Capitolo 13

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Apro gli occhi, a causa del rumore delle notifiche del cellulare, e mi ritrovo con la testa appoggiata sul petto di Lele. La sua mano sinistra è tra i miei capelli, mentre la destra stringe un po' il mio fianco.

Sollevo leggermente il viso e lo guardo: Sta dormendo, ha le guance arrossate, le labbra lucide e leggermente schiuse "Sei così bello" afferro il telefono e mi riappoggio su di lui, stando attento a non svegliarlo.

Sullo schermo leggo che sono le 16 passate, quindi abbiamo dormito un bel pò e abbiamo saltato il pranzo. Fantastico.
Noto anche svariate notifiche di messaggi e menzioni su Instagram, così entro e cerco di capire di cosa si tratti: Diego ha menzionato sia me che Lele in una storia, che ci ritrae l'uno stretto all'altro mentre dormiamo.
Sorrido istintivamente e stringo la mano di Lele.

Mi sollevo leggermente e gli accarezzo il viso
"Tanche..Che ora è?" Mi chiede sfregandosi gli occhi, con la voce impastata dal sonno ed io gli sorrido "Sono le 16:40, ci siamo addormentati quando è finito il film" lui annuisce e mi afferra il viso, per lasciare un leggero bacio sulla mia fronte "Non hai più la febbre" porto il mio sguardo sulle sue labbra, e mi mordo una guancia "Va tutto bene?" Annuisco e gli stringo la mano "Sei proprio bello Lè. Lo sai?" Lui sussulta "Che hai tanc? Parli come stanotte." Lo guardo confuso "Che è successo stanotte?" Lele fa spallucce e si mette in piedi, per poi uscire dalla mia camera senza dire nulla.
Che cazzo è successo stanotte?

Mi metto in piedi, pronto per seguirlo, ma appena mi alzo la testa comincia a girarmi e quindi cado a terra sbattendo il viso. Caccio fuori un urlo di dolore e subito Gian e Lele entrano in camera mia "Che ti è successo all'occhio?" Mi chiede il mio migliore amico, mentre mi aiuta a sollevarmi. Io sbuffo e gli spiego quello che è appena capitato, mentre Lele corre a prendere del ghiaccio.

"Tanche devi mettermi a letto e restarci per un po'. Se hai fame chiama noi" metto il broncio "Ma io non ho fame. Volevo solo seguire Lele" Gian si volta nella sua direzione e lo guarda interrogativo "Se vuoi posso ordinare qualcosa da mangiare e tu puoi restare con lui" Lele annuisce e viene nella mia direzione, mentre Gian esce dalla stanza.

"Perché volevi seguirmi?" Gli sorrido e lo abbraccio "Mi piace stare con te" lui mi guarda sconvolto "Tanche ma da quando sei così affettuoso?" Gli lascio un bacio sulla guancia "Da adesso. Mi fai le coccole?" Annuisce e comincia a farmi dei grattini dietro al collo, mentre mi lascia dei bacini sulla guancia.

"Lele?" Lui si stacca dal mio viso e punta i suoi occhi nei miei "Hai mai pensato di provare qualcosa per un'amica?" Smette di accarezzarmi il collo e cambia espressione
"Si. Quindi?" Un leggero brivido mi percorre la schiena, per il tono freddo che ha usato
"Nu..nulla... solo che.." lui sbuffa e si mette in piedi "Io vado a vedere a che punto è Gian con il cibo. Ci vediamo dopo" esce dalla stanza ed io rimango lì. Da solo.

Mi stendo sul letto e cerco di capire dove ho sbagliato. Volevo solo fargli una domanda per cercare di capirmi, ma a quanto pare l'ho infastidito.
Magari si trova in una situazione simile, ed io visto lo stronzo egoista che sono, non lo so.

Mi metto ad urlare il nome di Gian, finché non lo vedo entrare in camera mia tremendamente spaventato "Ehy stai bene?" Io annuisco e gli chiedo di sedersi. Lui fa come gli dico, e si posiziona di fronte a me
"Gian andrò dritto al punto"annuisce e mi guarda confuso "Com'è messo Lele in amore?"lui solleva le spalle " Perché dovrei saperlo? È la sua vita" sbuffo sonoramente
"Siete amici. Dovresti saperlo" mi lancia un'occhiata "Anche tu sei suo amico. Anche tu dovresti saperlo." Si alza in piedi, pronto per andarsene ma io lo afferro per una mano "Ti prego Gian non mi lasciare pure tu." Il mio migliore amico mi guarda sconvolto e mi appoggia una mano sulla fronte "Lele! Corri subito qui con il termometro" comincia a strillare, mentre io mi gratto la nuca.

Dopo qualche minuto Lele entra in stanza, e proprio come ieri mi misura la temperatura "Cazzo no." Gian si avvicina a lui "39?!" Lele annuisce e si mette di nuovo in piedi "Dobbiamo portarlo in ospedale" mi appoggio una mano sulla testa, che non sembra voler smettere di pulsare, e cerco di tranquillizzarlo "Io non voglio andare da nessuna parte. Sto bene. Ho solo bisogno di dormire" Lele nega con la testa "Hai bisogno di un medico." Sbuffo "No. Ti ho detto che ho bisogno di dormire" si posiziona di fronte a me e continua ad insistere "Potrai continuare a ripeterlo per le prossime sedici ore, ma io non mi muovo di qui!" Ci stiamo praticamente urlando in faccia, e a separarci sono solo cinque centimetri.

Un leggero silenzio cala nella stanza ed io ne approfitto per fissare le sue bellissime labbra.

"Adesso che avete finito di bisticciare potete ascoltarmi?" Ci voltiamo nella direzione di Gian "Lele ha ragione: hai bisogno di un medico, ma Tancredi non vuole muoversi dal letto, decisione che io approvo." Entrambi annuiamo confusi "Vai al punto Gian" lo esorta Lele, mentre io sbadiglio "Possiamo chiamare quel medico che ha curato le ferite di Diego, quando.. hai capito" nego con la testa "Io non mi muovo da qui. Non mi muovo." Gian mi lancia un'occhiata "Bambino moccioso: Non devi muoverti da qui. Sarà lui a venire e non tu ad andare da lui" gli faccio il dito medio e abbraccio Lele, che sussulta non appena gli avvolgo le braccia in vita "Quando hai la febbre sembri un fottuto bambino" Lele lo fulmina con lo sguardo "Mi faresti il favore di andare a chiamare il dottore e di lasciarlo qui, in pace?" Lui annuisce ed esce dalla stanza, mentre io lascio un bacio sulla guancia di Lele.

"Tatuato sul mio cuore"~Tancredi Galli Место, где живут истории. Откройте их для себя