Dopo un po' si perde la cognizione del tempo. Non so se è giorno o notte, non so nemmeno da quanto tempo sono sveglia. Ho fatto una prova, nella mia mente ho contato fino a sessanta per vedere in questo posto quanto dura un minuto. Mi è sembrata un'eternità. Quindi, da quanto ne so, possono essere passate ore o solo qualche minuto.
Più passa il tempo e più rifletto. Tutti i pezzi del puzzle vanno al loro posto. Vivian odiava mia madre perchè la credeva responsabile della fuga del marito, Ezra è suo figlio e sono riuscita a trovarlo facilmente perchè non è stata mia madre a consigliarmi di andarlo a cercare, ma un loro incantesimo. Sicuramente non ho visto nemmeno David, voleva che portassi tutti gli ex angeli sulla nuvola per averli tutti insieme. Adesso che io non ci sono più, Marcus è qui con me e Anna è morta, non c'è nessuno in grado di prendere il comando e di controllare la situazione.
Forse è veramente arrivata la fine a questo punto. Sono stata una povera ed ingenua sciocca. Finn ha preso anche Ariel ed il piccoletto, non sono riuscita a salvarli. Molto probabilmente in questo momento Ariel si sta trasformando in ibrido.
Ho riflettuto anche su come Finn ha i poteri. Una parte del mio cervello mi diceva che uno stregone di magia nera non potesse avere tutta quella magia, infatti Natalie o Vivian ha diviso i suoi poteri con lui, o glieli ha donati completamente.
Mi sono fatta ingannare. Credevo di riuscire a tener testa a Finn, ma lui è più astuto di quanto pensassi. Ho scoperto anche perchè non riuscivo a fare magie per difendermi. Mentre cercava di soffocarmi sulla nuvola, mi ha impiantato proprio sulla carotide una piccola sferetta di metallo che non mi fa praticare la magia. Ne ha una anche Lilia e Jago. Nessuno di noi può usare la magia e questo mi fa impazzire. Sono una vera schiappa con la magia, ma un po' avrebbe aiutato.
Ad un tratto Marcus si alza da dove è seduto e si viene a sedere vicino a me. È tutto sporco e ha i vestiti strappati. Fra un po' della maglietta non rimaranno altro che piccoli pezzettini.
Lo guardo, guardo i suoi occhi spenti e mi rendo conto che non sono riuscita a salvarlo, non sono riuscita a salvare nessuno di loro. Sono un disastro.
<< Mi sei mancata. >> sussurra prendendomi la mano.
Lilia e Jago si sono addormentati dall'altra parte della stanza. Dalle occhiaie che avevano penso che non dormivano da tempo.
Io non dico niente, cerco di trattenere le lacrime.
<< Sto aspettando che tu me lo dica. >> dice sorridendomi.
<< Che ti dica che cosa? >> dico guardandolo negli occhi.
<< Che mi dica: Marcus, sei uno scemo, pensavi che fossi sterile mentre invece non lo sono. Aspetto un bambino. >>
Sorrido e dico: << Veramente è una bambina. >>
Gli si illuminano gli occhi. Adesso che è di fronte a me capisco quanto mi è mancato.
<< Ti voglio bene. >> dico guardandolo dritto negli occhi << Sei molto importante per me. Me ne sono resa conto in questi giorni. Sai come mi sono sentita quando ho scoperto che tu eri stato rapito? Ho provato lo stesso dolore di quando, in quella camera di ospedale, ho visto mio padre acquisito morire. Sapevo che ti avrei rivisto, ma comunque ti avevano ucciso. Io... per un attimo ho pensato che non saresti stato più la persona che mi supporta e mi sopporta da tanti anni. >>
<< Non è così terribile. >> dice sorridendo.
<< Sul serio? >>
<< Si. >> risponde << Cioè, fa schifo. Desiderare ogni minuto della giornata il sangue, pensare al sangue, vedere le vene piene di sangue delle altre persone. Però c'è di peggio. Il mio cuore è... io sto già... >>
Non riesce più a parlare. Io lo stringo con forza fra le mie braccia e cerco di consolarlo. Appena si riprende un po', si rimette seduto e dice: << Avete fatto il funerale. >>
<< No. >> rispondo << Le sue ceneri sono ben custodite sulla nuvola. Aspetteremo che quest'incubo finisca per poi spargere le ceneri nel fiume, come volevi tu. >>
<< Non voglio più farlo. >> dice serio << Non voglio dirle addio. >>
<< Ma lei è... >>
<< Lo so, Aria. >> dice serio << Tu cosa mi dici sempre? L'unica persona che ti collega alla tua parte umana è Ruben, senza di lui saresti selvaggia e senza controllo. Per me vale lo stesso. Io per non perdere il controllo penso a lei. Penso che quando usciremo da questo maledetto posto la rivedrò e continueremo ad essere felici. Io ho bisogno di sapere questo perchè se non sarà così io non riuscirò a mantenere il controllo. >>
<< So cosa vuol dire, ma la morte non è reversibile. >> dico con le lacrime agli occhi << Tu stesso hai ordinato di farla cremare, non c'è più nemmeno il suo corpo. >>
Si alza di scatto e urla: << Ezra ha riportato in vita sua madre che era morta da secoli, e io non posso riportare in vita Caterina? Sul serio? >>
Lilia e Jago si svegliano e corrono subito verso di lui. Sembra diverso, è come se stesse per avere una crisi epilettica. Io mi alzo all'impiedi e lo guardo mentre Lilia prende una siringa da un lato del muro e gliela pianta nel collo. Non so di preciso cosa sta succedendo, so solamente che tutto questo è per colpa di Vivian, di Finn e di Ezra.
Dopo qualche secondo vedo Marcus entrare in un sonno profondo e Jago lo distende per terra.
<< Cosa è appena successo? >> chiedo con tono triste << Non l'ho mai visto in questo modo. >>
Lilia e Jago si scambiano delle occhiate e respirano profondamente.
<< Ci stanno torturando da tempo. >> dice Jago sedendosi per terra accanto a Marcus << In modi diversi. Non so ogni quante ore a turno veniamo portati con la forza in una stanza in fondo al corridoio. Usano metodi diversi. >>
<< Che metodi? >> chiedo spaventata << Cosa vi stanno facendo? >>
<< Ci hanno analizzati per giorni. >> dice Lilia guardandomi << Hanno frugato nelle nostre menti e hanno deciso come "punirci". Su Marcus usano le scosse elettriche ma non so a quale evento del passato questo è collegato. Da un po' di tempo basta parlargli di Cat o di Anna o di te che lui diventa rabbioso e senza controllo. Un attimo prima sorride e un attimo dopo vuole ucciderti. >>
Si sbottona qualche bottone della camicetta rossa che indossa e mi mostra una brutta ferita sul collo e dice: << Ci ha provato con me. Mi ha sentito dire il tuo nome. >>
Mi avvicino a lei e guardo la gravità della ferita.
<< Ma non si dovrebbero riemarginare? Adesso siete anche vampiri. >> dico piangendo.
<< Finn ha fatto un incantesimo su questo posto. >> dice Jago alzandosi << Non possiamo guarire qui dentro. >>
Respiro profondamente e chiedo: << E a voi due cosa sta facendo? >>
Lilia guarda Jago e dice: << Dai, aiutami. >>
<< Lilia, non è necessario. >> dice guardandola dritta negli occhi.
<< Torturerà anche lei, meglio che sa cosa le aspetta. >> dice Lilia piangendo.
Jago la aiuta a togliersi la camicetta completamente. All'inizio tutto normale, di davanti è solo sporca, ma quando si volta rimango senza fiato.
Ha la schiena ricoperta di tagli molto profondi, ha tutta la pelle nera.
Mi porto le mani davanti alla bocca e le lacrime aumentano.
<< Tubo di ferro. >> dice Lilia rimettendosi la camicia << Hanno visto che il mio ricordo più doloroso è stato quando il mio fidanzato ha cercato di uccidermi con un tubo di ferro e lo stanno usando a loro vantaggio. Ora, forza Jago, dille cosa fanno a te. >>
Jago afflitto dice: << Ti ricordi quando ti ho raccontato di come mi sono ferito all'ala? >>
Annuisco e lui continua: << Praticamente simulano più e più volte quell'incidente. >>
Si toglie l'anello per nascondere le ali e si volta. Ha le ali distrutte.
Io non riesco più a guardare. Non... è troppo. Sapere quante sofferenze stanno patendo.
<< E Ruben? >> chiedo preoccupata << Sapete qualcosa di lui? >>
Stanno entrambi in silenzio, dopo un po' Lilia dice: << Lo torturano con il fuoco. Il suo ricordo più doloroso è di quando si è incendiata la casa dei suoi genitori, quindi lo usano come tortura. >>
<< Io... io... >> balbetto singhiozzando << Mi dispiace! Io avrei dovuto salvarvi ma non ci sono riuscita. Sono un mostro. >>
Jago mi stringe con forza fra le sue braccia e mi dice: << Non è colpa tua. Troveremo un modo per andarcene tutti e quattro assieme. Troveremo Ruben ed Ariel e mio figlio e poi andremo via da questo inferno. Te lo prometto. >>
Questo accadrà. Accadrà per forza. Io farò in modo che non succeda il contrario.