Luce

By -storieacapitoli-

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Aria ha fatto quello per cui è nata, è morta e poi è tornata in vita grazie a Lilia. Adesso che i vampiri son... More

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La nuova vita- Parte 2
La nuova vita- Parte 3
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Passato- Parte 2

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By -storieacapitoli-

Durante tutto il tragitto in macchina non posso fare a meno di pensare a quello che sto per scoprire. Se non dovesse piacermi? Se quello che sto per scoprire cambiasse tutta la mia vita per sempre? Una cosa l'ho già capita: mia madre e Marcus nascondono un segreto. Ma quanto sarà grande questo segreto? Quanto questo cambierà la mia vita?

Lilia mi appoggia una mano sulla spalla. Per un attimo avevo dimenticato che, se vuole, può vedere cosa pensa una persona senza prenderle la mano. Non so cosa ha visto, ma non devo pensare a quella determinata persona, lo vedrebbe e darebbe l'allarme.

Appena ci troviamo vicini al lago, dico ad Ariel di fermare la macchina e di continuare a piedi.

Non so dove sia la sua casa, non so nemmeno che aspetto abbia. Non ci sono mai stata perchè non c'era motivo di venirci, ma adesso c'è.

Camminiamo per qualche passo in riva al lago, ci guardiamo intorno, ma non c'è nessuna casa.

Lilia ad un tratto scoppia a ridere e dice: << Voi non la vedete? >>

<< Tu si? >> chiede Ariel.

<< Ecco perchè vi serviva una strega. Marcus ha fatto fare un incantesimo di occultamento a tutta la casa. >>

<< E allora perchè tu puoi vederla? >>

<< Ci sono abituata. >> risponde << In Africa la mia intera tribù è coperta da un incantesimo di occultamento. Ho sviluppato la capacità di saper guardare oltre gli incantesimi. >>

<< Allora fai in modo che possiamo vederla anche noi! >> dico impaziente.

Sto perdendo la pazienza. Il tragitto durato mezz'ora è stato massacrante. Ho paura per quello che potrò scoprire, ma devo sapere la verità.

Dobbiamo aspettare qualche minuto. Lilia fa apparire una ciotola e delle candele. Ha detto che l'incantesimo è legato al lago, quindi ha riempito la ciotola con l'acqua del lago, ha messo sei candele accese intorno alla ciotola, si è seduta per terra e ha iniziato a dire un incantesimo. Credo che non capirò mai il significato delle parole che Lilia pronuncia negli incantesimi, sto iniziando a dubitare persino che siano parole inventate.

Dopo qualche secondo dalla ciotola si innalzano alcune goccioline d'acqua, si compattono e formano una specie di nuvola solida fatta d'acqua. Quando non c'è più acqua nella ciotola la nuvola si frantuma in mille pezzi di ghiaccio che si dissolvono nell'aria.

Strabuzzo gli occhi. Di fronte a me adesso non c'è il vuoto, ma una fortezza simile ad un castello medievale. Si vede che è stata costruita molti secoli fa, ma nonostante tutto è ancora all'impiedi.

Iniziamo a camminare verso il portico. Saliamo i gradini d'entrata e rimaniamo nel portico per qualche secondo ad ammirare questa reggia. Lilia invece si occupa della porta.

La strega che ha occultato la casa ha fatto un incantesimo anche alla porta, non si sa mai qualcuno fosse in grado di vedere la casa nonostante l'incantesimo.

Appena i portoni si aprono vediamo un'immagine un po' sconcertante. Un corridoio enorme e buio, alle pareti dei resti delle candele consumate e appoggiate ai muri delle armature di ferro.

Sembra di essere in un film dell'orrore.

<< Tranquille. >> dice Lilia sorridendoci << Non ci sono fantasmi, li avvertirei. È il primo incantesimo che mi hanno insegnato. >>

<< Ma perchè esistono i fantasmi? >> dice Ariel spaventata.

<< Certo. Sono le anime che non trovano la pace, che hanno ancora un compito su questa terra. >>

<< Salta le spiegazioni. >> dico a Lilia << Adesso per favore fai apparire qualcosa che ci faccia luce. >>

Nella mia mente avevo l'immagine di qualche torcia, ma Lilia, molto ironicamente, fa apparire dei bastoni di legno infuocati.

La guardo con uno sguardo un po' arrabbiato e lei dice: << Se facciamo finta che siamo ancora nel medioevo è tutto più divertente. >>

Sbuffo e prendo un bastone infuocato tra le mani.

Iniziamo a camminare per il corridoio e dopo un po' vedo un ritratto appeso al muro. Riconosco Marcus, doveva avere circa sedici anni. È seduto su una sedia di legno. Dietro di lui i suoi genitori hanno una mano sulle sue spalle. Alla sua destra c'è sua madre, una donna bellissima. Ha i capelli molto lunghi e castani e indossa un vestito tipico dell'epoca. Sembra molto dolce. Alla sua sinistra c'è il padre di Marcus. Sembra più vecchio rispetto a sua moglie, ha i capelli scuri come Marcus e gli occhi marroni. Ha un'espressione seria che mette i brividi. Guardo per un attimo l'espressione di Marcus. Sembra... afflitto. Era insoddisfatto della sua vita, lo si legge negli occhi.

Nel cornicione del quadro c'è scritto: "Famiglia Blackwell. Aria e Joshua Blackwell e il figlio Marcus".

Avevo dimenticato che mi chiamo Aria perchè era il nome di mia nonna. Mi sembra così strano che la mia nonna paterna sia quella donna ritratta nel quadro. Sembra un ritratto uscito dai vecchi libri di scuola.

<< Venite qui! Ho trovato qualcosa. >> esclama ad un tratto Ariel dal fondo del corridoio.

Distolgo lo sguardo dal quadro, respiro profondamente e raggiungo Ariel insieme a Lilia.

Entriamo in una stanza e vedo che è una camera da letto. La stanza è molto piccola e vicino al letto c'è una finestra ad arco con delle vecchie ente di legno. Facendo attenzione apro la finestra e la stanza si illumina con la luce del giorno. È sicuramente la vecchia camera di Marcus, lo capisco dalla pila di fogli nella misera scrivania. Assomiglia ad una stanza di un castello medievale. Marcus ha vissuto nel medioevo, quindi è normale che la sua camera richiamasse le stanze di un castello.

Vedo una cosa che mi incuriosisce. Appoggiato al muro vicino al letto c'è uno scatolone che sicuramente è dei giorni nostri. Non credo che nel medioevo esistessero i supermercati.

Prendo lo scatolone tra le mani e lo metto sul letto.

Mi tremano le mani, ho paura. Prima di aprirlo osservo lo scatolone. Devo sapere la verità, devo farmi coraggio. Apro lo scatolone e subito vedo che è pieno di libri antichi.

<< Datemi una mano. >> dico guardando Ariel e Lilia << Sfogliateli e ditemi di cosa parlano, se ci sono delle immagini che vi ricordano qualcosa. >>

Prendiamo ognuno un libro tra le mani e iniziamo a sfogliarlo. Il libro che sto sfogliando io parla della nascita della comunità angelica, il primo governatore, i nomi dei primi iniziati. Niente che mi riguardi.

<< Questa è una copia delle prime leggi che ha istituito il primo governatore. >> dice Lilia con aria annoiata.

<< Questo parla di te invece. >> dice Ariel continuando a sfogliare il libro << Parla della ragazza alata. >>

Lo tolgo dalle mani di Ariel e lo sfoglio. Non c'è niente che non conosca. Ci sono dei disegni anatomici, la composizione chimica del veleno che hanno le mie zanne da vampiro e la struttura del mio dna, ma niente che riguarda i miei genitori.

Faccio far apparire da Lilia una borsa grande a tracolla e ci metto dentro il libro. Non serve al mio scopo, ma voglio leggerlo per bene, voglio sapere come sono fatta nei minimi particolari. Forse c'è anche un modo per curare la mia dipendenza dal sangue umano.

Sfogliamo gli altri libri, ma non c'è niente che mi interessi. Quando i libri sono finiti, in fondo allo scatolo trovo un vecchio quaderno. Lo prendo tra le mani. Sono dei fogli uniti con un po' di filo di lana e la copertina sembra un tipo di pelle molto grezza.

Lo apro e vedo che è il diario di Marcus di quando era adolescente, prima della trasformazione. Leggo qualche pagina, Marcus racconta delle sue giornate, di quanto disprezzi suo padre, di quanto sia grande il suo amore per la scrittura. Ad un tratto però, a circa metà diario, leggo una pagina che mi fa rabbrividire:

19 Settembre 1202

Caro diario,

I miei genitori quest'oggi mi hanno costretto a partecipare ad un banchetto organizzato dalla famiglia Smith, la famiglia più nobile del nostro feudo. Quando siamo arrivati i signori Smith mi hanno presentato la loro nipote, la signorina Virginia. È una donna bellissima. I suoi capelli sono lunghi e neri e mossi, i suoi occhi sono azzurri, di un azzurro capace di farti gelare il cuore. Abbiamo parlato per tutta la sera, seduti su una panchina del giardino. Mi ha raccontato che qualche mese fa ha perso entrambi i genitori e gli zii da parte della madre l'hanno accolta come una figlia. Nonostante questo non sembra triste, ha una risata che riesce a farti ridere. Le ho raccontato di me, delle mie novelle e della mia famiglia. Lei ha saputo ascoltarmi e mi ha persino consolato. Quando mia madre è venuta a comunicarmi che il banchetto stava per finire e che dovevamo tornare a casa, io ho preso le sue mani e l'ho baciata. Non avrei dovuto farlo, un gentil'uomo non lo avrebbe mai fatto, ma io volevo farlo. Lei, invece di cacciarmi in malo modo, ha ricambiato il bacio e poi mi ha giurato che ci saremmo rivisti molto presto. Io lo spero, non ho mai visto creatura più bella di lei. Ancora non realizzo il fatto che ho dato il mio primo bacio. Ho lo stomaco in subbuglio.

22 Settembre 1202

Caro diario,

Oggi ho potuto rivederla. Mio padre è andato a parlare di affari con il signor Smith e io l'ho accompagnato. Oggi, alla luce del crepuscolo, era molto più radiosa e molto più bella. Abbiamo passeggiato e abbiamo parlato moltissimo. Mentre parlava capivo che lei non è come tutte le altre signorine, lei ha qualcosa di diverso, qualcosa che non riesco a spiegare. Le ho fatto vedere la mia cicatrice sulla mano e lei mi ha raccontato una leggenda che le avevano raccontato i suoi genitori. Dice che chi ha questa cicatrice ha lo spirito puro e nobile e che diventerà un bravo soldato. Io, ridendo, le ho detto che non sono adatto alle armi, le uniche armi che so usare sono delle piume con cui scrivere e della carta. Lei mi ha sorriso e mi ha sussurrato all'orecchio che i soldati più valorosi sono quelli che hanno un animo puro come il mio.

30 Settembre 1202

Caro diario,

Ieri notte, quando il sole era già calato all'orizzonte da molto tempo, Virginia ha bussato alla mia finestra. Si è arrampicata su un albero di fronte alla mia finestra e poi si è aggrappata al cornicione. Sono rimasto così sorpreso nel vederla che ho creduto che fosse un sogno. L'ho aiutata ad entrare e lei mi ha sorriso. Abbiamo parlato per un po', seduti sul letto, poi ha iniziato a baciarmi. Non mi baciava in un modo leggero e innocente come ho fatto io al banchetto, i nostri baci erano pieni di passione e desiderio. L'ho respinta, se avessimo continuato così non avrei potuto resistere ai miei impulsi. Lei mi ha detto a bassa voce che era proprio quello che voleva perchè si è innamorata di me. Abbiamo giaciuto assieme. È stata la prima volta per entrambi. È stato magico. È uscita dalla finestra mentre io dormivo. Sulla mia scrivania ho trovato un biglietto scritto di suo pugno. Ha scritto: "Ci rivedremo presto, ve lo prometto signor Blackwell".

2 Ottobre 1202

Caro diario,

Ieri notte Virginia è entrata di nuovo dalla mia finestra e mi ha svegliato. Sono stato così felice di rivederla che il mio cuore ha iniziato a battere molto forte. Era venuta con l'intenzione di raccontarmi veramente chi è. È una strega, una di quelle streghe che hanno veramente dei poteri magici. Me lo ha dimostrato, si è tolta il fermacapelli e lo ha fatto fluttuare nell'aria. Mi ha raccontato che è nata molto tempo fa in una famiglia etrusca. La sua era una famiglia di stregoni molto potenti. Quando i suoi genitori e i suoi fratelli sono morti lei ha assorbito tutto il loro potere, per questo adesso è una strega potentissima. Sua madre, un attimo prima di morire, ha fatto un incantesimo di immortalità alla figlia per salvarle la vita. Dopo un secolo di solitudine ha creato degli esseri immortali come lei perchè si sentiva molto sola, ma per farlo ha dovuto legarli al sangue. Per sopravvivere questi esseri avrebbero dovuto bere solo qualche goccia di sangue al giorno, ma erano indisciplinati e famelici. Si è pentita del suo errore, aveva portato la morte per tutta l'umanità, ma non poteva più fare niente. La natura ha creato degli esseri che combattessero questi vampiri e mi ha detto che io sarò uno di quelli. Mi ha detto che fra un anno circa mi trasformerò in un essere bellissimo con il compito di proteggere gli umani. Mi ha detto che dovrò andare via dalla mia casa e sparire per sempre. Io le credo. Le lacrime che ha versato mentre parlava erano autentiche. Quando si è ripresa un po' ha fatto apparire per me un suo piccolo ritratto per averla sempre con me durante il giorno. Ho ripensato tutta la notte alle sue parole. Quando mi trasformerò me ne andrò, così mi libererò dalle grinfie di mio padre e potrò veramente essere il vero Marcus. Devo solo resistere un altro anno, poi sarò libero."

Ho le lacrime agli occhi. Non riesco a capire. La ragazza di cui parla Marcus si chiama Virginia come mia madre, ha i capelli e gli occhi come mia madre. Continuo a guardare la data di ogni pagina: 1202. Mi tremano le mani.

Volto la pagina e rimango senza fiato. C'è il piccolo ritratto di cui Marcus ha parlato. Lo prendo tra le mani.

<< Ma questa sei tu. >> dice Ariel accanto a me sorpresa.

<< No. >> dico con voce strozzata << Questa è mia madre. >>

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