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CAPITOLO 58


[HARRY]

Mentre mi allontanavo guidando, senza avere idea di dove stessi andando, cercai di pensare e di vederci chiaro accelerando lungo le strade deserte e scivolose. Non sapevo se dovessi andare a casa o alla ricerca di Carter. La mia testa era completamente da un'altra parte e tutti i miei pensieri si riflettevano su Carter.

La amavo. L'ho sempre fatto e sempre lo farò.

Dovevo andarmene da lì. Rimanere da Ryan non mi avrebbe aiutato per niente, me ne andai subito dopo di lui e Aj uscì correndo per telefonare a Dylan.

Il viaggio sembrava più lungo del solito, soprattutto perchè continuavo a sbagliare la strada che portava a casa di Dylan e Carter. Tutto questo era terribile.

Una parte di me voleva vederla, ma l'altra parte era terrorizzata di rivederla. Dovetti mordermi il labbro con forza più volte per evitare di piangere. Non ho mai pianto così tanto per qualcuno che amavo, qualcuno di cui avevo bisogno nella mia vita come avevo bisogno di Carter.

Tenevo il cellulare sulle mie gambe con la mano su di esso, ero tentato di chiamarla ma sapevo che non avrebbe risposto nemmeno se ci avessi provato. Le mie labbra tremavano, mi faceva male il petto, ero sicuro che i miei occhi avessero come un tic nervoso.

Ogni volta che una lacrima tentava di scendere, l'asciugavo prima ancora che avesse la possibilità di rigarmi la guancia. La musica triste che stava passando la radio non aiutava. Era davvero ironico il fatto che la radio trasmettesse solo canzoni d'amore o di cuori spezzati per tutta la notte.

Alla fine dovetti spegnerla e continuare a guidare in silenzio, il che mi fece agonizzare ancora di più.

Il mio cellulare iniziò a squillare, e senza nemmeno buttarci un occhio risposi, ero felice che almeno qualcuno mi chiamasse con la speranza di distrarmi.

"Pronto?" Salutai con un tono di voce rigido, in modo che non sembrasse che stessi piangendo.

"Hey, abbiamo detto a Dylan che Austin era con Carter" disse Ryan attraverso il ricevitore, mentre guidavo con una mano sul volante.

"Gli avete parlato di quello che è successo? Lo sa che non centro nulla io con la foto di Carter?" chiesi, deglutendo con la speranza di essere quello con la coscienza pulita.

Non avevo nulla a che fare con tutto ciò, e volevo che Carter lo sapesse. Ma anche se avessi provato a dirglielo lei non mi avrebbe voluto vedere, proprio come diceva Mitchell.

Nonostante non avessi nulla a che vedere con tutto ciò, Carter era ostinata. La conoscevo da molto tempo da sapere quanto fosse cocciuta. Non mi darebbe proprio modo di spiegarle la situazione nemmeno se andassi a trovarla.

Ma quello era qualcosa che avrebbe dovuto sapere, doveva ascoltarmi. L'avrei forzata a farlo se fosse stato necessario. Volevo vederla e dirle tutto, ma non stanotte.

Volevo vederla da sola, le avrei riempito il cellulare di messaggi o chiamate fino a che non avrebbe ceduto e mi avrebbe ascoltato. Non mi sarei arreso così facilmente. Non mi sarei preso la colpa di qualcosa che non avevo fatto. Cazzo, non questa volta. L'ho imparato dal passato.

"Purtroppo no" disse Ryan e sentii il cellulare essere passato e non capii chi fosse fino a che Aj non iniziò a parlare.

"Quando Ry mi ha passato il celluare, Dylan non mi ha dato nemmeno la possibilità di parlare che ha subito riattaccato" disse e io sospirai deluso.

"Non eravamo sicuri che avesse riattaccato perchè stesse cercando la sorella o perchè non volesse parlare con AJ" disse Ryan, e decisi di credergli. Conoscendo Dylan, lui era il doppio più testardo di Carter, se non di più.

Brother's Best Friend ✽ hs [italian translation]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora