Sono passati tre giorni da quando ho visto per l'ultima volta in tutta la mia vita, almeno lo spero, quello che chiamavo fratello. Marcus mi ha fatto tante domande, vuole accertarsi che io sto bene anche psicologicamente oltre che a stare bene fisicalmente. Io sto bene, ne son sicura al cento per cento. Si, lo so, abbiamo lo stesso sangue, ma comunque lui mi aveva tradito. Si era fatto convincere ad uccidere una povera neonata indifesa e non una neonata qualunque, la figlia di sua sorella, la sorella che si è stata rapita per salvarlo, che ha subito la tortura del torpore infernale e che ha passato un mese orribile nel completo sconforto. Ho persino flirtato con quello che credevo fosse il solo "cattivo" della nostra storia. Io mi sono sempre fidata cecamente di lui e di tutti gli altri membri della mia famiglia, per questo sono così furiosa. Ma non sono furiosa per il fatto che lui mi abbia tradito, ma per il fatto di non averlo capito! Stava insieme a quella lupetta da tre anni e io non mi sono accorta di niente!
Alzo lo sguardo. Ruben sta dormendo in una poltrona infondo alla stanza, Luce dorme nella culla vicino al mio letto e Marcus invece è seduto su una sedia vicino alla finestra e scrive nel suo diario ricoperto di pelle lucida e con l'anno scritta in argento nella copertina.
<< Hai bisogno di dormire. >> dico non parlando troppo forte per svegliare Luce e Ruben.
Alza gli occhi, posa la penna e mi guarda. Non lo vedevo così felice da molto tempo. L'incantesimo per riportare in vita Cat è pronto, dobbiamo aspettare la notte della luna piena per farlo. Non mi ricordo di preciso quando ci sarà la luna piena, ma mancano pochi giorni.
<< Io sto bene. >> dice sorridendomi << Aspetto la luna piena per riabbracciare Caterina. >>
<< Anche per ritornare solo un angelo. >>
<< No. >> risponde lasciandomi sbalordita << Riflettevo sul fatto che lei ritornerà non solo come angelo, ma anche come vampiro. Ho deciso di non lasciarla da sola, impareremo ad essere ibridi a vicenda. >>
<< Marcus essere ibridi fa schifo. >> dico sinceramente << Tu hai la possibilità di tornare ad essere come prima, sfruttala. Te lo chiedo per favore. >>
Sospira e dice: << Okay, ti dico la verità. Caterina si è messa in contatto con me mentre dormivo e mi ha chiesto di non farlo. Ha paura di uccidermi. Lei non è come te, tu fin dal primo momento hai avuto un autocontrollo invidiabile, lei no. Hai visto come ha ridotto le sue prede. Io sono l'unico che non mi sarei potuto difendere. Ariel è solo un angelo ma adesso è una strega, quando Lilia tornerà solo un angelo potrà riutilizzare i suoi poteri, Ruben rimarrà un ibrido. Io sono l'unico che non ha poteri da stregone quindi mi ha chiesto di rimanere così. Capisco perchè lo ha fatto, vuole proteggermi. >>
Accenno un sorriso. Posso solo immaginare quanto sia costato a Cat chiedere questa cosa a Marcus e so anche quanto sia costato a Marcus fare quello che le ha chiesto.
<< Magari sei uno stregone e non lo sai. >> dico guardandolo << Tua madre era lo sciamano. >>
<< No. >> dice ridendo << Virginia mi ha spiegato. Quando non era ancora immortale ha conosciuto lo sciamano di quel tempo. La cosa buffa era che non era uno stregone, non poteva fare apparire le cose dal nulla o cose del genere. Lo sciamano possiede gli elementi e li domina a suo piacimento. Può scatenare terremoti, eruzioni dei vulcani o cose del genere, può correre per giorni senza stancarsi, può fermare il tempo o farlo accellerare e tanti altri poteri strani che adesso non ricordo. >>
<< Wow. >> dico guardando Luce mentre dorme nella sua culla << Ha il mondo nelle sue mani e nemmeno lo sa. >>
<< Devi mettere pure in conto che ha i poteri di tua madre. >> dice guardando anche lui la bambina dai capelli rossissimi << E poi è anche come te. La parte del dna che si forma quando ci si trasforma in un essere sovrannaturale è identica alla tua. Da questo se ne deduce che lei è una ragazza alata proprio come te, quindi ha una forza bestiale che può incanalare come fai tu e una precisione impeccabile. >>
<< Mi dispiace un po' per lei. >>
<< Perchè? >> chiede Marcus un po' dubbioso.
<< Non avrà mai una vita normale. Non potrà mai andare a scuola, non potrà mai fingere di stare male per non andarci perchè lei non si ammalerà mai, non potrà crescere insieme a tutti gli altri. Non potrà avere degli amici umani. >>
Marcus posa il diario, si alza, si viene a sedere sul mio letto, mi guarda e dice: << E' vero, la sua vita non sarà normale. La sua vita sarà straordinaria. Non andrà a scuola perchè sarebbe troppo rischioso, i bambini non sanno mantenere un segreto piccolo, figuriamoci un segreto così grande, non si ammalerà mai e certe volte si sentirà sola, ma non sarà mai sola. Tu guarda Ariel. È cresciuta da sola in mezzo alla campagna, ha imparato a scrivere da Hazel, sua madre adottiva che da giovane faceva la maestra. La mattina si alzava, andava a prendere il latte dalle mucche, faceva colazione poi studiava e passava pomeriggi interi cavalcando per tutta la campagna. Lei era completamente sola ma comunuque per lei non è stato un dramma. Lei correrà libera sulla nuvola e passerà i pomeriggi volando sui cieli della città. Guarda che non è così male infondo. Poi, quando sarà abbastanza grande da saper mantenere un segreto, potrà seguire dei corsi o cose del genere. Lei avrà una vita più bella di chiunque altro, fidati. >>
Forse ha ragione. Quando ero piccola avrei fatto carte false per volare o per non andare a scuola, però a lei tutto questo sembrerà normale perchè lei è nata così. Molti angeli sono innamorati delle loro ali perchè a diciotto anni hanno potuto vedere il mondo da un'altra prospettiva. Lei è nata già così. Forse, da grande, vorrà provare ad essere umana. Magari guarderà suo cugino andare a scuola come tutti gli altri e lei vorrà andarci. Oppure sarà così felice delle sue ali che non vorrà essere umana nemmeno per un minuto. Si vedrà.
<< A te sembra felice? >> chiedo continuando a fissare Luce.
<< Certo che è felice. Non ho mai visto una bambina con un sorriso più grande del suo. >> risponde stringendomi la mano << Hai notato che si sveglia all'alba? >>
<< Come? >> chiedo guardandolo << Quando inizia a piangere perchè ha fame il sole è già alto nel cielo. >>
<< All'alba lei si sveglia e fissa il sole dalla culla senza fiatare. Ogni mattina guarda il sole come se fosse la cosa più bella che abbia mai visto. È connessa alla natura in un modo inimmaginabile. >>
Il mio cellulare inizia a vibrare. Subito lo afferro ed esco dalla stanza. Il corridoio è deserto ovviamente e dalla finestra vedo che è già il tramonto. Guardo lo schermo del cellulare, è mia madre.
<< Pronto? >> dico sorridendo.
<< Devi convincere tuo padre a tornare a casa. >> dice con tono un po' rabbioso.
<< Marcus vuole rimanere qui con me. >> dico appoggiandomi alla finestra << Vuole farmi compagnia. >>
<< Non intendevo lui. Intendevo mio marito, quello che è morto dieci anni fa. >>
<< Ah, scusa, mi sono confusa. >> dico un po' imbarazzata << Non vuole ritornare in vita? >>
<< No. Io ho sposato un uomo stupido. >>
E' arrabbiatissima, non la sentivo così arrabbiata da molto tempo.
<< Perchè non vuole tornare? >> chiedo guardando il mare dalla finestra.
<< Continua a dire che lui ormai è morto e che non vuole tornare in vita per starsene chiuso a casa per paura che le persone lo riconoscono. >>
<< Non ha tutti i torti. >>
<< Aria, non ti ci mettere di mezzo anche tu. >> dice quasi urlando << Posso fare un incantesimo in modo che quando le altre persone lo vedano sia un perfetto sconosciuto. >>
<< Esiste questo incantesimo? >>
<< Posso inventarlo. Lo devo fare anche su di me perchè voglio uscire da casa tua e voglio poter affittare un appartamento. Voglio andare a fare la spesa e altre cose stupide. Mi manca fare la fila alla posta per pagare una bolletta. Quindi convinci tuo padre a tornare in vita sennò ti faccio stare nel torpore infernale per una settimana. >>
<< Sei cattiva. >> dico ridendo << Comunque va bene, ci proverò. Più tardi, appena Ruben si sveglia, mi connetto con lui. D'accordo? >>
<< Grazie. >> risponde un po' sollevata.
<< Comunque non dovresti obbligarlo. >> dico << Io proverò a convincerlo, però se lui non vuole non costringerlo. >>
<< Sai che mi ha detto? >> dice ritornando ad essere arrabbiata << Io gli avevo detto che siamo sposati, che abbiamo firmato un contratto che diceva che saremmo stati insieme per tutta la vita e lui mi ha risposto che il prete aveva detto "finchè morte non ci separi" e che lui ed io siamo morti in un modo o nell'altro. >>
Scoppio a ridere. Immagino la scena.
<< Non ridere. >> dice arrabbiata << Mi ha praticamente detto che non siamo più sposati. Come se una cosa stupida come la morte potesse separarci. E ti dirò di più. Quando lo riporterò in vita gli farò l'incantesimo di immortalità e io rimarrò un vampiro così nessuno potrà più separarci. >>
Continuo a ridere e dico: << Scommetto che non gli dirai che l'unico modo per morire è l'affogamento vero? >>
<< Certo che no! >> dice un po' ridendo anche lei << Così poi vediamo se la morte può separarci.>>
<< Sei terribile. >>
<< Da qualcuno dovevi pur prendere. >> dice ridendo << A domani mattina. >>
Chiudo la chiamata e mi dirigo verso la mia camera. Marcus e Ruben sono al bordo della porta ad origliare e non riescono a smettere di ridere.
<< Voglio vedere quando Eliah tornerà in vita e ricorderà a Virginia che essere un vampiro vuol dire essere morti. >> dice Marcus ridendo << Sarà su tutte le furie. >>
Scoppio a ridere anch'io.