Brother's Best Friend ✽ hs [i...

بواسطة SarahMorri

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"Allora cosa facciamo?" "Troveremo qualcosa. C'è solo un problema...dobbiamo fare in modo che tuo fratello no... المزيد

Prologo
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بواسطة SarahMorri

Canzoni del capitolo:
Scream my name- Tove Lo
Jealous- Nick Jonas
Nobody's business ft.Chris Brown- Rihanna

CAPITOLO 54

[HARRY]

Il sangue mi scorreva velocemente nelle vene, la mia mente era un po' annebbiata, mi sentivo esausto ma ero ancora in grado di divertirmi. Non ero ubriaco, grazie a Dio.

Buttavo giù shot dopo shot, sputandoli poi in una bottiglia di birra vuota e ne tenevo una piena in mano da poter bere.

Alcuni shots fui costretto a mandarli giù, solo perchè la gente mi fissava e mi metteva pressione.

Non volevo bere così tanto, anzi in realtà non volevo proprio bere. Perché sapevo che se lo avessi fatto avrei potuto dire o fare qualcosa di cui poi me ne sarei pentito. E la cosa di cui ero più spaventato era rivelare la mia relazione con Carter.

Ero quasi del tutto ubriaco, la cosa mi spaventava, ma allo stesso tempo. con l'energia e le vibrazioni che mi scorrevano tra le vene, sembrava non importarmene mentre continuavo a bere sapendo che non avrei dovuto.

Dopo aver bevuto gli shots e la birra a stomaco vuoto avevo solo peggiorato la situazione. Sapevo che mi sarei dovuto fermare nel momento in cui la mia vista si fece appannata.

E adesso, nel mio stato, avevo solo bisogno di appoggiarmi a qualcuno; Andrea, una mia nuova amica, era l'unica che potesse aiutarmi.

Quando si accorse che stavo quasi per cadere dal bancone, dopo avermi rifilato il suo numero, soccorse in mio aiuto facendomi appoggiare a se.

Stupidamente, mi portai nuovamente la bottiglia di birra alle labbra e quando ne presi un sorso la sputai dentro, tenendomi con un braccio attorno alle spalle della ragazza.

Posai la bottiglia di birra e presi a fatica una bottiglietta d'acqua da sopra il frigo, sapevo che non era l'ideale continuare a bere, ma almeno quella non conteneva alcohol.

Dopo circa mezz'ora, iniziai a sentirmi meglio, guardai come eravamo messi e iniziai a non sentirmi a mio agio con lei.

Iniziai a sperare che lei non lo prendesse come gesto d'affetto. Avevo solo bisogno di qualcuno a cui appoggiarmi, adesso volevo solo che se ne andasse; anche se poteva sembrare maleducato.

Le diedi una leggera gomitata per farla spostare, mi assecondò mentre scesi dal bancone; inciampai e barcollai cercando di stare in piedi nei secondi successivi.

"Stai bene?" Chiese Andrea posando una mano sulla mia spalla. Annuii, gentilmente tolsi la sua mano dalla mia spalla, realizzando che i effetti lei era molto affascinata da me, anche dopo quel poco contatto che avevamo avuto.

Quando mi diede il suo numero, lo accartocciai e lo misi in un bicchiere usato sul bancone, mentre lei non mi osservava ovviamente.

Andrea non era brutta; era carina e molto educata. Non sapevo molto di lei per poterla giudicare secondo la sua personalità ma francamente non volevo nemmeno conoscerla. E cosa importante, lei non era Carter, perciò non ero per nulla interessato.

Le mentii dicendole che sarei tornato, lo presi come segno per allontanarmi da lei e per evitarla.

Aprii il frigorifero, e presi dal retro una bibita, aprii la lattina e la bevvi, lasciando scivolare il liquido ghiacciato nella mia gola che stava iniziando ad asciugarsi.

Quando la posai, i miei occhi caddero su una figura che non avevo visto per un po' di tempo, lo vidi la ieri sullo schermo del mio telefono.

