35- Teresa

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- Angelica-

Ormai è maggio e sono passate due settimane dalla morte della madre di Elia. Non ci credo ancora che sia morta. Ho ancora impressa l'immagine di mia figlia quando tornò a casa quel maledetto giovedì pomeriggio.

* inizio flashback*

Sono qui tranquilla in cucina, assieme a mio marito e Francesco, che stiamo aspettando che arrivi Jessica. È sempre l'ultima ad arrivare a casa mi domando cosa faccia sempre per metterci sempre così tanto tempo per arrivare.

"Angelica lo sai che domani sera l'orchestra della scuola terrà un concerto all'interno della palestra e il professore ha detto che alla fine potrò esibire uno dei miei brani!?" mi dice sorridente Francesco, lui fa parte della squadra di basket della scuola e suona anche la chitarra acustica nell'orchestra scolastica. Lui ha sempre amato suonare la chitarra e spesso prima di andare a dormire ci suona alcune melodie da lui composte, un giorno potrebbe essere un ottimo cantautore.

"Congratulazioni! sono felicissima per te! e dimmi hai già in mente che brano vorrai esibire?" Gli domando entusiasta della notizia che mi ha appena dato. so perfettamente quanto lui ci tenga a far conoscere la sua musica e questo potrebbe essere un inizio di qualcosa.

"No, sono ancora indeciso su due brani ma per domani avrò scelto quale suonare." mi confessa e sulle sue labbra si stampa un sorriso a trentadue denti. La sua allegria mi contagia e fa sorridere anche me. Improvvisamente sentiamo un giro di chiavi provenire dalla porta principale. Mi alzo di scatto e mi dirigo subito di là per accertarmi che sia arrivata mia figlia.

Appena arrivo difronte alla porta principale e noto subito che è Jessica mi sta dando ancora le spalle, è come se si fosse incantata a fissare il legno della porta. Dopo pochissimo si gira di scatto come se si fosse appena svegliata da un sogno. I miei occhi cadono subito sulla sua maglia e i pantaloni pieni di sangue, oddio cosa le è successo? appena alzo lo sguardo sul suo viso noto che il trucco è tutto colato simbolo che ha pianto, ma i suoi occhi in questo momento non trasmettono nulla come se all'interno fossero vuoti.

"Oddio Jessica cosa ti è successo!?" urlo correndo verso mia figlia con la paura che possa crollare a momenti. Sento delle sedie cadere dalla cucina e subito dopo vedo sbucare dalla stanza Francesco e Ferruccio con uno sguardo spaventato e appena vedono come è ridotta Jessica si trasforma in terrore.

"Niente." dice mia figlia con un tono di voce così gelido che mi ha fatto venire i brividi. i suoi occhi si incastonano nei miei e mentre rimango li a fissare noto che dietro quel velo inespressivo si nasconde un dolore così grande che non riesco nemmeno ad immaginarlo.

"Chiamo subito l'ambulanza." dice Ferruccio ma prima che Lui possa andare a prendere il telefono che avrà sicuramente dimenticato sul tavolo in cucina mia figlia risponde con una risposta che mi fa gelare il sangue.

"Non serve a niente un ambulanza, il sangue che è sui miei vestiti non è il mio." Dice mia figlia con così tanta freddezza e dolore che avessi paura che tra un momento e l'altro avrebbe potuto sparire nel nulla, che un mio semplice respiro avrebbe potuto crepare il fragile ghiaccio e si fosse rotto in una miriade di frammenti impossibile da ripoter assemblare.

"In che senso quello non è il tuo sangue?" domanda ancor più terrorizzato Francesco a mia figlia e lo posso capire. l'unica domanda che frulla nella mente è di chi è allora il sangue sui vestiti di mia figlia? sul viso di Jessica appare un ghigno maligno come se aspettasse soltanto il tempo di questa domanda. Ma rimase in silenzio e se ne andò in camera sua come se niente fosse successo.

fine flashback *

Lo scoprì qualche minuto più tardi quando Riccardo busso alla porta di casa disperato chiedendo di Jessica. Vedendomi disorientata lui mi disse che Ivana era mancata difronte a Jessica.

Dietro La MascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora