Capitolo 44

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Io e Aurora ci stiamo guardando negli occhi da più di dieci minuti, ma sembra proprio che la castana di fronte a me non abbia intenzione di aprire bocca, così prendo un bel respiro e comincio a parlare "Non vorrei sembrare stronzo, ma potrei sapere di cosa vuoi parlarmi da una settimana?" cerco di rimanere calmo e con un tono pacato, mentre lei si porta una mano tra i capelli e sospira delicatamente "Io ho parlato con Lele." Annuisco e la incito a continuare con il suo discorso "Mi ha spiegato quello che è successo tra di voi." La blocco immediatamente "Non esiste nessun Noi" mi metto in piedi, e faccio per andarmene, ma lei mi afferra una mano e mi tira, facendomi risedere "Ti prego ascoltami. Per favore" quando mette le mani giunte, sento una specie di scossa al petto e abbasso lo sguardo.

"Quella sera a quella festa Lele mi ha baciata" la guardo e sollevo le spalle, mentre un dolore lancinante si espande nel mio petto, e la bocca diventa amara "Ma quello che non sai però è che in realtà era solo troppo ubriaco" la guardo confuso e le afferro una mano "Continua." Le dico poi, quasi in un sussurro, mentre lei deglutisce e riprende a parlare "Mi ha parlato di voi quella sera stessa, dato che era ubriaco fradicio, e quando ti sei messo a ballare con Thomas ha iniziato a dire che al suo posto doveva esserci lui. Poi non so come ci siamo ritrovati labbra contro labbra, ma quando l'ho scansato lui è rimasto senza parole" le immagini di loro due attaccati mi tornano in mente, e il dolore al petto aumenta.
Sento il cuore che prende fuoco, e questa cosa non mi piace.

"Lui credeva che al mio posto ci fossi tu" spalanco la bocca "Non è vero.." sussurro.
Non può essere vero, lui l'ha baciata per farmela pagare, io ne sono certo "Se credi che stesse cercando di farti ingelosire ti sbagli. Lele era letteralmente convinto di stare ballando con te, e dal primo momento in cui si è reso conto che fossi io, ha iniziato a maledirsi, ed è persino corso a cercarti" sento il dolore al petto sparire lentamente, mentre nel mio stomaco uno stormo di farfalle prende vita. Se fosse vero quello che sta dicendo, potrei perdonarlo e potrei di nuovo sentire le sue mani su di me, e le sue labbra sulle mie.
Eppure c'è qualcosa dentro di me, che mi dice che in realtà non è andata così, e che lui l'abbia baciata apposta.
Chi dovrei ascoltare: la testa o il cuore?

La prima l'ho sempre ascoltata, ma non sempre mi è andata bene. Mentre il cuore no. Il cuore non l'ho mai ascoltato, perché ho sempre creduto che fosse una cazzata quella del dilemma tra testa e cuore. Ma ho paura.
Se scegliessi la testa potrei soffrire, perché dovrei tenerlo lontano da me, e questo mi uccide letteralmente. Ma se scegliessi il cuore, probabilmente mi ritroverei cornuto, e non ho più voglia di soffrire.
Quindi soffrirei in entrambi i casi.

"Tanc, hai capito?" Mi chiede Aurora, risvegliandomi dai miei pensieri, ma mentre non so di cosa lei stia parlando le pongo una domanda "Posso chiederti una cosa?" Lei annuisce e si siede al mio fianco "In amore...tu scegli di ascoltare la testa o il cuore?" Vedo che spallanca la bocca, e mi sorride "In amore è sempre meglio ascoltare il proprio cuore" le sorrido e la ringrazio, per poi mettermi in piedi. Le faccio un ultimo cenno con le testa e mi allontano, correndo verso casa.

Devo parlare con Lele.
Riuscirò a capire se quello che dice Aurora é vero, solo guardandolo negli occhi.

Senza rendermene conto sono già davanti al mio appartamento, con il fiatone, e quando infilo la chiave nella serratura non ci metto nemmeno due minuti a girarla.
Appena sono dentro noto che la casa è vuota, e mi ricordo che poco fa Peia mi aveva detto che sarebbero usciti, così mi siedo sul divano, ma quando sento dei rumori provenire dal bagno sussulto.
Mi avvicino alla porta e appoggio l'orecchio su di essa, sentendo la sua voce emettere dei suoni leggermente strozzati, così mi siedo con la schiena appoggiata al muro e aspetto che venga fuori da quel bagno.

Passano all'incirca dieci minuti, ma quando quella porta si apre il mio cuore comincia a battere fortissimo.
Lele è di fronte a me, con un misero asciugamano intorno alla vita, i capelli bagnati che gli lasciano delle goccioline sulla fronte, e gli occhi arrossati contornati da delle evidenti occhiaie.
Rimane fermo sulla soglia della porta, con lo sguardo rivolto a me, che adesso sono in ginocchio davanti a lui "Possiamo..Parlare?" Gli chiedo con la voce tremante, e quando annuisce sento un leggero sollievo, mentre delicatamente mi alzo, ma lui mi supera ed entra in camera nostra.

Decido di seguirlo, e quando entro anch'io in quella stanza, lo trovo di spalle intento ad abbottonarsi i pantaloni, così mi appoggio allo stipite della porta e lo guardo.
È letteralmente bellissimo. Assurdo.

Si volta nella mia direzione e sussulta visibilmente, mentre io trattengo una risata.
Quando finalmente è vestito mi guarda negli occhi e si morde il labbro "Posso parlare?" Mi chiede poi, ed io annuisco "Con Aurora..non c'è stato nulla. Ero ubriaco Tanc. Tanto ubriaco, e per una frazione di secondo ho visto te al suo posto. Quel bacio era per te. So che molto probabilmente non mi crederai, ma per me tu sei l'unico" vedo i suoi occhi farsi lucidi, mentre delicatamente abbassa lo sguardo sulla sua mano, per poi portarla sul muro alle mie spalle.
Sono letteralmente intrappolato tra il suo corpo e il muro, e riesco a vedere dai suoi occhi che quello che dice é la pura verità.
Mi avvicino a lui fino a far scontrare i nostri nasi "Dimostramelo allora" gli sussurro sulle labbra, per poi baciarlo con foga, e pochi minuti dopo, mi ritrovo disteso sul letto con lui che continua a baciarmi.

"Tatuato sul mio cuore"~Tancredi Galli Where stories live. Discover now