Austin era qui.

Austin fottuto Galloway.

Sentivo il sangue ribollire e i miei pugni stringersi. Anche se Carter non era a conoscenza o non aveva notato le attenzioni che lui le stava riservando su Instagram, non mi piaceva.

Non perchè stava cercando di attirare le attenzioni della mia ragazza, ma perché l'aveva ferita. Aveva ferito Carter, e non credevo di riuscire a guardarlo senza fargli sbattere la testa contro il cemento.

Scossi via dalla testa quei pensieri mentre mi allontanai, rifiutandomi di guardarlo anche solo per un altro secondo mentre cercavo con lo sguardo Carter.

Per un momento avevo scordato che fosse qui. E il fatto che lei non abbia nemmeno provato a raggiungermi per vederci era shoccante. Pensavo che avrebbe provato a stare a qualche metro di distanza da me, ma non lo fece. La vidi una sola volta, tutto qui.

Quando girai l'angolo per andare verso la porta, pesando fosse fuori, vidi una cascata di capelli lunghi e castani chiari proprio prima di lasciare il salone.

Lei era lì, Carter, che ballava nel mezzo della stanza assieme ad altre persone compreso Mitchell al suo fianco, che si muoveva a ritmo di musica più di quanto Carter facesse.

Sorrisi mentre la guardavo da lontano. Il suo sorriso luminoso si fece spazio tra le sue labbra mentre rideva. Non l'avevo mai vista così libera e felice, nemmeno prima che diventasse la mia ragazza.

Sembrava che stesse vivendo gli attimi più belli della sua vita con una bottiglia di birra tra le sue mani, presumibilmente la stava tenendo per Mitchell.

E nonostante mi facesse piacere vederla così spensierata, non potei fare a meno di placare il desiderio di volerla vedere ballare con me piuttosto che con Mitchell.

Avrei davvero voluto andare da lei e baciarla, ed essere al suo fianco. Iniziavo a sentire brama nei suoi confronti, volevo tenerla e soffocarla con affetto.

Mi voltai prima che qualcuno mi potesse vedere a fissare, abbassai lo sguardo sui miei piedi e sorrisi pensando a Carter.

Senza guardare, andai verso il tavolo delle cose da bere, ma mi scontrai con qualcuno. E quando alzai lo sguardo per scusarmi, mi fermai notando che era Dylan pronto a fare la stessa cosa.

Serrai la mascella, diventando nervoso. Dopo un paio di secondi passati a fissarci, mi voltai decidendo di andare in un posto dove Dylan, Carter e Andrea non fossero.

O almeno ci provai fino a che non sentii una presa sulla spalla, forzandomi a guardare indietro e affrontare Dylan che aveva uno sguardo indecifrabile.

"Aspetta" Disse mentre mi voltai completamente "Hey amico. Volevo solo dirti che mi dispiace per essere esploso quel giorno dopo la scuola. Avevo bevuto troppo e ho reagito in maniera assurda quando mi hai chiesto della mia sorellina"

Scossi la testa "Dylan va tutto bene. Avrei dovuto saperlo che eri ancora arrabbiato per quello che era successo al party di Melissa"

"No" Dylan scosse la testa prima di continuare "Lo avevo superato. Lo trovavo strano, e quindi sono scoppiato. Lo chiedi sempre come sta, anche prima di quella serata. Lo avevo preso come un segnale per cui tu fossi interessato a lei."

E mentre stavo per dire qualcosa in riferimento all'essere infatuato da lei, (ovviamente omettendo di essere completamente innamorato di lei) fui interrotto da Dylan che continuò.

"Ma vedendo che vi siete sempre evitati dopo quella sera, e avete mantenuto le distanze da quel giorno, sembra che io non abbia nulla di cui preoccuparmi." Sorrise e iniziai a sentirmi a disagio.

Oh, se solo avessi saputo che tua sorella era la mia ragazza ora. Dylan mi uccideresti.

Ridacchiai nervosamente, grattandomi il retro del mio collo mentre annuii; non sapendo come rispondere mentre cercai di fingere di prepararmi un altro drink, giusto per farmi vedere impegnato e almeno non avrei dovuto guardarlo negli occhi.

"Mi fido di te, amico. E sono davvero felice che tu abbia rispettato il fatto di stare lontano da lei. Voglio dire, era solo un bacio. Sono felice che non sia successo nient'altro" Rise come se non fosse stato un gran problema.

Volevo davvero scappare in quel preciso istante. Stava diventando sempre più strano da parte mia, speravo solo che si voltasse di modo che io potessi scappare via.

"Nessun problema" dissi debolmente e scioccamente. Perchè avrei dovuto dire proprio quello?

"Ma si, mi dispiace e spero che possiamo passarci sopra. Ci vediamo in giro" Dylan sorrise ancora una volta e se ne andò solo Dio sa dove.

Scossi la tesa, sbuffai e ripresi a respirare non mi ero reso conto che stavo trattenendo il fiato.

Lasciai la scena, gettai il drink e non sapevo dove stessi andando fino a che mi trovai in salone, sentendomi felice di rivedere Carter divertirsi con il suo migliore amico.

Il mio sorriso si spense subito quando vidi che qualcuno si stava facendo strada verso Carter. Non potevo veder bene chi fosse a causa dei corpi delle persone che coprivano la visuale, ma potevo dire che era un ragazzo. E speravo solamente che non fosse chi stavo pensando.

Vidi una mano posarsi sul fianco di Carter. Lei si stava divertendo troppo per accorgersene, mentre teneva un braccio al collo di Mitchell che stava ballando assieme a lei e cercava di parlare con altre persone.

E fu in quel momento che riuscii a vedere la faccia della persona e strinsi la mascella quando vidi che si trattava proprio di Austin che teneva entrambe le mani sulla mia ragazza.

Che cosa fottutamente fantastica.

[CARTER]

Sentivo il ritmo e il rumore della musica portarmi via in un altro posto, la mia energia scorreva e l'adrenalina pompava nelle mie vene, continuavo a ballare; mi tenevo a Mitchell come appiglio nel caso in cui fossi caduta all'indietro o altro. Lui mi teneva con un braccio i fianchi per darmi più equilibrio.

Mi sentivo libera. Mi sentivo come se stessi volando, come se fossi sulla vetta del mondo non importandomi di nulla se non della mia libertà. Avevo dimenticato ogni cosa del passato.. chissà per quanto sarebbe durato.

Mitchell mi diede due shots di Sierra Silver mischiato con Sunkist, e nonostante l'orribile sapore che rimaneva in bocca dopo averlo buttato giù, fui in grado di afferrarne un altro, prima che Mitchell me lo togliesse dalle mani lamentandosi che fosse abbastanza.

Non mi resi conto di dove fossi fino a che non bevvi un altro sorso dallo shot mentre Mitchell era distratto; nonostante fossi brilla mi stavo divertendo.

Mi sentivo energica ma anche un pochino stordita, posai la testa sulla spalla di Mitchell, la sua mano sul mio fianco era calda e confortevole.

Quando sentii le mani scendere lungo il mio corpo aprii gli occhi e vidi Mitchell che mi dava le spalle, anzichè essere rivolto verso di me. Barcollai sui miei piedi quando mi voltai.

Il mio braccio cadde dalla spalla di Mitchell, e lui era troppo impegnato in una conversazione con dei ragazzi per accorgersi che lo avevo lasciato andare.

Strizzai gli occhi per vedere meglio chi mi stesse tenendo così in modo troppo intimo per i miei gusti. Non poteva essere Harry perchè era troppo impegnato a fare il cretino con qualche altra ragazza in cucina. Singhiozzai al solo pensiero.

Il mio sangue si fece freddo e il mio cuore iniziò a battere senza freni quando i miei occhi si posarono su un volto familiare e che non vedevano da tempo.

"Au-Austin?"

"Ciao Carter, è passato tanto tempo"

Mi sorrise quasi come se fosse indemoniato, sentivo di dover vomitare. Sussultai quando cercò di mettere nuovamente le mani sui miei fianchi, dopo che avevo fatto un passo indietro, lontano da lui.

"I-Io, T-tu non dovresti essere qui"

"Perché no?" Ridacchiò, cercando sempre di afferrarmi e facendo ogni volta un passo in avanti mentre io ne facevo uno indietro per stare lontana.

"Austin, vattene via" mi lamentai

Le mie mani lo spingevano dal petto per mantenerlo a una distanza di sicurezza. E quando mi voltai per chiamare Mitchell in soccorso, i miei occhi si posizionarono su una figura sfocata ma familiare che ci osservava a pochi passi di distanza.

Quando strizzai gli occhi per vedere meglio, fui sia sollevata che arrabbiata vedendo Harry che mi osservava e lanciava sguardi assassini verso Austin.

Prima che mi potessi allontanare Harry stava marciando verso di noi. La rabbia era evidente sul suo viso e io iniziai a sentirmi piccola e intimidita. Nonostante tutto, cercai di rimanere al mio posto e mi rifiutai di essere vista sminuita da lui.

"Guarda" Austin cercò di farmi portare nuovamente l'attenzione su di sé, mentre Harry si avvicinava "Volevo solamente dirti che mi dispiace di tutto. E se mi rivolessi, io-"

"Carter, andiamo" Harry lo interruppe, guardandomi con gli occhi socchiusi. Il solito verde acceso dei suoi occhi ora era scuro e a dirla tutta, mi spaventava ancora di più; ma rifiutai di mostrarlo.

"Scusami?" Austin si schiarì la gola "Ero nel bel mezzo di una discussione con la mia ragazza qui"

Le parole uscite dalla bocca di Austin fecero arrabbiare ancora di più Harry, aggiungendo carburante al fuoco che stava crescendo.

"Non è la tua ragazza" ringhiò Harry verso Austin, poi si girò verso di me "Carter andiamo. Adesso"

"Quindi all'improvviso ti importa di me?" Chiesi a bassa voce di modo che solo Harry potesse sentirmi, lanciandogli un'occhiataccia, essendo ancora arrabbiata per quello che vidi e sentii poco prima.

"Cosa? Che cosa stai- Uhg dai Carter" disse, afferrandomi incautamente per il braccio e tirandomi con se.

Ma non appena Austin mi afferrò l'altro braccio, tirando il mio corpo debole indietro verso di sè, Harry si voltò furioso verso di lui.

"Ora, aspetta un minuto" Austin sorrise malizioso "Se non mi sbaglio, sembra che io mi sia introdotto nel tuo territorio"

Il volto di Harry si fece pallido alle parole di Austin.

"C'è qualcosa tra voi due?" chiese, mentre il suo sorriso malizioso si allargava sempre di più alla reazione di Harry. Io deglutii nervosamente.

Qualcosa del modo in cui Austin ci stava osservando, con quello sguardo malvagio, mi rendeva sempre più nervosa.

Harry scosse la testa, mantenendo la mascella serrata "Non c'è nulla. Cosa dovrebbe esserci?"

"Allora mi vuoi dire perchè sembra che tu la voglia portare via da me, se non è nemmeno tua"

Questo infuriò Harry ancora di più e fece un passo verso di lui. "Lei è minorenne, Austin. é la sorella di Dylan, e io la controllo per lui. Come farebbe un fratello maggiore" strinse i denti.

"Si, perchè è questo che sarò sempre per te, vero Harry?" sbottai, serrando la mascella per la rabbia mentre lo fissavo con uno sguardo glaciale.

Harry mi guardò corrucciando le sopracciglia, ma non mi prestò attenzione, portando nuovamente lo sguardo su Austin.

"Vattene da lei, se non vuoi che chiami suo fratello" lo minacciò, Austin alzò gli occhi al cielo, lasciò il mio braccio e si allontanò nell'altra direzione con un visibile sorrisetto malizioso stampato sulla faccia.

Prima che potessi dire qualcos'altro a Harry, mi afferrò il braccio, quasi trascinandomi attraverso la stanza e su per le scale. Era fisicamente impossibile per me mantenere il suo passo.

Finalmente arrivammo in una camera da letto vuota. Harry chiuse violentemente la porta alle nostre spalle e girò la chiave.

Prese la bottiglia di birra dalla mia mano nel momento esatto in cui l'avvicinai alle mie labbra per berne un sorso.

"Harry, ma che diavolo?" urlai arrabbiata

"Prima di tutto non dovresti bere. Secondo, posso chiederti per quale assurdo motivo avevi Austin attaccato ai tuoi fianchi mentre tu stavi ballando? E cosa più importante di tutte, perchè avevi le tue mani su di lui?" sbottò stringendo la mascella e tenendo i pugni alzati.

Spalancai gli occhi, la mia bocca era dischiusa per la confusione.

"Io? Sei arrabbiato con me?" Sbuffai quasi per lo stupore "E tu invece?"

Harry aggrottò le sopracciglia "Che cosa stai-"

"Sai esattamente di che cosa sto parlando!" urlai, le mie membra avevano come preso fuoco. Sentivo come se stessi per scoppiare a piangere dalla rabbia.

"Cosa-"

"Hai preso il numero di telefono di una ragazza e le hai detto che ti saresti ricordato di chiamarla, messaggiarla, o che altro" ammisi, il mio fiato si fece corto.

Gli occhi di Harry si assottigliarono, in quel momento capì e la sua espressione cambiò. Era stato beccato, ovviamente lui sperava che io non avessi scoperto quella cosa.

Basandomi su come mi stesse osservando, mi fece dedurre che lo avesse fatto un paio di altre volte, se non molte di più. Questo mi provocò un colpo al cuore e mi fece ancora più male di prima.

"Carter" respirò, e mi guardò con uno sguardo sincero "I-io.. quel-quello non era.. Io non l'avrei ricontattata. Piccola, te lo giuro. Non sono interessato a lei, nemmeno un pochino."

Scossi la testa, cercando di mantenerla alta e di non piangere nè lacrime di tristezza nè di rabbia.

"Perchè non le hai detto che ti piacevo io quando lei ti ha chiesto se hai problemi a sistemarti?" chiesi non appena il ricordo si fece spazio nella mia mente "Quando te lo chiesi io, tu risposi che ti piacevo solo per mettermi confusione nella testa?"

"Come avrei potuto metterti confusione nella testa? piccola, sei la mia ragazza," enfatizzò spalancando gli occhi, pieno di integrità, "Pensi davvero che io sarei andato così avanti con te se non mi fosse importato nulla? Ti amo. Lo sai"

"Se davvero mi amassi nel modo in cui dici di farlo, allora perchè le tue braccia erano attorno a lei e perchè lei stava tra le tue gambe?" Mi permisi di chiedere, ansiosa di sapere quale altra scusa stupida si sarebbe inventato.

"é.. Io.." iniziò a balbettare "Non doveva essere captato come gesto affettuoso. Carter, stavo solo-"

"Non farlo. Dimenticatene." lo fermai.

"No" Harry continuò a spiegarsi, ma io non volevo ascoltarlo "Piccola, credimi. Lasciami almeno spiegare. Non le ho detto che mi piace qualcuno solo perchè lei poi mi avrebbe chiesto chi fosse, e non volevo rischiare. Non volevo rischiare su di noi. E io-"

"Harry, non voglio ascoltare" lo interruppi, ero infastidita e me ne stavo andando quando mi sentii tirare indietro per un braccio.

Mi sentivo sopraffatta, davvero non volevo discutere di quello quella sera. Nonostante si dovesse finire, non volevo. Non quella sera.

"Ora, aspetta un minuto! Aspetta," grugnì Harry "Non abbiamo finito. Cos'è successo tra te e Austin?"

"Harry, hai visto che cosa è successo! Mi stavo allontanando da lui! Credi davvero che io sia così stupida da starci attorno dopo quello che lui ha fatto a me?" urlai contro il suo viso. Come si era permesso di voltare tutto su di me! Non ero io ad avere le mie mani attorno a lui!

E proprio mentre Harry era pronto a ribattere io mi voltai nuovamente verso la porta rifiutandomi di ascoltare.

"Come vuoi!" sbuffai "Non ti sto chiedendo di credermi. Francamente non me ne fotte più nulla"

"Carter, aspetta-"

"Ne riparleremo dopo" dissi, agitandomi

Mi voltai sui miei tacchi, aprii la porta e scesi le scale saltando qualche scalino. Non volevo litigare con lui, specialmente a una festa dove stavo cercando di divertirmi.

Ne avremmo discusso più tardi; se ci fosse mai stato un più tardi.

Sentii Harry chiamarmi, ma non mi voltai verso di lui, mentre continuai a farmi spazio tra la gente per arrivare da Mitchell. Vidi Austin guardarmi con un sorriso compiaciuto ma lo ignorai, lo vidi uscire dalla stanza quando Harry vi entrò. Sbuffai mentre continuai a camminare verso il mio migliore amico che si stava guardando attorno, probabilmente cercandomi.

Non appena lo raggiunsi, vedendogli sul volto uno sguardo sollevato, la musica si fermò. Tutta la stanza si scompose e si lamentò fino a che una figura si mise in piedi su un tavolo messo vicino alla parete con lo schermo del proiettore alle sue spalle; la figura era Ryan, l'organizzatore della festa.

"Bene bene" disse Ryan al microfono che teneva tra le mani "So che molti di voi si stanno chiedendo che cosa stia succedendo. Ma non sta succedendo nulla, voglio solo dire che la festa sta andando davvero bene sta notte, non è vero?" annunciò, la stanza si riempì di urla in risposta "Volevo solo dire Wow. Soltanto wow. La maggior parte della classe 2015 è qui, vero?"

La maggior parte della gente nella stanza iniziò a urlare, sicuramente erano quelli dell'ultimo anno.

"Questo è stato un anno fantastico, onestamente. Quest'ultimo anno è stato il migliore di quelli precedenti, non voglio diventare troppo sentimentale " Ryan si fermò con una mano sul cuore prima di continuare a parlare "Mi mancheranno la maggior parte di voi ragazzi"

E mentre Ryan continuava a parlare, cercando di smorzare la tensione con delle battutine, io cercai di mantenere l'attenzione su di lui, ignorando Harry che stava facendo ogni cosa per attirare la mia attenzione.

Lo osservai e alzai gli occhi al cielo quando vidi la ragazza di poco prima raggiungerlo e avvolgere le braccia attorno ai suoi fianchi da dietro con un sorriso stampato sul suo volto.

Harry sembrò shoccato al contatto ma non reagì abbastanza velocemente per togliere le sue braccia.

Spostai immediatamente lo sguardo dalla scena, il mio labbro tremava e presi un respiro brusco.

Non avrei pianto. Non avrei pianto. Non avrei pianto!

Cercai di mantenere la calma, abbassai lo sguardo verso i miei piedi silenziosamente. Ero nella mia bolla silenziosa mentre Ryan continuava il suo discorso sulla scuola eccetera eccetera.

A malapena riuscivo a prestare attenzione mentre pensavo alle mie cose cercando di cacciare dalla mente ogni cosa riguardasse Harry.

Ma poi, corrucciai le sopracciglia quando dei sussulti riempirono la stanza. Cinguettii, tossi, sputacchii e urletti ad esempio Oh mio dio! riempirono la stanza e Ryan smise subito di parlare.

Anche Mitchell sussultò quando la sua mano afferrò il mio braccio, in tensione.

E quindi alzai lo sguardo per vedere che cosa avesse fatto reagire così tutta la stanza.

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