Capitolo 5

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Io e Lele siamo stesi su questo castello gonfiabile da circa cinque minuti, e tenendoci per mano, ammiriamo la luna e le stelle.

"Tanche: ma come l'hai scoperto questo posto?" Mi chiede poi, restando con la testa appoggiata al mio braccio "Una sera, dopo aver discusso con Diego, ero in giro e sono arrivato fin qui. Credevo ci fosse qualcuno, ma in realtà non c'era nessuno, se non questo castello, dal quale si vedono le stelle" solleva la testa e fa incrociare i nostri sguardi "Perché non eri con lei?" Alzo gli occhi "Perché volevo stare da solo. Avevo combinato un bel casino, stavo cercando un modo per rimediare. Ma in realtà non l'ho mai trovato." Si appoggia di nuovo su di me, e mi fa i grattini sul braccio "perché non mi hai mai risposto ai messaggi?" Scuoto la testa "Non volevo che stessi male per colpa mia. La tua felicità è molto importante per me, e so per certo, che se ti avessi risposto ti avrei fatto stare male" mi accarezza una guancia "Non potresti mai farmi stare male Tanc. Non tu" gli sorrido e gli lascio un bacio sul naso, ma lui si scansa e torna seduto "Che c'è Lele?" Mi guarda confuso, come se non sapesse di cosa sto parlando "Sei strano Emanuele. Perché quando provo a darti un bacino, reagisci in questo modo?" Abbassa lo sguardo "In che modo?" Gli sollevo il viso, mettendogli due dita sotto il mento "Abbassi lo sguardo, cerchi di cambiare argomento. Perché? Sei arrabbiato con me?" Spalanca gli occhi "Ma che dici? Perché dovrei essere arrabbiato con te? Non potrei mai" lo guardo negli occhi "E allora perché fai così?" Solleva le spalle "Io non so di cosa tu stia parlando" sbuffo e mi metto in piedi "Credo sia ora di tornare a casa" dico, parecchio infastidito, e lui sembra essersene accorto, infatti scatta in piedi e mi segue oltre il muretto senza dire nemmeno una parola.

Cammino abbastanza velocemente, visto che non vedo l'ora di arrivare a casa e fare un doccia calda, ma mentre aumento ancora di più il passo, Lele mi afferra la mano e mi fa voltare nella sua direzione "Tanc perché ti sei arrabbiato?" Mi stacco dalla sua presa "Non mi sono arrabbiato. Non so di cosa tu stia parlando" gli rispondo, utilizzando lo stesso tono che ha utilizzato prima lui "Ma Tanche davvero: Io non mi comporto in nessun modo, sei tu che ti stai immaginando tutto" sbuffo "Sono impazzito Lele? È questo che vorresti dirmi? Che mi immagino le cose?" Mi volto, dandogli le spalle e mi preparo ad andarmene, ma appena faccio due passi mi fermo "Rimango con te, solo perché so che ti sentiresti male se ti lasciassi qui, da solo." mi sorride lievemente "Ma sono ancora arrabbiato con te" il suo sorriso si allarga "Scusami Tanche, ma non riesco a prenderti sul serio. Sei troppo carino" abbasso lo sguardo e lo tiro per un braccio.
Potrei scoppiare a ridere da un momento all'altro, e questo significherebbe dargliela vinta.

Appena varchiamo la soglia del cancello del palazzo, lascio la sua mano e aumento il passo dirigendomi alla porta di casa, dove senza perdere tempo infilo la chiave e giro la serratura.
Entrato dentro, mi dirigo in bagno, e passando per le camere da letto dei miei amici sento dei rumori parecchio molesti "Si. Hai sentito bene. Si stanno riproducendo insieme alle loro ragazze" mi dice Lele a bassa voce, avvicinandosi, ma io lo ignoro ed entro in bagno, trattenendo una risata, e faccio partire la musica dal mio telefono, per poi infilarmi sotto l'acqua.
La prima canzone in riproduzione è Bandita di Jake la Furia, e appena parte, subito mi torna in mente un TikTok che ho fatto con Lele, qualche giorno prima di rovinare tutto:

"Hai gli occhi più verdi della sensimilla
Girati e guarda me
Lasci una scia di peccato e vaniglia
Come da un narghilè
Non so se era un trucco quella scena muta
Se era un bacio vero o un bacio di Giuda"

Ricordo bene che quando il video si era interrotto, eravamo rimasti a fissarci per un bel po, finché non era arrivata Giulia ad interromperci.

"Tanc ti prego aprimi" la voce di Lele mi risveglia dai miei pensieri, e quindi spengo l'acqua "che vuoi Lele?" Smette di dare colpi sulla porta "La mia vescica sta per cedere.." abbasso la tendina della doccia, stando attento che non si veda nulla da fuori e sospiro "Entra. Ma fai veloce" sento la maniglia della porta abbassarsi, e subito dopo dei passi scricchiolano sul pavimento.

Comincio a sentire freddo, e le labbra cominciano a tremarmi "Lè, mi potresti passare l'accappatoio?" Dico tirando fuori un braccio, e pochi istanti dopo me lo ritrovo in mano.

Lo indosso, lo lego intorno alla vita, ed esco dalla doccia, trovando Lele con le spalle appoggiate al muro "Hai le labbra blu. Stai bene?"annuisco e accendo il Phone iniziando a scaldarmi "Potresti uscire?" Chiedo, voltandomi nella direzione di Lele, facendolo sussultare "Ce..Certo. Io.. emh.. scusami.." lo guardo stranito, mentre corre letteralmente via "questo é impazzito" mi infilo un paio di boxer, e poi indosso una bella tuta pesante.

Dopo essermi asciugato i capelli, mi dirigo in camera mia e appena varco la soglia della porta, trovo Lele seduto sul letto, con gli occhi lucidi "Va tutto bene?" Lui annuisce, ma io mi avvicino a lui e gli sollevo lo sguardo "Che succede Lele?" Mi guarda con lo sguardo triste "Mia madre non potrà venirmi a trovare la prossima settimana" mi spiega con la voce rotta, mentre io mi siedo al suo fianco e gli accarezzo la guancia "La rivedrai presto Lello. Sta tranquillo" lo abbraccio e gli lascio un bacio sulla guancia "Che ne pensi se adesso dormiamo?" Lui nega con la testa "Io non ho sonno: Ti va di fare una partita alla play?" Annuisco e mi metto all'angolo del mio letto, passando un controller a Lele "Sei pronto a perdere tanc?" Alzo le spalle e sbadiglio "Lo sai benissimo che vincerò io mio caro Lello"

"Tatuato sul mio cuore"~Tancredi Galli Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt