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[HARRY]
"Dove vuoi che lo metta questo?" Chiesi a Ryan che stava togliendo i bicchieri rossi dalla loro confezione, dove erano sistemati con cura.
"Oh, quello" riconobbe il grande amplificatore che stavo trascinando per la stanza; uno di quelli che suo padre possedeva, nel garage; Ryan lo guardò nuovamente "Mettilo nell'angolo del salone, accanto alla tv"
Annuii, lasciandolo nella cucina dove alcune persone passavano per aiutare a sistemare le varie cose, mentre altri iniziavano ad arrivare in anticipo, prima che la festa cominciasse.
"Sei tu il padrone di casa?" chiese un uomo largo con accanto uno robusto
Scossi la testa. "No, ma posso aiutarla"
"Abbiamo portato i fusti" Rispose l'uomo largo "Dobbiamo sapere dove metterli"
"Oh, potete metterli in cucina. Il padrone di casa è lì" Dissi indicando in direzione della cucina mentre continuavo a spostare l'amplificatore sul pavimento in marmo.
Lo spinsi contro l'angolo, non sapendo se Ryan lo volesse attaccato o staccato dal muro.
Proprio mentre mi voltai, entrò Dylan; lanciò la sua giacca su una delle testiere del divano.
Non mi vide. Alzò a malapena lo sguardo mentre tirò fuori dalla tasca della giacca due cd, probabilmente un mix delle sue canzoni, prima di voltarsi su suoi talloni e dirigersi al piano di sopra, probabilmente nella stanza di Ryan.
Sbuffai, tornando in cucina e trovando Ryan a correre freneticamente nella stanza.
"Hai bisogno di aiuto?" chiesi, battendo le mie mani assieme.
"Oh, si" Ryan si guardò attorno prima di puntare i suoi occhi su qualcosa dietro di me "Apri quello sportello dove ci sono i liquori e tira fuori: Grey Goose, Everclear, Sierra Silver, e.. Oh, si mio padre deve avere nascosto dietro l'Assenzio"
Mi guardai attorno non avendo idea di cosa stesse dicendo prima di aprire lo sportello che aveva indicato, tirai fuori lentamente tutte le bottiglie che mi aveva elencato.
"Assenzio?" mormorai a me stesso prima di guardare Ryan "Non è quell'alcolico verde con la fatina?"
"Si, quindi?" disse, con poca importanza e senza nemmeno uno sguardo, Ryan.
"Ho sentito che ti manda in trip questo" lo informai meravigliato di tenerlo tra le mani.
Avevo visto questo alcolico solo in un film una volta, non pensavo esistesse davvero. Per qualche motivo mi sentivo come Carter; un vergine nel bere, o per meglio dire nel bere questo tipo di sostanza.
Ryan mi guardò con le sopracciglia corrucciate "Ma che merdate guardi che ti fanno credere queste cose"
Alzai le spalle "L'avevo visto in un film"
Ryan roteò gli occhi "Non lo so, mio padre mi ha detto che dà le allucinazioni e roba così. Sarebbe illegale qui, o almeno lo era. Non lo ho mai provato, ma-"
"Tirami fuori se ci stai anche solo pensando" Lo ammisi. Non mi sarebbe importato provarlo, ma l'idea che mi avrebbe dato le allucinazioni mi faceva impazzire.
Ryan scosse la testa "Credo che lo rimetterò via e lo risparmierò per me. Lo volevo provare da anni, ma non sta sera"
Lo rimise al suo posto e lo rimpiazzò con una bottiglia di gin.
"Questo fa ubriacare le persone più velocemente" rimarcai mentre mi mise la bottiglia tra le mani "O almeno lo ho sentito"
"Quindi probabilmente dovrei rimettere le altre al loro posto?" Ryan sorrise maliziosamente "Sai cosa? Svuotiamone una proprio ora"
Tirò fuori due bicchieri da shots, versò in entrambi lo stesso contenuto di gin prima di passarne uno a me poi alzò il suo con la sua mano.
Esitai prima di alzare il mio e aspettai che Ryan facesse un piccolo brindisi. Ma prima che potesse farlo, fummo interrotti da qualcuno che entrò nella stanza.
"Hey" una voce ci fece voltare verso la porta da dove entrò Aj, sembrava stressato, si tolse la giacca senza alzare lo sguardo verso di noi. "Scusa se sono arrivato in ritardo Ry. Ero impegnato a montare il proiettore, ho questa cosa assurda pianificata e Oh"
Aj si fermò quando alzò lo sguardo e mi vide; il suo sorriso svanì e il suo volto diventò pallido. Lo guardai mentre deglutì e la mia curiosità stava espandendosi.
Che cazzo??
"Eee?" Chiese Ryan annuendo
"Nulla, lo vedrai dopo" rispose, togliendo gli occhi da me e tornando finalmente a guardare Ryan "Dov'è Dylan?"
"L'ho visto andare al piano di sopra" risposi per lui. Aj annuì e se ne andò senza guardarmi.
Era veramente strano.
"Comunque" disse Ryan, scuotendo la testa e alzando nuovamente il bicchiere mentre io feci lo stesso "Alla nottata migliore della nostra vita"
Buttammo giù il liquido, facendo una smorfia mentre le tossine ci invadevano la gola, sentendole scorrere nelle nostre vene, e l'alcool già faceva effetto nel mio sistema.
Afferrai immediatamente una bottiglia di birra e ne bevvi un po', alleviando un pochino il bruciore mentre la mandavo giù.
Erano anni che non bevevo qualcosa forte come il gin, sembrava come se avessi ingerito un petardo.
In più non avevo mangiato nulla nelle ultime ore, e questo mi fece ricordare che avrei dovuto bere il minimo indispensabile; questo shot sarebbe stato il primo e ultimo della serata. O almeno, speravo lo fosse. Avrei anche solo potuto prendere una birra e tirarci tutta la serata.
Questo se, ovviamente, Ryan o altri non mi tiravano in mezzo per farmi bere di più, ed ero abbastanza certo sarebbe successo.
Non amavo bere, ma mi piaceva l'essere brillo. Mi piaceva di più prima che io e Carter fossimo qualcosa. Non ne avevo più bisogno adesso che avevo lei.
Il rumore di altre persone che stavano entrando nella casa di Ryan si poteva udire attraverso i lunghi corridoi, ciò indicava che la festa sarebbe iniziata a minuti.
Ryan mi guardò con un sorriso ampio prima di riprendere a parlare ancora una volta mentre i rumore cresceva "Ti dirò una cosa amico"
Gli annuii per fargli capire di continuare pure a parlare mentre riappoggiavo la bottiglia sul bancone della cucina, sentendo già la testa girarmi.
"Questa nottata sarà un delirio, posso già dirlo"

[CARTER]
"Ok ok, una domanda seria ora" annunciò Mitchell mentre io ed Elizabeth ci lamentavamo per la sua serie continua di domande 'serie' "Carter, se dovessi scegliere tra Harry e Ansel Elgort, chi sceglieresti?"
Sibilai a quella domanda, mostrandogli quanto potesse far male "Non lo so. Harry è il mio ragazzo, e Ansel è così sexy ma mi piace, oddio. Cioè, lui è così, ugh. Harry invece è solo, ugh."
"Mh è così accurata" rimarcò sarcasticamente Elizabeth, ridendo al mio modo di spiegare e alla mia mancanza di comunicazione. Per lei era così semplice scegliere.
"E tu invece?" mi voltai verso Mitchell dandogli tutta l'attenzione "Tra Harry e Ansel, chi sceglieresti?"
"Bhe" Mitchell sorrise maliziosamente "Nonostante io continui a credere che sia destinato ad Harry, devo proprio scegliere Ansel. è il codice delle ragazze"
"Non credo funzioni in quel modo" ribattè Elizabeth con un sorriso divertito, scoppiai immediatamente a ridere alle sue parole.
Mitchell assottigliò gli occhi prima di sbuffare e guardare avanti a se con le braccia incrociate al petto.
Guidammo per una buona mezz'ora prima di raggiungere la casa di Ryan poichè aveva un indirizzo strano e non si trovava sulle mappe.
Ma alla fine, passammo davanti una casa piena di ragazzi della nostra età. Non ci volle molto per capire che era la casa di Ryan.
Era di dimensioni modeste, per essere minimalisti. In realtà ancora non potevo dirlo, dovevo ancora entrare.
Cercare il parcheggio era la cosa più difficile, persino della ricerca della casa. Dovemmo parcheggiare almeno tre isolati più avanti, se non di più, e poi camminare fino alla casa.
Grazie a Dio decisi di indossare delle ballerine, o avrei dovuto soffrire come lo stava facendo Elizabeth ad ogni passo che compiva nei suoi tacchi 15 (cm).
"Oh, Lizzie?" la chiamò Mitchell con un cipiglio comprensivo "Ci sarà anche Todd"
Elizabeth non reagì, scosse i capelli e strinse le labbra prima di parlare "Non me ne può fregar di meno della presenza di Todd. Non farò in modo che un ragazzo stupido e insignificante come lui mi rovini la serata. Se non dovesse bastare, mi comporterò come se lui non ci fosse. Non esiste più per me"
MItchell sorrise, lanciando un'occhiata prima a me poi alla sua sorellastra prima di rispondere "Ti ho cresciuta bene Liz. Ti meriti un altro complimento. Ma magari te lo faccio più tardi."
Elizabeth ed io ridemmo, scuotendo la testa mentre raggiungemmo il cortile della casa pieno di persone con bicchieri rossi di plastica in mano, ovviamente tutti erano quasi ubriachi.
Ci prendemmo le mani mentre Mitchell ci conduceva nel bel mezzo di tutta quella folla, ed era solo il cortile. Potevo solo immaginare quanto fosse affollata la casa dentro.
"Domanda" urlai all'orecchio di Mitchell mentre ci avvicinavamo alla porta, al musica si sentiva da fuori, "Dove sono i suoi genitori?"
Mitchell arricciò il naso divertito "Da quanto dicono, sono fuori città. Tipico delle famiglie ricche"
Scossi la testa, ridendo mentre tirai Elizabeth verso di noi dato che si stava perdendo tra la folla.
Finalmente riuscimmo ad entrare in casa, il mio primo istinto fu quello di cercare il mio ragazzo. Sentivo come che fosse un'eternità che non lo vedevo, l'ansia stava crescendo e io cercavo nella stanza con la speranza di vedere i suoi ricci marroni tra la folla.
"Voglio cercare Harry" dissi ad altra voce, fregandomene delle persone che potevano sentirmi. Tanto anche la gente attorno non prestava attenzione. Tutti erano chiaramente impegnati a fare festa.
Non c'era nessuno a ballare, tuttavia i bassi della musica rimbalzavano contro le pareti della vasta casa. Erano tutti in piedi o seduti in gruppi, ridendo e bevendo senza interruzioni un drink dopo l'altro.
Qualche ragazza stava ballando dal proprio posto, spostandosi da un piede all'altro a tempo di musica.
Da quello che potevo vedere, lui non era da nessuna parte in quell'area. In qualche modo strano, sapevo che sarebbe potuto essere in cucina, proprio come quella volta che ci saremmo dovuti incontrare a casa di Melissa. Questa volta speravo di non trovarlo incollato alle labbra di qualche ragazza.
Come potevo pensare queste cose, ma non potevo incolparlo. Ovviamente era di Lindsay la colpa. Era lei ad aver urlato.
MI chiedevo se mio fratello stesse ancora con lei. Lei non passava quasi più da casa. Ma non vedevo mai nemmeno mio fratello a casa. Il che era raro. Mi aspettavo di vederlo molto più a casa per chiudermi in camera dopo che mi aveva visto baciare Harry i quella stanza.
OH, quanto erano cambiate le cose da quella volta.
Cercai di non inciampare nei miei stessi piedi mentre cercavo di raggiungere la cucina, trattenni il fiato mentre entrai nella stanza piena di fumo e vidi facilmente il mio ragazzo, seduto sopra il bancone della cucina con una birra in una mano e l'altra mano sulle sue gambe.
Harry mi notò, sorrise e indicò con la testa di andare al piano superiore. Girai i tacchi e andai al piano superiore, saltando qualche scalino, per fortuna, le scale non erano affollate da ragazzi in preda agli ormoni come da Melissa.
Aprii un paio di porte, trovando finalmente il bagno al terzo tentativo e mi voltai trovando Harry a percorrere già la stessa strada che avevo appena percorso, oltrepassando le persone annuendo e sorridendo verso queste.
Camminai dentro il bagno, Harry mi seguì subito dietro.
Prima che avessi la possibilità di salutarlo, mi spinse verso la parete del bagno e mi tirò su per poi premere le sue labbra sulle mie.
Nonostante il disgustoso sapore di alcool nella sua bocca, non potei evitare di trattenere il lieve gemito che uscì dalle mie labbra mentre la sua lingua cercava disperatamente la mia.
Si staccò e si appoggiò al muro di fronte a me con un sorriso soddisfatto.
"Sei bellissima come sempre, piccola" respirò, il suo sorriso si ampliò mentre mi guardava con adorazione.
"Anche tu" risi, e mi asciugai le labbra per cacciare via il sapore di alcool e lo osservai. Vestiti normali e i suoi capelli tirati indietro con una striscia di sudore sulla sua fronte.
Si passò la manica della felpa sulla fronte per asciugare il sudore, mentre continuava a sorridermi maliziosamente, e in quel momento notai qualcosa nel suo sguardo.
"Sei ubriaco?" non potei fare a meno di chiedergli.
Harry alzò le spalle con un piccolo sorriso, "Un pochino. Ma direi più brillo" Scosse la testa prima di riprendere a parlare "Ma comunque, usciamo di qui prima che qualcuno ci becchi."
Harry mi baciò un'altra volta, prima di aprire la porta del bagno e scendere di sotto, lasciandomi sola.
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"Lo hai trovato?" Chiese Mitchell al mio orecchio, io annuii "Bhe, dov'è?"
"è proprio là" dissi indicando Harry che era seduto sul bancone, e stava buttando giù un altro shot. Feci una smorfia vedendolo buttare giù un altro drink. "è un po' brillo, o almeno lo era. Non ne sono più sicura adesso. Sembra come che sia sul punto giusto, credo sia ubriaco"
Mitchell si accorse della disapprovazione sul mio volto prima di difendere Harry "Oh, non fare la mamma. Si sta solamente divertendo. A differenza delle altre persone, lui si sta ubriacando per lasciarsi andare. Dovresti farlo anche tu"
Alzai gli occhi al cielo "Mi ubriacherei anche, se non fosse per il sapore disgustoso. E non mi interessa se Harry beve, ma ho paura di quello che potrebbe fare da ubriaco."
Non lo avevo mai visto ubriaco, e se dovevo essere sincera ero davvero spaventata per qualche motivo.
Mitchell annuì guardando Harry per poi spostare lo sguardo da un altro lato.
Lo guardai mentre rideva molto forte a quello che il gruppo aveva detto. Arricciò gli occhi, accartocciò il naso e spalancò la bocca con il sorriso più grande che io abbia mai visto sul suo volto. Era davvero una cosa strana da vedere.
Nonostante tutto, non mi piaceva il fatto che buttasse giù un drink dopo l'altro. Ma come aveva detto Mitchell non sarei andata a fare la mamma con lui e lo avrei lasciato divertire come avrebbe dovuto.
Mentre la notte trascorreva, restai assieme a Mitchell, che aveva oramai socializzato con la maggior parte delle persone presenti alla festa. La solita routine, io stavo attaccata a lui mentre parlava senza sosta con le persone; ma non questa volta, non era come le altre volte, mi sentivo a disagio sapendo che non sarei potuta stare con il mio ragazzo in una festa come questa.
Dovevamo comportarci come se fossimo sconosciuti. Ero così abituata a stare sempre attaccata ad Harry nelle due settimane passate, che mi faceva strano dovere fare la parte di quelli che non si conoscevano nemmeno. In tutta onestà era una scocciatura.
E la cosa che mi dava più fastidio era il fatto che Harry sembrava non sentirla nemmeno quella cosa, la gestiva senza problemi. Lui non si era nemmeno accorto di quanto avessi bisogno del mio ragazzo in quel momento. Avevo bisogno di lui più di quanto lui potesse immaginare.
Mi feriva il fatto che lui fosse troppo impegnato a divertirsi, ma forse anche io dovevo fare lo stesso.
Chissà, magari lui lo stava facendo anche per pensare ad altro.
Scossi i miei pensieri dalla testa quando vidi mio fratello, appoggiato alla parete opposta con un braccio attorno alle spalle di Lindsay e nell'altra mano teneva una bottiglia di birra.
Cavoli, se solo lui e Harry non fossero mai diventati amici. Magari lui sarebbe stato il mio ragazzo senza doverci nascondere o uscire in segreto.
Ma se Dylan non avesse mai incontrato Harry a quel punto non lo avrei mai incontrato nemmeno io.
Forse era stato quel vociferare che aveva rovinato tutto. Cioè se Harry non fosse andato a letto con Stacy. Ma certo, lui non lo aveva fatto.O almeno era quello che mi aveva detto.
Speravo che tutto quello non fosse mai accaduto. In quel momento io e Harry saremmo potuti stare felicemente assieme senza segreti e bugie.
Improvvisamente sentii un dolore al petto, avevo voglia del mio ragazzo ed essere accanto a lui.
Diedi una gomitata a Mitchell per farlo muovere, e camminai verso la cucina dopo avergli detto dove sarei stata. Anche se Harry non mi avesse prestato attenzione o se si fosse comportato come se non mi conoscesse, ubriaco o meno, volevo essere accanto a lui.
Dopo un po' di spintoni, arrivai alla cucina. Harry era sempre nella posizione in cui lo avevo visto poco prima, mi feci strada fino all'isola centrale vicino al lavandino, feci finta di versarmi un drink.
Ascoltai la conversazione che stava continuando, sorrisi sentendo Harry ridere e aggiungere un commento a ciò che stavano dicendo per poi far ridere tutti.
La maggior parte della conversazione erano battibecchi e cose senza senso, ma tutto ciò non fermava le risate del gruppetto, ridacchiai al suono che emise una delle persone accanto a me.
Bevvi tutta la soda che mi ero versata nel bicchiere e feci una smorfia quando sentii che c'era un retrogusto di alcool.
Cristo, dovevano aver inquinato tutto con l'alcool.
Gettai nel lavandino l'ultimo goccio rimasto nel bicchiere e decisi di non bere più nulla dato che avevano rovinato tutto con dell'alcool.
Erano passati vari minuti, e i vari discorsi dietro di me non erano ancora terminati, Harry diceva cose stupide che non riuscii nemmeno a capire, ma apparentemente tutti gli altri ci riuscivano.
Poi all'improvviso sentii una ragazza parlare, una voce che non riconobbi "Harry non capisco come fai ad essere ancora single, sei così divertente"
Aspettai che Harry rispondesse, ma sentii solo il silenzio e lei riprese a parlare.
"Problemi nel sistemarsi?" ridacchiò, e sorrisi a me stessa, ricordando di avergli chiesto la solita cosa e la sua risposta fu che gli piaceva una ragazza. E a quei tempi non sapevo fossi io.
Mentre aspettavo che Harry rispondesse le stesse cose, lui rispose con altre parole e ci rimasi male "Nah, non ho ancora trovato la persona giusta"
Sapevo che non mi avrebbe dovuta colpire, o ferire i miei sentimenti per quello che aveva detto, ma lo fece.
Sapevo bene che dovevamo fingere di non conoscerci, ma speravo che le dicesse che c'era una ragazza che gli piaceva, anche se la stava già frequentando. Lei ovviamente era me, ma non c'era bisogno dei dettagli.
Ascoltai attentamente quello che lei gli disse "Bhe, normalmente io non faccio questo" Nonostante la folla facesse confusione, io mi avvicinai di più per ascoltare ciò che lei avrebbe detto dopo "ma questo è il mio numero. Se vuoi io sono lontana solo una chiamata o un messaggio"
A quel punto, sentii il mio cuore battere forte contro la mia cassa toracica mentre aspettavo la risposta di Harry, il silenzio fece crescere in me l'ansia.
Lui ridacchiò e io trasalii, sperando per il meglio quando poi disse "Lo terrò a mente"
Ahi.
Sentii il mio cuore distruggersi a quelle parole.
Okay, come dicevo prima, dovevamo far finta di non conoscerci. Ma quello che aveva detto mi aveva davvero ferita nel profondo.
Non volevo essere così sensibile, ma il mio attaccamento a Harry, e il nostro amore l'uno per l'altra, aveva preso il sopravvento su di me e le sue parole Lo terrò a mente mi avevano davvero spezzato il cuore a metà.
Sentii una timida lacrima scendere lungo la mia guancia e l'asciugai immediatamente. Com'ero patetica. Non avrei dovuto piangere per quello.. Vero?
Tutto ciò a cui potevo pensare era, Harry voleva davvero mantenere il segreto e messaggiare con quella ragazza alle mie spalle? No, lo dubitavo. Non c'era proprio motivo per cui lui lo avrebbe fatto a me. Magari lo aveva detto tanto per dire, non che lo avrebbe fatto sul serio, vero?
Ma nel modo in cui aveva detto senza tante cerimonie che non c'era una ragazza giusta per lui, mi faceva pensare tutt'altro.
Dopo un paio di minuti di completo silenzio da entrambi, mi voltai verso Harry cercando di capire dove fosse e me ne pentii subito quando vidi la ragazza, quella che gli aveva dato il numero tirai a indovinare, in piedi tra le sue gambe, le braccia di Harry attorno alle sue spalle l'abbracciava da dietro mentre buttava giù un'altra birra.
Sentii ancora una volta le lacrime annebbiarmi gli occhi, cercai di trattenerle. Dovetti combattere con tutte le mie forze rimate per trattenerle, ma il mio cuore stava vincendo questa battaglia.
Sentii qualcuno darmi un colpetto sulla spalla, ne fui felice di vedere Mitchell scivolare accanto a me. Il suo sorriso si trasformò immediatamente in un cipiglio quando vide la tristezza sul mio volto.
"Qual'è il problema?"
Tutto, davvero tutto. Non sapevo come sentirmi, eccetto stupida. Il mio cuore mi diceva una cosa e la mia mente un'altra, ma la cosa triste era che non potevo sentire nessuna delle due.
L'unico suono udibile, era il battito debole del mio cuore spezzato. Non volevo sentirlo, qualunque cosa fosse. Mi sentivo ridicola a piangere non sapendo il motivo.
Volevo dire che fosse un gesto amichevole, ma il mio subconscio mi continuava a dire che era un gesto che andava al di là dell'amichevole, e se Harry mi avesse amato o avesse tenuto a me come diceva, non avrebbe mai detto o fatto una cosa del genere.
La mia mente stava girando, e potevo sentire le mie interiora urlare dal dolore.
E nel momento in cui tornai a guardare Mitchell, mantenni il volto rigido e gli dissi "Prendimi un drink"

Brother's Best Friend ✽ hs [italian translation]Onde as histórias ganham vida. Descobre agora