
G. : Studio Filosofia, ma da quando i miei genitori si sono separati ho abbandonato gli studi andando a vivere da solo, lavorando e prendendo il posto di mio padre nell'azienda di produzione di biciclette.
Bri: Interessante. Io ho studiato astrofisica. Hai qualche passione G?
G.: Sono appassionato del mistero, dell'incomprensione e di ciclismo.
Bri: Sei un tipo veramente carino. Cosa ti piace del mistero e dell'incomprensione?
G. : La misteriosità nascosta in entrambi i modi di essere.
Bri: Cosa ne pensi della tua autrice? La vorresti conoscere?
G. : Sì, certo!
Bri: Riguardo il mistero hai mai letto Sherlock Holmes?
G. : Sì.
Bri: C'è qualche evento che ti ha segnato nel profondo?
G. : Aver rivisto Lei e la sua Bellezza dopo due anni ha risanato la mia anima, facendola destare dal suo eterno sonno.
Bri: Cosa intendi con Lei? È una donna di cui ti sei innamorato?
G. : Sì. La definisco così per darle un senso di priorità.
Bri: Come vi siete innamorati?
G. : Tramite i nostri sguardi e le nostre paure, fragilità. Lo sappiamo tutti: la casualità, delle volte, è uno scudo per le anime fragili.
Bri: Hai mai pensato di scriverle delle poesie?
G. : No. Le ho scritto una lettera, e so che la terrà sempre vicino al suo cuore per non dimenticarsi mai di Noi.
Bri: È molto bello. Io ho scritto una canzone a mia moglie ed è così che ci siamo incontrati per la seconda volta. Si intitola " My beautiful Rose". Comunque grazie mille per la chiacchierata. Mi ha fatto piacere parlare con un ragazzo simpatico e dolce come te.
Nota autrice
Eccomi tornata dopo mille scambi e impegni vari! Sì, sono viva e vegeta e con me è tornata pure l'ispirazione per le mie interviste. In questa nuova parte facciamo la conoscenza di G. che vuole mantenere il suo vero nome anonimo. Se volete saperne di più su questo personaggio enigmatico vi consiglio di passare dalla storia " My cage is You ".
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"Lo amo!" - strillo contro mia madre. Lo amo! Se mi è impedito di frequentarlo, nessuno m'impedirà di amarlo. Non fa per te! Questo lo pensi tu! - sferro un pugno contro il tavolo. So io di cosa necessito. Ho ventun'anni, Buon Dio! VENTUN'ANNI. Non ti bastano tutte le limitazioni che mi costringono ad accettare?! Lo penso. I tuoi pensieri non sono miei e le mie scelte non sono tue. La tua è una convinzione. Una convinzione. Ma non la mia Verità! Quella benedetta Verità! - Mi allontano andando in camera sbattendo e chiudendo la porta a chiave, sciacquandomi da quella conversazione infernale.
