70. Capitolo settanta

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Punto di vista: Clarissa

Siamo in prossimità delle vacanze natalizie e tutto il campus è addobbato con luci di Natale e in ogni aula e in ogni stanza c'è un albero di Natale o grande o piccolo. Si respira aria natalizia in qualsiasi parte una persona vada. A completare il tutto ci starebbe anche una nevicata, ma al momento il meteo non lo annuncia.

Per completare la prima parte dell'anno, ci sarà una partita di football in cui la squadra della nostra scuola gareggerà con la squadra di un'altra università. Mattia e i ragazzi si allenano ogni giorno per ore da quando hanno saputo che ci sarà questa partita e quindi passa ancora meno tempo con me. Da quando è successo quel fatto con Austin, è diventato più protettivo ma non geloso, ogni volta che ne ha l'occasione gli fa notare che io e lui siamo una coppia e questo mi dà fastidio perché Austin ci resta male, le sue intenzioni quella sera non erano quelle di baciarmi, solo che l'atmosfera, la pioggia, il mio modo di rassicurare, posso capire il perché del bacio e per me non c'è nessun problema; non sono nemmeno arrabbiata. Austin ormai è diventato un amico in così poco tempo e ammetto che quando ci siamo baciati è stato strano ma non capisco perché Mattia sia ancora arrabbiato con lui nonostante l'abbia fatto ragionare.

Tra pochi minuti la partita dovrebbe iniziare ed io e le mie compagne di stanza stiamo andando verso la palestra entusiaste del fatto che finalmente vedremo i ragazzi giocare dopo tanto allenamento. Prendiamo posto a metà degli spalti e attendiamo l'arrivo della squadra anteceduta da quella delle cheerleader. Piano piano gli spalti iniziano a riempirsi e noto molta gente con tromboni da festa, e striscioni pronti ad incoraggiare la squadra. Io non ho portato niente, nonostante il mio ragazzo giochi.

Mi arriva una notifica da Mattia: In qualsiasi modo vada questa partita, ogni punto che farò sarà per te. Sorrido a quel messaggio ed entrano in campo le cheerleader che saltano, fanno capovolte, agitano i pompon e si muovono per un paio di minuti, poco dopo entra la squadra correndo lentamente, vestita con le loro uniformi che rendono le spalle dei ragazzi molto grandi e il casco. Ci alziamo tutti in piedi, esultando mentre entra in campo anche l'altra squadra. La partita inizia. Per me che non ci capisco niente di questo gioco è tutta una gran confusione ma riesco per lo meno a percepire che la squadra dell'Università è forte a giudicare dal punteggio sul tabellone perché dopo dieci minuti siamo già in vantaggio di qualche punto. Da quello che Mattia mi ha spiegato giorni fa, la partita è formata da 4 round ognuno dei quali dura un quarto d'ora.

Per tutta la partita Mattia è riuscito a fare tre punti e come aveva scritto nel messaggio, me li ha dedicati. Come lo so? Ogni volta cercava il mio sguardo negli spalti. Comunque sia, la partita tra esattamente trenta secondi finisce e sappiamo già tutti chi sarà la squadra vincente. D'un tratto, quando il cartello segna esattamente 24 secondi, il tempo viene bloccato e l'arbitro fa un lungo fischio. Poi raggiunge altri docenti in disparte. Che succede? Perché non ha fatto finire la partita? Gli altri non se ne sono accorti e infatti la nostra squadra si sta abbracciando perché ha vinto. Vedo Mattia cercarmi così scendo dagli spalti facendo attenzione a non cadere e lo raggiungo per abbracciarlo e dirgli che è stato bravo. Anche le altre persone raggiungono la squadra per complimentarsi e usano le trombe che si erano portati.

"Tutti per te, babe" mi dice Mattia all'orecchio per poi togliersi il casco. C'è una gran confusione che non si riesce nemmeno a capirsi a venti centimetri di distanza.

"Grazie, sei stato ottimo" gli dico dandogli un bacio "Avete vinto"

"Sono così felice" dice poi sollevandomi da terra. Io rido. "Me lo merito un regalo, no?" dice poi ammiccante. Io continuo a ridere senza dargli una risposta.

"Hai notato che mancavano ancora 24 secondi alla fine?" gli chiede. Lui solleva la testa verso il tabellone.

"Tanto non ci avrebbero comunque superato" mi risponde sorridendo ma io ho la sensazione che sia successo qualcosa. Non credo che si finiscano le partite prima dello scadere del tempo perché ormai è evidente chi sia il vincitore; è strano anche il comportamento dell'arbitro e di tutti i docenti che stavano partecipando alla partita.

Damage - Una rosa dal cementoHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin