Capitolo 48

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Apro leggermente gli occhi, quando una luce mi si para sul viso, e sollevo la testa staccandomi dal petto scoperto di Lele per poi cominciare a fissare ogni suo lineamento. Con il mio sguardo passo sulle sue sopracciglia, sui suoi occhi, sul suo naso ed infine sulle sue labbra soffermandomi su di esse che essendo leggermente schiuse mi permettono di vedere il leggero segno che ci ho lasciato stanotte, stringendole tra i miei denti.

Sento dei leggeri rumori provenire dalla stanza accanto e decido di alzarmi, infilandomi una maglia e dei pantaloni della tuta "Buongiorno Tanche!" Esclama Aurora con voce pimpante, appena entro in quella minuscola cucina, e invece Peia mi fa un cenno con la mano mentre delicatamente si sfrega gli occhi "Buongiorno bambina" dico avvicinandomi a quest'ultima, per poi lasciarle un leggero bacio sulla fronte, mentre Aurora si versa del latte in una tazza "Come mai sei così affettuoso oggi?" Mi chiede con voce assonnata Peia, mentre mi siedo al suo fianco "Non lo so. Forse perché ho dormito bene" le dico afferrando un cornetto dal pacchetto davanti a me "Chi li ha comprati?" Chiedo poi, mentre Aurora continua a fare su e giù per tutta la stanza "Io mi sono appena svegliata."Puntualizza Peia "Come se non si vedesse P" Le dico scherzosamente, mentre lei solleva il dito medio per poi appoggiarmelo sul naso.

Sento due braccia avvolgermi i fianchi e subito due labbra morbide si appoggiano alla mia guancia "Buongiorno piccolo mio" mi sussurra una voce assonnata, e quando mi volto nella sua direzione milioni di piccoli brividi mi percorrono la schiena, mentre nel mio stomaco uno sciame di farfalle inizia a volare.
Ha ancora le guanciotte rosse, i capelli scompigliati, le labbra gonfie e quei magnifici segni che gli ho lasciato sul collo stanotte che non fanno altro che renderlo più bello. Assurdo.
"Ao te sto a parlà: me dai retta n'attimo?" Mi chiede Aurora facendomi distogliere lo sguardo da Lele "Che voi?" Le chiedo leggermente incazzato, mentre lei mi passa una tazza di latte "Ti ho detto che io e Peia abbiamo i treni tra un'ora" la guardo ed annuisco. Era così necessario rompermi il cazzo per dirmi qualcosa che già so?

Sbuffo sonoramente, mentre entrambe si dirigono in camera loro per sistemare le valigie "Non sei stanco?" Mi chiede Lele abbracciandomi mentre io sorrido "Un po' si, ma non è nulla che non possa controllare" lui annuisce e comincia a baciarmi con trasporto, ma io mi stacco "Non qui e non in questo momento"gli dico trattenendo un gemito, mentre lui si morde il labbro e annuisce allontanandosi leggermente "Che ne pensi se dopo averle accompagnate in stazione, ce ne torniamo a casa nostra e passiamo tutto il pomeriggio insieme?" Mi passo una mano tra i capelli e mi metto in piedi "Va bene. Vado a vestirmi" gli dico, per poi tornare in camera nostra.

Quando sono pronto mi sistemo per bene la maglia, e appena appoggio la mano sulla maniglia qualcuno bussa sull'altro capo della porta, che apro lentamente "Sei già pronto?" Mi domanda Peia mentre si sistema gli occhiali da sole, ed io annuisco afferrandole una mano e trascinandola da Lele e Aurora, che stanno ridendo insieme "Possiamo andare?" Chiede il mio ragazzo tornando serio, quando il suo sguardo trova la mia mano stretta a quella di Peia, mentre quest'ultima annuisce e mi trascina fuori di casa. Sento il suono di un forte sospiro e sorrido leggermente.
Che bambino.

Aspettiamo qualche minuto che il taxi arrivi, e quando finalmente dopo più di dieci minuti una macchina gialla si ferma davanti a noi Aurora salta davanti mentre io mi siedo dietro tra Peia, che mi tiene ancora la mano, e Lele che invece appoggia la sua mano sulla mia coscia cominciando a lasciare dei leggeri grattini su di essa, provocandomi un leggero formicolio.
Il tragitto in macchina per arrivare alla stazione dura più o meno quarantacinque minuti, e quando finalmente arriviamo faccio fatica ad uscire dall'auto a causa del formicolio che il mio ragazzo mi ha lasciato.
Ottimo direi..

Appena riesco a scendere corriamo dentro la stazione ed accompagniamo Aurora al suo treno per Roma che è quasi in partenza, mentre per quello di Peia mancano ancora quindici minuti così mi trascina per mano su di una panchina "Non tornerò a Milano per qualche giorno e mi mancherai tantissimo. Possiamo fare un video?" Mi chiede con gli occhi lucidi e subito annuisco.
Lascio che sia lei a scegliere tutto e quando è pronta parte una canzone:

"Perchè ti voglio bene veramente,
E non esiste un luogo dove non mi torni in mente, avrei voluto averti veramente, e non pensare che non posso farci niente.
Avrei trovato molte più risposte, se avessi chiesto a te ma non fa niente"

Durante il video noto qualche lacrima rigarle il viso, e dopo avergliele asciugate la abbraccio e le lascio un bacio sulla fronte, per poi, appena finito di registrare, accompagnarla sul treno "Mi mancherete" dice sia a me che a Lele proprio mentre le porte iniziano a chiudersi, e quando il treno parte io e il mio ragazzo torniamo a casa.

Il tragitto di ritorno è stato parecchio silenzioso. Lele non ha aperto bocca nemmeno per un secondo, e non mi ha nemmeno voluto tenere la mano.
Strano.

Appena entriamo in casa chiamo i miei amici, ma a quanto pare non c'è nessuno, così mi volto nella direzione di Lele e lo scopro a fissarmi mentre gioca con il piercing "Che c'è?" Gli chiedo confuso, mentre lui solleva le spalle "Stavo solo pensando a quanto siate carini tu e la tua pischella" mi avvicino a lui e gli tocco la guancia "Per questo eri così taciturno?" Gli chiedo in un sussurro e pochissimi istanti dopo mi ritrovo schiacciato contro la parete, mentre le sue mani vagano lungo il mio corpo "Sei mio vero?" Mi chiede lasciandomi dei baci su tutto il collo, e trattenendo un gemito annuisco.
Proprio quando appoggia la mano sulla zip dei miei pantaloni il mio telefono inizia a squillare, e nonostante provi ad ignoralo è proprio Lele che si allontana da me e mi incita a rispondere "Vado a mettermi a letto. Tu rispondi" mi dice poi, prima di allontanarsi verso la nostra camera, e dopo aver preso un bel respiro rispondo alla chiamata di Francesco...Il mio regista. Che vuole?

"Ciao Tanc, mi serviresti a Roma nei prossimi giorni. Puoi?"
Ci penso un attimo e poi accetto. Cerco di rendere quella conversazione più breve possibile, e quando finalmente attacca, corro in camera dal mio ragazzo che appena mi nota si avvicina a me e mi solleva da terra facendomi avvolgere le gambe intorno al suo bacino.

"Tatuato sul mio cuore"~Tancredi Galli Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin