34- Nonna!!

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Ahia!!

Mi sveglio con un dolore alla testa fastidiosissimo, ma chi me l'ha fatto fare ieri di bere così tanto??

Cerco di aprire lentamente gli occhi ma appena vengono a contatto con la luce, che penetra dalle tende mal chiuse, si richiudono di scatto ma la seconda volta va meglio e riesco a tenerli aperti. mi guardo intorno e m'accorgo di essere in camera mia. Mi tiro su lentamente dal letto con una mano sulla fronte credendo che questo gesto possa diminuire il martello pneumatico in azione che si trova all'interno della mia testa, purtroppo non c'è stato nessun riscontro positivo ma sto cavolo di martello non vuole smettere di funzionare e io sto per perdere la mia poca tranquillità che ho ancora in corpo e si è molto abbassata da ieri sera dopo aver visto quel pezzo di merda di Logan avendo poi confermato le mie paure più oscure: lui è tornato e farà del male a chiunque mi si avvicini fino a quando io non sarò totalmente distrutta.

Mi alzo svogliatamente dal letto per dirigermi verso il bagno e prendere qualcosa per il mal di testa. Apro l'anta vicino allo specchio e prendo la piccola truss dove all'interno ci sono le medicine ma quando la apro noto con mio dispiacere che il blister delle compresse per il mal di testa è vuoto. Stupida io che quando finisco le cose non le butto, Ora? come faccio a prendere qualcosa per far smettere di funzionare a sto maledetto martello pneumatico??

Rassegnata a tenermi sto maledetto dolore mi dirigo di sotto in cucina per mangiare almeno qualcosa. Quando entro sento invadere le mie radici dal profumo di caffé assieme al croissant con gusto di crema e gocce di cioccolato il mio preferito. Al tavolo ci sono già Francesco e Ferruccio che stanno mangiando i loro croissant però il loro ripieno è alla confettura di ciliegia, mentre mia mamma è ai fornelli intenta a scaldare del latte, lei non sopporta il caffé, dice che è troppo amaro, non so veramente come fa a non piacergli io vivrei solo di caffé!

"Buongiorno amore, dormito bene?" mi chiede mia mamma appena nota che sono ferma allo stipite della porta e che osservo attentamente i suoi movimenti. Lì fa con così tanta disinvoltura che sembra che sia nata con i fornelli, vorrei essere anch'io brava come lei.

"Buongiorno mamma, ho dormito alla perfezione soltanto che da quando mi sono svegliata è come se in testa avessi un Picchio che mi sta beccando in continuazione." confesso a mia mamma il mio dolore alla testa. Lei alla mia affermazione scoppia a ridere animatamente facendo così aumentare ancora di più il mio odiosissimo mal di testa.

"ah ah ah... piccola mia nella tua truss delle medicine ci sarà di certo qualcosa per far smettere di martellare il picchio sulla tua testa." dice mia mamma prendendo in giro il mio modo di spiegare quanto dolore ho.

"Lo pensavo anch'io sta mattina ma quando sono andata a controllare il blister delle compresse era vuoto." rispondo un po' soffrente sapendo già che mia mamma mi dirà che sono sempre la solita. ormai rassegnata mi dirigo verso il tavolo, riempo la mia tazza, celeste con sopra raffigurato un cucciolo di Labrador che dorme su una copertina bianca, di caffé e mi prendo il mio croissant per poi mangiarmelo silenziosamente.

"Jessica tieni, sono le compresse per il mal di testa ma mi raccomando non esagerare chiaro?" dice mia mamma porgendomi il blister pieno di pastiglie. non me ne ero nemmeno accorta che fosse uscita dalla stanza per andare a prendermene alcune.

"Grazie mille mamma" gli dico alzandomi dal posto per riuscire meglio ad abbracciarla e darle un bacio dolce sulla guancia. Lei subito non mi stringe nell'abbraccio ma subito dopo mi stringe fortissimo, come se avesse paura che da un momento all'altro potessi scappare e non tornare più.

"Prego piccola mia ma adesso è meglio che ti vai a vestire altrimenti farai tardi alle lezioni, come al solito." dice mia mamma sorridendomi dolcemente e lasciando lentamente la presa sul mio corpo. Annuisco, prendo il mio servizio che ho utilizzato lo metto nel lavello riempiendo d'acqua la tazza e salire subito dopo di corsa sopra come se avessi alle costole dei cani che mi volessero sbranare. Appena arrivata in camera indosso le prime cose che trovo senza badare ad intonare i colori.

Dietro La MascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora