21 - Tattoo

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Mi sveglio in una stanza enorme subito non capisco dove mi trovo. Dopo un attimo che ricollego tutto capisco che sono in una stanza a casa di mio papà. Sono felicissima di averlo ritrovato mi è mancato tantissimo ma non riesco a capire come possa essere possibile io l'ho visto quando i soccorritori  l'hanno estratto dalla macchina in fin di vita.
Mi alzo dal letto e scendo di sotto. Quando arrivo di sotto in salotto trovo seduto sul divano Riccardo.

"Ciao Riccardo come stai?" gli chiedo

Lui si gira e mi fissa "bene tu?"

"Bene cosa fai di interessante?" chiedo curiosa.

"Se vieni qui lo scoprirai." mi dice. Vado verso di lui e quando sto per sedermi sul divano lui mi afferra i fianchi e mi fa sedere sulle sue gambe. "Tranquilla sei mia sorella." e mi da in bacio sulla guancia.

"Si ok mi potresti raccontare qualcosa di te?" gli chiedo dopo aver posato la testa sul suo petto.

"Allora come ha detto tuo padre mia madre mi ha lasciato da solo con lui quando avevo sette anni e da allora non so più niente di lei. Papà mi ha accudito e si è preso cura di me. Non mi ha mai fatto mancare nulla ma non mi ha fatto crescere viziato. Lui quando ho compiuto 10 anni mi ha raccontato tutta la storia dopo che mi ha beccato mentre cercavo dei documenti su di te. Mi dispiace che hai vissuto 11 anni della tua vita senza nostro padre. Ha 14anni ho iniziato a fare corse clandestine di moto e continuo tutt'ora e non sono mai stato battuto fino a quando non sei arrivata tu. E tu invece cosa mi racconti di te.?" mi racconta tutto con tranquillità non tentenna su niente.

"Io fino a cinque anni ho vissuto una vita felice ma dopo la finta morte di nostro padre le cose si sono complicate. Mia mamma spariva più spesso. Io invece ero sempre da mio padrino e suo figlio. Sono acida, menefreghista e timida. Due anni fa stavo andando a casa di mio padrino quando un ragazzo mi sbatte al muro e mi violenta dopo mi fa vari segni con un coltello sulla pelle. Rimango in coma per tre mesi da lì non sono più stata la stessa. Tutto l'opposto di quello che ero prima. Tutti sanno solo che mi hanno picchiata ma niente violenza. Da allora mia mamma mi rimprovera sempre quando arrivo in ritardo a casa." sospiro scende una lacrima ma l'asciugo immediatamente

"Tra poco arriva la nonna." Ci dice papà per poi sedersi vicino a noi sul divano. Comprendo dal suo sguardo che lui vorrebbe sapere cosa ho intenzione di fare.

"Io non posso rimanere qui anche se la mamma non ha fatto nulla per cercarmi ma lì ho Anne, Francesco, e Luca anche se ci sono più incomprensioni che altro. Non voglio abbandonarli" dico guardandolo dritto negli occhi per poi dirmi

"Chi è Luca?" mi domanda con un po' di gelosia.

"Sei geloso papà? Comunque è Luca Ferrero, è un bravo ragazzo quando vuole. Papà quando sono con lui mi sento strana, mi sento me stessa non riesco ad essere per troppo tempo arrabbiata con lui, a essere acida e scontrosa come con gli altri." lui mi fissa un attimo in silenzio.

"Io conoscevo suo padre e so che è un bravissimo ragazzo e secondo me sei cotta a puntino di lui." e mi sorride passiamo un po' di tempo tutti insieme a ridere e scherzare fino a quando non arriva la nonna in Salotto.

Appena la vedo mi alzo e le corro incontro abbracciandola fortissimo.

"Nonna spero di non averti fatto preoccupare. Mi dispiace" dico subito lei mi abbraccia forte come se potessi scappare da un momento all'altro.

"Tranquilla non fa niente tuo padre mi aveva avvisato. Scusa se te l'ho tenuto nascosto per tutto questo tempo." mi dice lei io rimango in silenzio e inspirò il suo profumo di cocco.
Dopo essermi sciolta dall'abbraccio dico a nonna e papà di sedersi per ciò che ho da dirgli.

Dietro La MascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora