Dietro La Maschera

By rosadidiamante

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Jessica è una ragazza con un passato difficile. Ha un carattere molto chiuso, stronzo, inespressivo e tosto... More

1 - fine vacanze
2- inizia la tortura
3- Inatteso
4- di bene in peggio
5 - giudicata dalla copertina
6- pomeriggio inidimenticabile
7- solo l'inizio
8- Non è ancora finita
9 - quasi uscita la verità
10 - Sono fottuta.
11 - cosa mi aspetta?
12 - proposta...
13 - Accetto o no?
14 - ora si ricambia
15- Attenzione alla bomba J
16- Piccolo inprevisto
17 - Festa a sorpresa
18 - scappata
19 - Natale
20 - Papà?!
21 - Tattoo
22 - Matrimonio con sorpresa
23 - Dopo tutto
24 - Chiock
25 - scomparse?
26- perché?
27 - errore dopo errore
28 - amicizia profonda
29- sei ancora vivo?
30- sentirsi indesiderati
31- inizio convivenza
32- Rientro anticipato
33- Cerchio senza fine
34- Nonna!!
35- Teresa
36- Di nuovo
37- Cosa posso fare io?

38- Si parte

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By rosadidiamante

È l'ultimo giorno di scuola e come è già stato programmato sta sera partirò per andare a vivere da mia cugina Teresa a Princeton. In questo mese ho iniziato a preparare tutto e mi sono iscritta a un liceo della Zona, quindi quando arriverò là dovrò solo soltanto cercare un lavoro.
Mia mamma, durante gli ultimi preparativi, ha cercato un po' di volte di farmi cambiare idea ma non c'è riuscita quindi ha potuto solo farsene una ragione.

*Driiin Driiin Driiin*

È suonata finalmente l'ultima campanella della scuola esco dall'aula e vado in mensa perché prima mi è arrivato un messaggio con scritto di andare lì alla fine delle lezioni. Quando arrivo trovo tutta la mia classe compresa Anne,i miei due fratelli, Keury e Ferruccio che mi urlano BUON VIAGGIO io mi commuovo e saluto tutti sapendo che non li rivedrò più. Tutti che mi dicono che gli mancherò, che non vedranno l'ora che io ritorni e io che con un sorriso finto che rispondo agli altri che sarà così anche per me che ci ritroveremo all'inizio della scuola anche se so perfettamente che non sarà così. Quando ho salutato tutti Anne mi si avvicina con la paura che io mi allontani ad ogni suo passo ma io rimango lì, immobile, ad aspettare che lei arrivi e vedendo la mia reazione lo sguardo di Anne si illumina. Quando è davanti a me e nota che può tranquillamente parlare, inizia il suo lungo discorso.

"Jessica è da quando è successo quell'incidente in discoteca che tu non mi vuoi più parlare, ti ho chiesto mille volte scusa perciò che ti ho detto. ma ero sotto effetto dell'alcool non le penso veramente queste cose." dice triste

"Anne smettila di dire che quelle cose non le pensavi perché lo sanno tutti che l'alcool ti fa solo dire le cose che pensi veramente quando altre volte non hai il coraggio. quindi vuol dire che dentro di te le pensavi davvero. Lo sai meglio di chiunque altro qui dentro che è grazie proprio a chi stai dando la colpa che ti sei messa con Francesco." dico questo con tranquillità mischiata a rabbia e dolore sapendo che veramente quelle cose le ha pensate visto che rimane muta come se gli avrebbero appena detto il suo segreto più intimo davanti a tutti. "Come immaginavo. ma sai che non me ne frega un cazzo che mi hai dato della troia in una discoteca . Sai, mi ha fatto male che la mia migliore amica quella che conosce ogni millimetro di me. Quella che per molte volte ho difeso anche se era in torto marcio pensa che abbia potuto scopare il suo ragazzo mentre stavano ancora assieme. Ma la mia domanda è cosa ti ha spinto a darmi della puttana? Cosa ti ha fatto credere che io e Francesco l'avessimo fatto? No perché io non lo so veramente. Non so cosa abbia scatenato questa tua idea e lo vorrei proprio sapere." dico tranquilla come se niente mi toccasse.

"vuoi davvero sapere cosa m'ha scatenato questa idea??" mi chiede Anne come se mi avvertisse di stare attenta.

"Si Anne lo voglio proprio sapere" dico guardandola dritto negli occhi.

"Qualche giorno prima sono andata a casa tua e di Francesco per andare da lui. Appena entro chiesi a tua mamma se Francesco era a casa e Angelica conferma che lui è lì in camera sua, così decido di andare in camera sua ma quando entro non c'è nessuno, allora subito mi dirigo verso camera tua ma appena mi avvicino dei versi di piacere tuoi e di qualcuno che mi ricordavano quelli di Francesco." dice Anne quando sta per crollare a terra piangendo. Francesco le si avvicina e l'abbraccia mentre io la guardo dall'alto.

"Al posto di fare quella scenata in discoteca e rimanere nel dubbio dovevi venirmelo a chiedere o se mai per toglierti il dubbio sicuro dovevi aprire la porta. Ma no tu hai deciso di fare una scenata e incolparmi di una cosa che non ho mai fatto, proprio come Nataly. Comunque non era Francesco ma era un altro ragazzo. Non sarei mai andata a letto con lui!!" dico con un po' di rabbia ma anche delusione.
Mi giro verso gli altri faccio ciao con la mano e me ne vado via in direzione casa con la musica nelle orecchie.

Si vede proprio che Anne non si è mai fidata di me se a causa di alcuni gemiti abbia pensato a Francesco, non poteva pensare che si stesse facendo la doccia proprio come faceva veramente. Poi lei è bellissima con i suoi capelli biondo/castano mossi, quegli occhioni castani di Bambi stupendi, cosa dovrebbe invidiare di me che tanti ragazzi le vanno dietro mentre a me nessuno.

Arrivo a casa urlo alla mamma che sono arrivata e vado in camera a finire le valigie per poi partire senza più nessun dubbio. Il rapporto con Anne non si può più riparare, mia nonna l'altra persona che mi sorreggeva quando ne avevo bisogno non c'è a causa di quel bastardo che l'ha volutamente uccisa. Cosa ci faccio ancora qui? A ricordare tutto quello che ho vissuto? Che era costruito su menzogne.

Improvvisamente sento la porta aprirsi mi giro e vedo mia mamma avvicinarsi a me.

"Hei piccola mia perché stai piangendo?" domanda mia mamma preoccupata fermandosi vicino a me.

"Mi sembra che sono vissuta su una bugia fino ad ora." dico singhiozzando. Mia mamma mi abbraccia forte e mi sussurra dolcemente come solo le mamme sanno fare.

"No piccola mia non è vero, lo so forse ora ti sembrerà così perché sta succedendo troppo in fretta tutto, ma non è così." mi abbraccia e intanto mi culla lentamente fino a quando non mi sono tranquillizzata.

"Piccola mia sei sicura di voler partire e non tornare più." Mi domanda sperando in una risposta negativa. La capisco la sua unica figlia sta per partire in un'altro stato in cui c'è un oceano che l'ha divide da lei. Ma io ho preso la mia decisione e partirò perché non c'è più nulla che mi lega qua se non il dolore.

"si mamma sono decisa ad andarmene da qua per sempre." dico seria e mia mamma annuisce rassegnata per poi darmi un bacio.

"Va bene allora tra due minuti si parte." dice mia mamma prima di uscire io metto le ultimissime cose che ho lasciato fuori per poi prendere la valigia a dirigermi verso l'aeroporto con mia mamma.

"Mi raccomando Jessica sii gentile con Teresa e fai la brava. Stai attenta." dice mia mamma davanti all'aereoporto. Le ho preubito di entrare con me se no sarebbe staro troppo diffile andarmene. La rassicuro e entro dentro per fare in chekin.

Chi sa cosa starà facendo Luca? Con chi sarà? E come la prenderà quando mia mamma gli dirà la verità. Sto abbandonando l'unica cosa bella che mi ha dato la vita, ma se rimane al mio fianco si farebbe soltanto del male.

-Luca-

Sono qui tranquillo a casa mia sul divano che guardo la televisione quando sento il mio telefono squillare. Appena leggo il nome Angelica rispondo di fretta avendo paura che sia successo qualcosa a Jessica. Anche se mi ha letteralmente spezzato il cuore m'ha detto quelle cose io non riesco a smettere di pensare a lei.

"Pronto Angelica" chiedo con una finta tranquillità

"Ciao Luca volevo dirti che io sta sera porterò mia figlia all'aeroporto e alle 21:10 avrà il volo diretto in America e non tornerà più." dice Angelica.

"Come non tornerà più? Ma non andava a Sidney da degli amici di famiglia? e non doveva partire Domani?" domando stranito.

"No è una bugia lei partirà e non la rivedremo più. per favore Luca vai all'aeroporto e falle cambiare idea sei l'unico che ascolta." dice Angelica con disperazione la capisco povera donna l'unica figlia quando si riappacifica con lei. Jessica se ne va via.

"Angelica vi sbagliate, a Jessica non importa nulla di me e l'ha detto proprio lei in persona quindi non credo che possa fare qualcosa per non farla andare via." gli rivelo con tono sicuro anche se dentro sono logorato da un dolore al solo pensiero di ciò che mi disse quel giorno. sei solo un giocattolo.

" Ma che stai dicendo? si nota lontano un miglio che mia figlia ci tiene moltissimo a te. Ciò che t'ha detto quel giorno non lo pensa veramente." Quindi c'è una probabilità che Jessica mi voglia bene?

"Va bene Angelica spero tu abbia ragione ci proverò ma non prometto di fare miracoli" Mi ringrazia e chiude la chiamata. Guardo l'ora, mi preparo velocemente visto che sono le 19:09 e ci vuole quasi tre quarti d'ora per arrivare all'aeroporto.

Quando arrivo cerco tra la folla la chioma castana di Jessica e dopo un po' la trovo e inizio a urlare il suo nome fino a quando non si gira verso di me e il suo sguardo dice tutto.

- Jessica-

Improvvisamente, mentre sto aspettando che chiamino il mio volo, sento urlare il mio mi giro verso la provenienza di quella voce familiare e quando lo vedo il mio cuore è come se si stringesse in una morsa d'acciaio.

"Luca che ci fai qui?" domando quando mi si è avvicinato.

"Jessica non puoi andartene!!" mi dice Luca fissandomi negli occhi, quei stupendi occhi azzurri ghiaccio che tanto amo, si perché lo amo, stanno piangendo, piangendo a causa mia, proprio come quelli di mia nonna poco tempo prima che mi dicesse addio.

"E perché dovrei rimanere in un luogo dove mi ricorda solo più il dolore che provo?" domando con menefreghismo anche se dentro sto avendo una lotta che mi sta distruggendo dal dolore.

"Perché io ti Amo Jessica, io ti Amo da quella mattinata che ho maledetto così tanto, perché da quel giorno non sono più riuscito a toglierti da questa maledettissima testa, mi sono fatto mille ragazze della scuola e fuori per cercar di dimenticarti ma non ci riuscivo minimamente immaginavo come fosse farlo con te, e quella sera che ti sei concessa per me è stato toccare il paradiso. Io amo il tuo modo di fare da finto menefreghismo quando dentro ci stai male per quello che fai, Amo più di tutto quello che c'è dietro la maschera che ti sei creata per nascondere la vera te. Dolce, altruista e che non riesce ad odiare nessuno ma solo perdonarlo. Io ti amo rimani per me."mi dice con un energia che non gliel'ho mai vista. Il mio cuore batte all'impazzata come se ci fossero mille Elefanti che corrono al suo interno. sono felicissima che sono ricambiata ma non possiamo stare insieme io sto partendo per non tornare più e poi se restassi gli farei soltanto del male.

'I passeggeri del volo diretti a Washington sono pregati di imbarcarsi.' dice la voce metallica, è ora del mio volo devo andare ma prima non posso lasciarlo senza una risposta.

"Te l'ho già detto tempo fa io per te non provo nulla sei soltanto un giocattolo con cui mi sono stufata di giocare"Dico fissandolo dritto negli occhi, prendo la valigia e mi dirigo verso l'imbarco ma lui mi blocca il polso sinistro con una stretta ferrea.

"Non è vero, lo leggo nei tuoi occhi tu ci tieni a me. Tutti i giorni in classe ti gamo che mi fissi come se bramassi che ti rivolgessi anche solo uno sguardo sorridente. Ogni volta che ti tocco il tuo corpo si riempe di brividi. Se non provi niente per me dimmelo ora e guardami negli occhi" mi dice sicuro Luca quando i nostri corpi sono a contatto e le nostre labbra sono a distanza così ravvicinata che posso sentire il suo respiro su di esse.

"è vero, ti amo anche io, ma se ti rimango ancora vicino ti metterò in dei pericoli che manco t'immagini e ti distruggerei come ho già fatto." gli dico dritto negli occhi, la sua presa allenta, approfitto della sua distrazione per divincolarmi da lui e andarmene definitivamente verso il mio volo senza girarmi più indietro sapendo perfettamente che se l'avessi fatto non sarei più partita ma se resto Logan farebbe del male anche a lui e io non me lo perdonerei mai.

Quando l'aereo parte io guardo fuori dal finestrino il panorama e dolcemente una lacrima amara solca la mia guancia. Realizzando solo adesso che andandomene ho distrutto la promessa che avevamo fatto io e Luca tempo fa, che non lo avrei mai abbandonato, ma non sono riuscita a mantenerla e da ora in poi non vedrò più nessuno delle persone che conosco ma soltanto mia cugina Teresa.

-Narratore-

Luca aspettò ancora dieci minuti dopo che l'aereo di Jessica fosse decollato sperando che lei non fosse salita ma quando non la vide arrivare capì che non c'erano chance per loro due e tornò a casa distrutto dal dolore. Ripensò più volte alle parole di Jessica che gli disse prima di partire ma non ne riusciva a comprendere il significato. Lentamente lui divento il PlayBoy più popolare della zona e non più soltanto del paese.
Jessica invece da sua cugina subito era sempre chiusa in camera distrutta a causa di aver fatto male ad un'altra persona, soprattutto siccome lo ama il dolore è maggiore, ma un giorno sua cugina la convinse a fare shopping e così lei visitò la città, le piacque molto. Da quel giorno Jessica uscì spesso e cercò un lavoro. Venne quasi subito accettata come cameriera in un nightclub della città. A scuola era sempre sulle sue e si teneva in disparte da tutti. Nessuno sapeva da dove venisse, quale fosse il suo passato. ma soltanto che si chiamava Jessica Evans ed era pericolosa se t'avvicinavi troppo.

Fine

Ciao ragazze/i,

grazie mille per aver letto la mia storia. spero che vi sia piaciuta e non vi abbia annoiate a morte con della monotonia. Mi scuso per tutti gli errori che ho fatto e per aver aggiornato secolo dopo secolo.

rosadidiamante🌹

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