Brother's Best Friend ✽ hs [i...

By SarahMorri

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"Allora cosa facciamo?" "Troveremo qualcosa. C'è solo un problema...dobbiamo fare in modo che tuo fratello no... More

Prologo
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By SarahMorri

[HARRY]

Passai la maggior parte della notte sveglio, nella mia mente vorticavano pensieri negativi riguardo lo spamming di Austin nei confronti di Carter, la mia ragazza, erano commenti scritti più o meno con affetto su Instagram.


Perchè Carter, tra tutte le altre persone. Dio mi voleva punire? Lo faceva per portarmi via la mia felicità? Avevo fatto qualcosa per ricevere questo? Carter era mia. La mia ragazza.

Poteva suonare possessivo, ma lei era il mio primo spiraglio di felicità e non me la sarei fatta sfuggire dalle mani come se non fosse stato nulla.

Era anche vero che Austin non sapeva di noi. Nessuno sapeva di noi. Bhe, eccetto i suoi due amici.. E i miei genitori.. E nessun altro.

Non mi piaceva solo il fatto che il più grande stronzo di sempre, cercava di ottenere l'attenzione su una ragazza impegnata con me; la ragazza che amavo, non una che usavo solo per il sesso.

La cosa che mi shoccò fu che non realizzai che Aj intendesse lui quando lo aveva chiamato per cognome.

Ma ovviamente era così, tutti sapevano che si parlava di lui quando lo si chiamava Galloway, e il fatto che io non lo avessi capito subito mi fece stupore, in modo negativo.

Mi aveva infastidito la cosa che Austin cercava continuamente la sua attenzione. E il fatto che non sapesse che Carter fosse la mia ragazza, avrebbe portato a problemi più seri. Non dalla parte di Carter, ma dalla mia.

A meno che lei non si fosse lasciata trasportare da queste attenzioni e mi avrebbe lasciato per lui.. No, non è possibile. Carter lo odia e non potevo saltare a conclusioni o addirittura accusarla di qualcosa che non farebbe mai o non avrebbe mai fatto.

La domanda più grande che mi girava nella mente era, Lei li aveva già notati?

Ne dubitavo, me lo avrebbe detto... O no? No, sicuramente lo avrebbe fatto. Perchè non avrebbe dovuto? Magari lo aveva detto a Mitchell? No, perchè se lo avesse detto a Mitchell allora li aveva visti, e se li avesse visti li avrebbe cancellati. Giusto?

Cazzo.

La mia testa martellava, sentivo come se il mio cervello avesse avuto le convulsioni e stesse per sciogliersi e poi dissolversi in qualsiasi momento per colpa di queste preoccupazioni ridicole e queste continue voci nella testa, iniziavo a sentirmi nauseato.

Mi presi la testa tra le mani, iniziai a mugolare insoddisfatto mentre il mio cellulare si riempiva di notifiche, messaggi per lo più.

Era qualcosa di cui non dovevo preoccuparmi e nemmeno pensarci.

Ma il problema era che io nemmeno provavo a chiedere spiegazioni a Carter, per sapere se lei ne sapeva qualcosa o meno.

Tirai fuori pigramente il cellulare dalla mia tasca dei jeans, aprii qualche messaggio di Ryan, che mi chiedeva l'orario in cui sarei andato per aggiustamenti dell'ultimo momento.

Sbuffai, mi alzai dalla mia posizione inginocchiata contro il mio letto e mi infilai le mie scarpe. 


Misi su dei vestiti a caso che non usavo dal mio primo anno di liceo, tanto da essere comodo.

Carter aveva detto che sarebbe andata in macchina con Mitchell e si stava preparando con lui ed Elizabeth.

Il mio umore cambiò dall'essere preoccupato di perderla, all'essere felice di rivederla.


[Carter]

"Pensavo di andare bene così" mi lamentai, sfregando le labbra mentre Elizabeth mi metteva del trucco, finendo poi con il rossetto.

Mi sistemò i capelli, e mi stavano bene. Li amavo. Usò una bacchetta magica per farmeli mossi.

E, per quanto potesse sembrare un clichè, riuscì nel suo intento di fare dei ricci ampi; passò le mani tra i miei ricci per dargli un tocco più disordinato e per renderli più voluminosi e naturali, applicandovi poi della lacca.

Cavoli, se solo i miei capelli potessero essere davvero così al mattino, mi renderebbero la vita più semplice, invece di dover domare il nido che era presente ogni mattina.

Quando arrivammo alla parte del trucco dovetti litigare con lei perchè volevo una cosa molto leggera e non una cosa pesante come mi aveva suggerito. Non ero esperta di trucco.

Cioè sapevo mettere le cose basilari; eyeliner, ombretto, piegaciglia, mascara, blush. Quel tipo di cose. Stavo facendo pratica con il fondotinta, mi colava su tutto il viso, ciò significava che non ero ancora esperta.

Potevo dire di essere al livello amatoriale, esordiente forse. Ma non ero certamente un'esperta.

"Non ne ho messo troppo, stai bene" sorrise incoraggiandomi mentre passava il dito sotto i miei occhi e pizzicava le mie guance.

"Ow!" strillai sentendo dolore sulle mie guance "Piano, ho la pelle sensibile" aggiunsi, portando le mani sulla parte che a breve si sarebbe arrossata.

"Ne valeva la pena" alzò le spalle.

Mitchell fece irruzione, fischiando quando vide il mio viso un po' troppo truccato.

"Chi è la tua amica, Lizzie? Perchè quella non è Carter" disse senza espressione.

"Questa è una buna cosa o no?" Chiesi disperatamente. Dovevo ancora vedermi, e dopo il commento di Mitchell, ero un po' terrificata di farlo.

"Cioè, stai bene. Onestamente non ti avevo riconosciuta per un secondo. Ci vuole sol qualche attimo per rendersi conto, sai? Non ti avevo mai vista con così tanto trucco" disse, appoggiandosi alla testiera del letto di Elizabeth.

"Ma tutto questo trucco è okay o no?" Mi irritava quanto Mitchell fosse difficile da capire, ma ero anche ansiosa per la sua sincerità.

"Cioè stai bene senza, Carter. Ma penso anche che tu stia bene con tutto quel trucco per una serata come questa" sorrise sincero.

"Okay" respirò Elizabeth, spostandomi dal viso una ciocca di capelli con le dita, "Guardati"

Voltò la sedia della scrivania, che usava anche come sedia del trucco, e per un attimo non riconobbi la persona che mi guardava allo specchio.

L'ombretto mi rendeva il blu degli occhi ancora più acceso per una volta, invece che quel blu insulso.

La linea di eyeliner era più definita di tutte le volte in cui avevo provato a farla io.

Le mie ciglia erano piene di mascara, sembrava come se avessi le ciglia finte.La cosa che mi lasciò perplessa fu quanto le mie labbra sembravano grandi. Non intendevo come quelle di Kylie Jenner. Ma grandi dal momento in cui dovevo corrugarle per mostrarle di più.

Quel rosa scuro me le rendeva più grandi naturalmente, ciò mi fece avere una reazione a scoppio ritardato.

MI sarei dovuta ricordare di chiedere a Lizzie se mi avrebbe potuto truccare anche per il ballo di fine anno, l'anno successivo

"Whoa" sussurrai a me stessa per lo stupore. Non lo avrei fatto per tutti giorni, ma diamine. Non sembravo per niente io!

"Non capisco come faccia ad essere così bella con il tuo trucco, Lizzie. Gran bel lavoro" Commentò Mitchell, lei invece roteò gli occhi in tutta risposta.

"Torno subito" disse Elizabeth, recuperando i suoi vestiti e uscendo dalla stanza per andare nel bagno.

"Ricordami perché continui ad insultarla?" chiesi, guardando Mitchell alzandomi poi per sistemare i miei vestiti "è sempre stata carina con te, ancor prima che i vostri genitori si mettessero assieme"

"Non lo so" scosse le spalle "Cioè, ci siamo sempre odiati alla scuola media perché io pensavo che fosse troppo pignola, e la è ancora. E no non la era, Carter. Cioè, era carina ma mi odiava perché ero rumoroso e insopportabile"

Onestamente pensavo che Elizabeth avesse rallentato la presa da allora. Non sarei stata dalla parte di Mitchell riguardo l'essere rumoroso e insopportabile, Cioè non era insopportabile, ma era sicuramente rumoroso. Però non mi interessava.

Credo fosse perchè era il mio migliore amico e non mi irritava la cosa come probabilmente faceva con lei; la metà delle stronzate che faceva non mi interessavano mentre agli altri probabilmente davano fastidio, come a Elizabeth.

"Ma è cambiata da allora. Sono sicura che si sia adeguata a te e tutte le tuo cose" Mitchell mi sorrise maliziosamente e io roteai gli occhi, "Nel senso della personalità, volevo dire"

"Come vuoi" disse Mitchell con sufficienza "Ma non sono così importante per lei. La sto solo mettendo alla prova, lo sai"

"Bhe magari lei è più permalosa nei confronti della tua schiettezza, di me" ribattei

"Bhe allora è qualcosa su cui dovrà ancora lavorarci" disse, implicando il fatto che Elizabeth sarebbe dovuta cambiare, e non lui.

Aveva un pochino ragione, se dovevo essere sincera. Non volevo che Mitchell cambiasse, ma forse nei confronti di Elizabeth avrebbe dovuto. Cioè, poteva essere almeno un pochino meno fastidioso nei suoi confronti. Io ero abituata alla cattiveria di Mitchell, ma ne ero attratta! Ma 

Elizabeth? Chiaramente, non la era.

Iniziai a slacciare la vestaglietta che Elizabeth mi aveva fatto indossare, alzando un sopracciglio nella direzione di Mitchell, che si voltò riluttante a pancia in giù per non guardare.

Nel mentre che io finii di mettere i vestiti, Elizabeth tornò in camera, pronta.

"Non sai come sia stato difficile mettere questa camicetta. Era una missione impossibile cercare di non strusciare il rossetto sullo scollo!" disse Elizabeth con gli occhi spalancati.

"Probabilmente perchè era il tuo testone ad essere una missione impossibile da far entrare in qualsiasi scollo" Disse Mitchell automaticamente e dovetti colpire forte al fianco con il gomito per farlo stare zitto.

E nonostante volessi ridere, non potevo farlo perché non era il momento di prenderla in giro.Mitchell trasalì e roteò gli occhi per la mia improvvisa azione, prima di sospirare e correggersi con un sorriso falso e tirato. "Uhm, sembri davvero.. incantevole, Lizzie"

Elizabeth aggrottò le sopracciglia mentre un sorriso si fece spazio sulle sue labbra; un sorriso confuso, se non sbagliavo.

"Uh, grazie Mitch"

"Si, Si. Prego." mormorò, prima di battere le mani "Bene, allora andiamo!"

"Sei euforico?" chiesi, afferrando il mio cellulare dal comodino e mettendolo nella mia tasca, mentre uscimmo dalla stanza assieme e scendemmo le scale.

"Diavolo, si!" disse Mitchell eccitato "Non vedo l'ora di scoprire cos'ha questa nottata in serbo per noi".

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